Clearview AI ancora sotto accusa per il riconoscimento facciale: noyb presenta un esposto penale per violazione della privacy di milioni di persone
Clearview AI, la società statunitense di riconoscimento facciale nota per aver raccolto miliardi di immagini di cittadini europei (e non solo), è al centro di un nuovo esposto penale presentato dall’organizzazione non profit noyb. L’iniziativa arriva dopo che la società ha ripetutamente ignorato le sanzioni milionarie e i divieti imposti dalle autorità europee per la protezione dei dati.
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Il database di Clearview AI conterrebbe oltre 60 miliardi di foto, raccolte da Internet, che consentono di identificare persone caricando una semplice immagine. La tecnologia, inizialmente promossa per scopi di sicurezza pubblica, sarebbe stata poi utilizzata anche da aziende private come Walmart e Bank of America, sollevando preoccupazioni per l’attuazione di una colossale schedatura di massa.
«La tecnologia di Clearview AI permette l’identificazione immediata di milioni di persone e mina la libertà individuale», ha dichiarato Max Schrems, fondatore di noyb. «Si tratta di un potere altamente invasivo che non può rimanere senza controllo».
Le autorità europee hanno già imposto sanzioni milionarie alla società in Francia, Regno Unito, Grecia, Italia e Paesi Bassi, ma Clearview AI ha continuato a ignorare quei provvedimenti. La normativa europea prevede però anche la possibilità di ricorrere a sanzioni penali. Sulla base di questo, noyb ha presentato un esposto presso la procura pubblica austriaca, puntando a coinvolgere direttamente i dirigenti della società.
«Se avrà successo, Clearview AI e i suoi esecutivi potrebbero rischiare la reclusione e la responsabilità personale», ha sottolineato Schrems. «È inaccettabile che i diritti fondamentali dei cittadini europei vengano sistematicamente ignorati».
L’azione legale segna un passo importante nella lotta contro la sorveglianza digitale invasiva e l’impunità di alcune aziende tecnologiche a livello globale.
Fonte: noyb






