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Visualizza articoli per tag: minori

Un nuovo sistema per la “age verification” basato sulla certificazione dell’identità da parte di terzi, così da mantenere pienamente tutelato il diritto alla privacy; un provvedimento, ispirato a una legge francese di recente approvazione per regolamentare il fenomeno dei cosiddetti baby influencer, che prevede una verifica sui profitti generati online dai minori e il diritto all’oblio per i contenuti pubblicati; l’estensione al fenomeno dello sharenting (adulti di riferimento che pubblicano foto di minorenni) della norma già contenuta nella legge sul cyberbullismo che consente al minore di ottenere la rimozione di immagini; un impianto di campagne di comunicazione e sensibilizzazione, rivolte ai minori e agli adulti (da pubblicare sulle stesse piattaforme, con periodicità fissata insieme alle autorità in regime di co-regolamentazione); l’istituzione di un Coordinamento permanente tra le 3 autorità al Ministero della Giustizia.

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Mentre asili nido e scuole dell'infanzia italiane sono sempre più spesso teatro di vicende raccapriccianti con bambini che vengono maltrattati e sottoposti a vessazioni fisiche e psicologiche, lo scorso 23 ottobre la Camera ha approvato una proposta di legge per introdurre la videosorveglianza a scopo preventivo nelle scuole, e ora si attende l'approvazione definitiva del Senato, anche se il provvedimento dovrà essere a prova di privacy.

Tik Tok adotterà misure per bloccare l’accesso agli utenti minori di 13 anni e valuterà l’utilizzo di sistemi di intelligenza artificiale per la verifica dell’età. Inoltre, lancerà una campagna informativa per sensibilizzare genitori e figli. E’ quanto ha comunicato la piattaforma di video sharing al Garante della protezione dei dati personali, dopo il provvedimento di blocco imposto nei giorni scorsi dall’Autorità.L’Autorità si è, in ogni caso, riservata di verificare l’effettiva efficacia delle misure annunciate.

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TikTok tiene la porta aperta agli over 13, con qualche controllo in entrata. Ma dimentica che in Italia un minorenne non può firmare un contratto e, quindi, comunque non potrebbe entrare nella piattaforma con il presupposto di avere concluso un valido contratto. A seguito dell'offensiva del Garante della privacy (provvedimento di blocco n. 20 del 22/1/ 2021), dopo la morte di una bambina di 10 anni, TikTok ha scritto al Garante prendendo qualche impegno, ma per un futuro imprecisato.

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Tik Tok è un’app sviluppata in Cina che ha fatto registrare, a fine 2020, una vera e propria esplosione di download, più di 2 miliardi e mezzo in totale. Conosciuta dai più come l’app dei balletti e degli sketch simpatici, si tratta del programma per dispositivi mobile più utilizzato fra i teenager di tutto il mondo. Oltre ai rischi di ban in USA corsi durante l’amministrazione Trump, arrivano nuovi segnali d’allarme, non solo per la società che gestisce l’applicazione ma anche, e soprattutto, per i suoi utenti più giovani. Il tema cruciale riguarda la tutela della privacy dei minori.

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Tik Tok si è impegnata ad adottare nuove misure sul mercato italiano per impedire in maniera ancora più efficace l’accesso dei più piccoli alla piattaforma. Le misure approntate da Tik Tok a seguito dei provvedimenti d’urgenza adottati dal Garante per la protezione dei dati personali hanno portato risultati significativi, ma non ancora sufficienti, secondo l’Autorità, considerata la rilevanza degli interessi in gioco.

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La Commissione europea ha aperto un altro procedimento formale contro TikTok ai sensi del Digital Services Act perché l’app “Lite” della piattaforma di video sharing cinese comporterebbe "rischi di gravi danni alla salute mentale degli utenti" derivanti dal programma a premi che “può indurre dipendenza". E tutto questo avviene mentre negli Usa TikTok è a rischio di messa al bando.

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La piattaforma cinese di videosharing TikTok sarà multata da Bruxelles per "violazione della privacy dei minori dell'Unione Europea". A esserne certa è la testata britannica The Guardian anticipando sul web che la sanzione, "potenzialmente da milioni", potrebbe essere comminata "entro le prossime quattro settimane".

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Un bambino che nasce oggi avrà in media 1300 foto o video postati sui social prima di compiere 13 anni. Lo afferma un report del Children Commissioner inglese, che presenta un decalogo per limitare la quantità dei dati in rete. "In media all'età di 13 anni i genitori hanno postato 1300 foto e video dei propri figli sui social - scrive Anne Longfield nella prefazione al rapporto.

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YouTube starebbe raccogliendo "illegalmente dati da minori". Per questo 23 studi legali e associazioni di difesa dei consumatori hanno presentato un reclamo alla Federal Trade Commission, l'Antitrust statunitense, contro il social dei video in quanto violerebbe "la legge sulla privacy dei minori".

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Privacy Day Forum 2023: il trailer della giornata

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