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Federprivacy

Federprivacy è la principale associazione di riferimento in Italia dei professionisti della privacy e della protezione dei dati, iscritta presso il Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MISE) ai sensi della Legge 4/2013. Email: urp@federprivacy.org 

È stata irrogata in Spagna una multa per la diffusione di immagini ‘deepfake’ a sfondo sessuale di minori. Le vittime sono una ventina di ragazzine tra gli 11 e i 17 anni, i cui volti erano stati inseriti su corpi nudi di altre ragazze nude attraverso una App di intelligenza artificiale.

Assonime, con la circolare n. 23 del 4 novembre 2025, analizza il decreto legislativo n. 138/2024 che recepisce la direttiva UE NIS 2, introducendo obblighi per la gestione del rischio di cybersicurezza. Il decreto eleva la sicurezza informatica a elemento strategico per le imprese, incidendo direttamente sulle responsabilità degli amministratori.

Grazie alla partnership con Economy, tutti gli associati possono ricevere direttamente a casa o in ufficio il mensile dell'economia che cambia, un valido strumento di informazione al servizio di professionisti e imprese.Nel numero di novembre, sfogliabile online per i soci, l’articolo “Siamo gli hacker di noi stessi! Quando un click sbagliato può costare milioni di euro”.

Con la sentenza n. 18583/2025 la Corte di Cassazione ha affrontato per la prima volta un importante questione in materia di accertamento delle sanzioni derivanti dall’illecito trattamento dei dati personali.

Le aziende che impiegano sistemi di intelligenza artificiale nei processi di gestione del personale devono informare in modo chiaro e completo lavoratori e sindacali sul funzionamento degli algoritmi. È questo il principale effetto dell’art.11 della Legge 132/2025 che ha introdotto per la prima volta nel diritto del lavoro italiano un quadro organico sull’uso dell’AI.

In vigore dal 12 novembre l'obbligo per i siti pornografici, stabilito dall'Agcom, di verificare la maggiore età degli utenti, "assicurando un livello di sicurezza adeguato al rischio e il rispetto della minimizzazione dei dati personali raccolti in ragione dello scopo". 

Clearview AI, la società statunitense di riconoscimento facciale nota per aver raccolto miliardi di immagini di cittadini europei (e non solo), è al centro di un nuovo esposto penale presentato dall’organizzazione non profit noyb. L’iniziativa arriva dopo che la società ha ripetutamente ignorato le sanzioni milionarie e i divieti imposti dalle autorità europee per la protezione dei dati.

Con il provvedimento n. 571 dell’11 settembre 2025, il Garante per la protezione dei dati personali ha affrontato un caso relativo al diritto di accesso ai dati personali, previsto dall’articolo 15 del GDPR.

Gli utenti LinkedIn - e i non utenti i cui dati possono essere comunque presenti sul social network perché pubblicati da altri utenti - hanno il diritto di opporsi al trattamento dei propri dati personali per l’addestramento dei sistemi di intelligenza artificiale generativa della piattaforma, utilizzando le modalità rese disponibili online dalla società.

È stata presentata a Genova, durante il Congresso nazionale dei commercialisti, la guida operativa “L’Aiuto Intelligenza al Commercialista”, realizzata dal Consiglio e dalla Fondazione Nazionale di Ricerca della categoria. 

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Il furto d'identità con l'intelligenza artificiale

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