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E' illegittima la rilevazione biometrica dell'impronta digitale senza il consenso specifico del lavoratore

E' illegittima la rilevazione biometrica dell'impronta digitale senza il consenso specifico del lavoratore

Per il controllo biometrico dei lavoratori occorre un consenso specifico dei lavoratori stessi; infatti, l'azienda deve dichiarare con precisione e conformità di legge in che modo e se verrà utilizzato uno strumento di rilevazione biometrica. Questo è il principio affermato dalla Corte di cassazione con ordinanza del 19 maggio 2023, n. 13873. Preliminarmente, sul punto è necessario comprendere quale normativa è applicabile per il trattamento del consenso.

Se lo studente viene beccato con il cellulare agli esami è vietato leggerne i contenuti

Se lo studente viene beccato con il cellulare agli esami è vietato leggerne i contenuti

Verbali di esame senza dati eccessivi rispetto all'esigenza di motivazione, soprattutto a riguardo delle decisioni assunte per i candidati affetti da disturbi dell'apprendimento. È una delle precauzioni che discendono dall'applicazione del Gdpr alle prove finali. Allo stesso scopo (rispettare la riservatezza) bisogna essere particolarmente prudenti a non propalare notizie nel momento in cui si devono adottare provvedimenti di espulsione per la violazione delle regole relative allo svolgimento delle prove (ad esempio uso di apparecchi elettronici).

Pubblicare i dati personali dei propri dipendenti può costare un pesante risarcimento dei danni

Pubblicare i dati personali dei propri dipendenti può costare un pesante risarcimento dei danni

Se un documento con dati personali viene pubblicato per un errore materiale o anche per poco tempo, il titolare del trattamento deve risarcire per il danno cagionato alla persona. Nella vicenda trattata dalla Corte di cassazione nella recente ordinanza 13073/2023 un ente pubblico aveva proposto ricorso per cassazione contro la sentenza con la quale il Tribunale l'aveva condannato a risarcire i danni cagionati a una propria dipendente a causa di un trattamento illecito di dati personali.

Scatta la multa per chi pubblica fotografie o video sui social network di chi commette un illecito

Scatta la multa per chi pubblica fotografie o video sui social network di chi commette un illecito

Non si possono pubblicare fotografie o video sui social network di chi commette un illecito, neppure se la finalità è quella di identificare il responsabile. Lo ha precisato il Tribunale di Taranto con la sentenza 1099 pubblicata lo scorso 16 maggio, che ha fissato i paletti della giustizia fai da te ai tempi dei social network.

Cassazione: il datore di lavoro non può imporre ai dipendenti il rilevamento dell’impronta digitale

Cassazione: il datore di lavoro non può imporre ai dipendenti il rilevamento dell’impronta digitale

No ai dipendenti “schedati” con le impronte digitali per rilevare le presenze in servizio. È illegittimo l'impiego della rilevazione biometrica senza il consenso ad hoc dei lavoratori, mentre non basta l'assenso generico prestato dagli interessati all'azienda per il trattamento di dati effettuato con mezzi elettronici. Nessun dubbio che si configuri il trattamento dei dati anche senza la registrazione delle informazioni in un database.

Gli indirizzi email degli studenti non possono essere divulgati indiscriminatamente

Gli indirizzi email degli studenti non possono essere divulgati indiscriminatamente

Stop alla propalazione degli indirizzi e-mail degli studenti. A meno che non vi siano motivi specifici per una maggiore visibilità nel contesto dell'organizzazione dei servizi didattici, la circolarità dei dati degli alunni deve rispettare il principio di minimizzazione (articolo 5, regolamento Ue sulla privacy n. 2016/679, siglato Gdpr). Un'indicazione di massima suggerisce che è eccessiva la diffusione dei dati al di fuori della singola scuola.

Privacy Day Forum 2023: intervista a Nicola Bernardi

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