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"Sono il tuo vicino di numero", la nuova sfida su WhatsApp tra ilarità e violazioni della privacy
Dopo la FaceApp challenge, la nuova sfida estiva che è esplosa sui social si chiama #numberneighbor. È nata negli Stati Uniti, dove negli ultimi giorni moltissime persone si sono messe in contatto con il proprio vicino di numero. Nello specifico, si cambia l’ultima cifra del proprio cellulare sostituendola in un caso con l’unità superiore e nell’altro con quella inferiore. Una volta aggiunto il nuovo contatto telefonico si passa alla fase successiva, scrivendo all’ignaro utente tramite WhatsApp: le conseguenze sono del tutto inaspettate.
Accedere al profilo Facebook dell'ex contro la sua volontà è sempre reato
Entrare nel profilo Facebook di mogli o ex fidanzate, che abbiano spontaneamente comunicato le proprie credenziali di accesso, è comunque un reato se questo avviene contro la loro volontà. La Cassazione con le sentenze n. 2942/2019 e n. 2905/2019 ha toccato un punto nevralgico dell'accesso abusivo a sistema informatico, reato a tutela della libertà individuale previsto dall'art.615 ter del Codice penale.
Albania: diffusi online tramite WhatsApp e Telegram i dati personali e le informazioni sugli stipendi di oltre 600.000 cittadini
Il governo albanese ha confermato una fuga massiva di dati personali e salariali riguardanti 637.138 cittadini, ovvero oltre il 22% dell'intera popolazione del paese. Le informazioni sono contenute in un file Excel che ha iniziato a circolare in questi giorni tramite WhatsApp, e in cui sono riportati vari dettagli come nominativi dei lavoratori, luoghi e date di nascita, numeri di carta d'identità, numero di identificazione personale, numero di telefono, importi degli stipendi, posizioni lavorative e nomi dei datori di lavoro, e a quanto pare anche l’orientamento di voto per il partito socialista.
Allarme privacy e rischio truffe per 500 milioni di utenti di Linkedin: dati personali dei profili in vendita online su un forum di hacker
A pochissimi giorni dalla scoperta del massiccio furto di dati personali perpetrato ai danni di Facebook che ha coinvolto mezzo miliardo di utenti nel mondo, stavolta a fare le spese dei criminali informatici è Linkedin, il social network professionale per eccellenza usato principalmente nello sviluppo delle relazioni di lavoro. Un enorme archivio contenente dati presumibilmente trafugati da 500 milioni di profili Linkedin è stato infatti messo in vendita online, con altri 2 milioni di record esibiti come campione di prova di autenticità dall'autore del post che ne ha dato l’annuncio su un popolare forum di hacking.
Amicizia e foto su Facebook non provano la commensalità abituale
Il fatto che due persone siano “amiche” su Facebook e abbiano pubblicato sullo stesso social delle fotografie che le ritraggono insieme non costituisce prova di una commensalità abituale. Così si è espresso il Consiglio di Stato (sentenza 2849/2022 della settima sezione) recependo integralmente il ragionamento svolto dal Tar Sardegna.
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Anche LinkedIn inciampa nella privacy: utilizzati 18 milioni di indirizzi mail per targetizzare gli utenti
Ci risiamo. Dopo il datagate più vasto di sempre che ha travolto Facebook, un altro social network è finito nel mirino dell’authority per la privacy. Stavolta tocca alla piattaforma prediletta dai professionisti. LinkedIn ha violato le regole di protezione dei dati personali utilizzando gli indirizzi mail di 18 milioni di utenti non iscritti per inviare loro suggerimenti mirati su Facebook.
App gratuite girano i dati personali a Facebook senza consenso degli utenti
Privacy International, l'ente londinese che si batte per una maggiore privacy degli utenti, ha scoperto che molte applicazioni per cellulari, che usano il sistema operativo Android, inviano i dati personali a Facebook senza il permesso degli utenti. Non un fatto da poco.
Approvate le linee guida per l'uso dei social network da parte dei magistrati amministrativi
Il Plenum del Consiglio di Presidenza della Giustizia amministrativa ha approvato le prime linee guida "sull'uso dei mezzi di comunicazione elettronica e dei social media da parte dei magistrati amministrativi". La delibera - come ha sottolineato il Presidente del Consiglio di Stato Filippo Patroni Griffi nel corso del dibattito in Cpga - vuole fornire "regole di comportamento condivise, frutto del comune sentire della magistratura amministrativa".
Attacco hacker a Facebook, dati in vendita sul dark web a 3 dollari. Rischio multa fino a 1,63 miliardi di dollari
A poco più di una settimana dall’attacco hacker che ha colpito Facebook e messo a rischio almeno 50 milioni di profili, i dati frutto di quel bottino sono già in vendita sul dark web e a prezzi bassi. A fare la scoperta il sito The Independent, che ha notato nei mercati sotterranei del web – una parte di Internet accessibile solo con determinati software – annunci che offrono agli acquirenti i dati personali degli utenti di Facebook per un minimo di 3 dollari.
Attacco hacker a Instagram: "Migliaia di account violati"
Un vero e proprio attacco hacker, che ha coinvolto centinaia, se non migliaia, di account Instagram. Gli utenti, infatti, si sono ritrovati all'improvviso disconnessi e non sono riusciti ad accedere di nuovo. Poteva sembrare un malfunzionamento dei server del social network, ma gli sviluppatori hanno precisato che tutto funziona regolarmente e quindi gli account interessati sono stati violati.
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