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Non scatta la diffamazione se i messaggi su Facebook sono privati

Non scatta la diffamazione se i messaggi su Facebook sono privati

L’invio di comunicazioni tramite il sistema di messaggistica di Facebook, anche a più iscritti, non fa scattare il reato di diffamazione se i messaggi sono inviati ad un soggetto per volta, mancando il requisito della comunicazione diretta a più persone. Lo ha ribadito la Corte di cassazione, sentenza n. 5701/2024.

Cassazione, legittima l’acquisizione e l’utilizzo di chat criptate acquisite all’estero

Cassazione, legittima l’acquisizione e l’utilizzo di chat criptate acquisite all’estero

Con due decisioni molto attese, per ora cristallizzate in altrettante informazioni provvisorie, Cassazione fissa una serie di regole per l’acquisizione e l’utilizzo di chat criptate acquisite all’estero attraverso ordine d’indagine europeo.Un caso assai diffuso nelle indagini contro grandi organizzazioni criminali e che aveva prodotto un contrasto interpretativo all’interno della stessa suprema corte.

Telecamere contro gli atti vandalici a scuola, le regole del Garante Privacy

Telecamere contro gli atti vandalici a scuola, le regole del Garante Privacy

Telecamere contro gli atti vandalici a scuola. Il Garante della privacy ne ha disciplinato l’utilizzo dal 2010: possono essere usate dal preside per scoprire chi danneggia le strutture scolastiche durante le occupazioni. L’obiettivo infatti non è identificare gli occupanti ma i vandali che danneggiano la scuola.

Diritto all’oblio: condannato e poi assolto, ha diritto al risarcimento se la notizia sul giornale non viene aggiornata

Diritto all’oblio: condannato e poi assolto, ha diritto al risarcimento se la notizia sul giornale non viene aggiornata

Danni risarcibili a chi, finito sul giornale perché condannato e poi assolto, non si sia visto aggiornare la notizia. Il diritto all’oblio, infatti, può essere compresso a favore del diritto di cronaca solo in alcune situazioni, tra cui l’interesse pubblico e attuale alla diffusione del fatto. Lo scrive la Corte di cassazione con l’ordinanza 3013 del 1° febbraio 2024.

Facebook non risponde delle inserzioni illecite se il controllo è automatizzato

Facebook non risponde delle inserzioni illecite se il controllo è automatizzato

Il provider che non è a conoscenza dell’attività illecita che avviene tramite i propri servizi non ne è responsabile. Il Tar Lazio, sez. IV, sentenza n. 1393/2024 ha accolto il ricorso di Facebook (Meta Platforms Ireland Ltd) annullando la delibera dell’Agcom n. 422/22/Cons del 14 dicembre 2022 che l’aveva sanzionata con una “multa” di 750mila euro.

Commette reato la madre che ascolta e registra le telefonate del figlio minore mentre parla con il padre separato

Commette reato la madre che ascolta e registra le telefonate del figlio minore mentre parla con il padre separato

L’ascolto e la registrazione da parte della madre di conversazioni telefoniche in vivavoce tra il figlio minore e il padre separato è reato, che è però scriminato dall’esercizio legittimo del potere che discende al genitore dal diritto/dovere di vigilanza sulla prole.

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