Visualizza articoli per tag: minori
Spagna, arriva il passaporto digitale antiporno per verificare che chi accede ai siti a luci rosse sia davvero maggiorenne
Si chiama Portafoglio Digitale (Cartera Digital) ed è attualmente in beta l'ultima idea del governo spagnolo per ridurre il consumo di pornografia online, specialmente da parte dei minorenni.
Spagna: azienda che organizza feste per bambini sanzionata per aver pubblicato immagini di minori su Instagram
L’Agenzia spagnola per la protezione dei dati (AEPD) ha comminato una multa di 10.000 euro a un’azienda che organizza feste per bambini per aver pubblicato immagini di minori su Instagram Stories, secondo quanto riportato da Confilegal.
Spid, identità digitale anche per i minori over 14
Con Spid, il sistema pubblico di identità digitale, anche il minore può avere un'identità digitale (credenziali di autenticazione) e dimostrare la sua età nel mondo virtuale. I ragazzi sopra i 14 anni potranno dotarsi di un'identità Spid per accedere ai servizi offerti dalla pubblica amministrazione a loro rivolti. I più piccoli, invece, potranno utilizzarlo solo per i servizi online forniti dalle scuole. Saranno i genitori a richiedere lo Spid per loro.Questo grazie alle «linee guida operative per la fruizione dei servizi Spid da parte dei minori», approvate dall'Agenzia per l'Italia Digitale (Agid), con determinazione n. 51 del 3 marzo 2022.
Studenti interessati alla privacy ma manca ancora consapevolezza. Il Garante al fianco dei giovani nella Giornata europea della protezione dei dati
Quasi due ragazzi su tre si sono iscritti a un social network prima dell’età consentita dalla piattaforma, pur sapendo che non avrebbero potuto. E sempre due su tre quando si iscrivono a un nuovo servizio online o accedono a una nuova app ne accettano le condizioni d’uso senza leggere mai l’informativa sulla privacy. Più elevata la consapevolezza tra i maggiorenni, infatti quelli che ignorano sistematicamente le privacy policy scendono al 50%.
Tar Lazio: se scaricare una app costituisce un contratto il consenso dei minori non vale
Se scambiare dati per scaricare una app è un contratto, allora i minori non possono dare il consenso a trattare i propri dati ai social network e ai gestori di servizi della società dell'informazione. È questo uno degli effetti dell'applicazione del principio enunciato dalla sentenza del Tar Lazio n. 261/2020. Così ci vorrebbe il consenso dei genitori se un minorenne vuole scaricare una app dando in cambio i dati.
Tavolo tecnico del Ministero della Giustizia: più tutele privacy per i minori sui social network e 'age verification' per i baby influencer
Un nuovo sistema per la “age verification” basato sulla certificazione dell’identità da parte di terzi, così da mantenere pienamente tutelato il diritto alla privacy; un provvedimento, ispirato a una legge francese di recente approvazione per regolamentare il fenomeno dei cosiddetti baby influencer, che prevede una verifica sui profitti generati online dai minori e il diritto all’oblio per i contenuti pubblicati; l’estensione al fenomeno dello sharenting (adulti di riferimento che pubblicano foto di minorenni) della norma già contenuta nella legge sul cyberbullismo che consente al minore di ottenere la rimozione di immagini; un impianto di campagne di comunicazione e sensibilizzazione, rivolte ai minori e agli adulti (da pubblicare sulle stesse piattaforme, con periodicità fissata insieme alle autorità in regime di co-regolamentazione); l’istituzione di un Coordinamento permanente tra le 3 autorità al Ministero della Giustizia.
Telecamere nelle scuole: in Italia si cerca una soluzione ma ora in Cina i bambini sono controllati a vista
Mentre asili nido e scuole dell'infanzia italiane sono sempre più spesso teatro di vicende raccapriccianti con bambini che vengono maltrattati e sottoposti a vessazioni fisiche e psicologiche, lo scorso 23 ottobre la Camera ha approvato una proposta di legge per introdurre la videosorveglianza a scopo preventivo nelle scuole, e ora si attende l'approvazione definitiva del Senato, anche se il provvedimento dovrà essere a prova di privacy.
Tik Tok promette di adeguarsi alle richieste del Garante della Privacy
Tik Tok adotterà misure per bloccare l’accesso agli utenti minori di 13 anni e valuterà l’utilizzo di sistemi di intelligenza artificiale per la verifica dell’età. Inoltre, lancerà una campagna informativa per sensibilizzare genitori e figli. E’ quanto ha comunicato la piattaforma di video sharing al Garante della protezione dei dati personali, dopo il provvedimento di blocco imposto nei giorni scorsi dall’Autorità.L’Autorità si è, in ogni caso, riservata di verificare l’effettiva efficacia delle misure annunciate.
Tik Tok si adeguerà alle prescrizioni del Garante, ma ‘dimentica’ che i minori non possono comunque sottoscrivere contratti
TikTok tiene la porta aperta agli over 13, con qualche controllo in entrata. Ma dimentica che in Italia un minorenne non può firmare un contratto e, quindi, comunque non potrebbe entrare nella piattaforma con il presupposto di avere concluso un valido contratto. A seguito dell'offensiva del Garante della privacy (provvedimento di blocco n. 20 del 22/1/ 2021), dopo la morte di una bambina di 10 anni, TikTok ha scritto al Garante prendendo qualche impegno, ma per un futuro imprecisato.
Tik Tok, numeri da record e rischi per la privacy dei minori?
Tik Tok è un’app sviluppata in Cina che ha fatto registrare, a fine 2020, una vera e propria esplosione di download, più di 2 miliardi e mezzo in totale. Conosciuta dai più come l’app dei balletti e degli sketch simpatici, si tratta del programma per dispositivi mobile più utilizzato fra i teenager di tutto il mondo. Oltre ai rischi di ban in USA corsi durante l’amministrazione Trump, arrivano nuovi segnali d’allarme, non solo per la società che gestisce l’applicazione ma anche, e soprattutto, per i suoi utenti più giovani. Il tema cruciale riguarda la tutela della privacy dei minori.