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Illecita la videosorveglianza installata nelle aree condiminiali senza delibera assembleare

Illecita la videosorveglianza installata nelle aree condiminiali senza delibera assembleare

La videosorveglianza in condominio può essere un prezioso alleato per la sicurezza, ma solo se adottata nel rispetto della normativa vigente. Cosa accade, invece, quando l’impianto viene installato in modo arbitrario da alcuni condòmini, senza delibera assembleare e senza alcuna valutazione degli aspetti privacy?

Accesso agli account e ai contenuti digitali dei morti da parte degli eredi: pronuncia del Tribunale di Venezia

Accesso agli account e ai contenuti digitali dei morti da parte degli eredi: pronuncia del Tribunale di Venezia

Il Tribunale di Venezia, con l’ordinanza del 4 giugno 2025, si pronuncia sulla richiesta di un erede di recuperare l’accesso e i dati dell’account di un defunto e approfondisce il profilo dell’accesso ai dati dei defunti e le clausole contrattuali dei servizi telematici.

L'email personale del dipendente è sempre inviolabile anche se utilizzata sul server aziendale

L'email personale del dipendente è sempre inviolabile anche se utilizzata sul server aziendale

L’accesso alla posta elettronica personale dei lavoratori non è consentito al datore di lavoro per finalità difensive, neppure se le email sono state rinvenute sul server aziendale e sul personal computer assegnato ai dipendenti.

L’amministratore di condominio può vedere le immagini delle telecamere che riprendono danni alle parti comuni

L’amministratore di condominio può vedere le immagini delle telecamere che riprendono danni alle parti comuni

È lecito visionare le immagini delle telecamere per scoprire l’autore di un danno alle parti comuni di un complesso condominiale? A questa domanda, sempre più frequente negli edifici dotati di videosorveglianza, si può oggi rispondere con chiarezza grazie a una serie di interventi normativi, giurisprudenziali e del Garante per la protezione dei dati personali.

Scatta il reato di vilipendio per il militare che pubblica su Facebook frasi ingiuriose nei confronti dello Stato

Scatta il reato di vilipendio per il militare che pubblica su Facebook frasi ingiuriose nei confronti dello Stato

Rischia la condanna ad un anno di reclusione, per “Vilipendio della Repubblica”, il militare che pubblica su Facebook frasi ingiuriose nei confronti dello Stato e del Governo equiparandolo alla mafia, e utilizzando espressioni di disprezzo come: “Italia di m…” o “Stato di m…”. Lo ha stabilito la Corte di cassazione, sentenza n. 29723/2025.

Registrare di nascosto una conversazione tra colleghi non viola la privacy se lo si fa per difendersi in giudizio

Registrare di nascosto una conversazione tra colleghi non viola la privacy se lo si fa per difendersi in giudizio

La registrazione di una conversazione tra colleghi, effettuata senza il consenso degli interessati, non costituisce una violazione illecita del diritto alla riservatezza se risulta necessaria per l'esercizio legittimo del diritto di difesa in giudizio.

Il presidente di Federprivacy a Rai Parlamento

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