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Scuole e servizi sociali, come dialogare nell'interesse degli studenti senza violare il diritto alla privacy di minori e famiglie
Scuola e servizi sociali possono dialogare, senza violare la privacy di studenti o famiglie. Non c'è regola della protezione dei dati che vieti agli enti pubblici di cooperare: si pensi ai casi di mancata frequenza o di disagio personale. Ci sono, invece, regole che dettano le modalità in cui può avvenire questo dialogo, per il rispetto della dignità delle persone, in special modo quando si tratta di minori.
Scuole, il rispetto della privacy non consente la pubblicazione online delle composizioni delle classi con i nominativi degli alunni
La pubblicazione sul sito web dei nominativi degli alunni distinti per classe non è consentita. Esistono modalità diverse per rendere nota la composizione delle classi, a seconda che si tratti di studenti delle prime o delle classi successive.
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Scuole, l'uso di TikTok da parte di dipendenti e studenti comporta criticità sulla privacy
Usare TikTok significa trasferire dati negli Stati Uniti e a Singapore. TikTok, inoltre, usa i dati degli interessati, senza chiedere consenso, per mandare pubblicità e per scopi di marketing: lo dice l'informativa privacy riportata sul sito della piattaforma.TikTok, poi, è vietato ai minori di 13 anni, ma, secondo il Garante della privacy, la piattaforma non è in grado di controllare l'età degli utenti (provvedimento n. 248 del 7 luglio 2022).
Scuole, la privacy di personale e studenti sbarra la strada al Foia
L'accesso civico non è un passe-partout. La privacy di docenti, personale amministrativo, studenti e famiglie sbarra la strada al Foia (freedom of information act) italiano. È quanto emerge dai pareri del Garante della privacy formulati a proposito dell'applicazione di questo strumento di trasparenza amministrativa, previsto dall'articolo 5, comma 2, del d.lgs. 33/2013. Quest'ultimo è certamente un istituto utilizzabile per ottenere informazioni dalle pubbliche amministrazioni. Non si tratta, tuttavia, di uno strumento senza limiti o paletti.
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Scuole: le responsabilità da delegare al Dpo per evitare sanzioni del Garante per la Privacy
Il ministero dell'istruzione richiama tutto il personale ad informarsi sulle procedure da seguire in caso di data breach e mette in evidenza che scuole e istituti possono delegare al loro Dpo la compilazione del registro delle violazioni privacy, la cui tenuta è obbligatoria.
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Se lo studente viene beccato con il cellulare agli esami è vietato leggerne i contenuti
Verbali di esame senza dati eccessivi rispetto all'esigenza di motivazione, soprattutto a riguardo delle decisioni assunte per i candidati affetti da disturbi dell'apprendimento. È una delle precauzioni che discendono dall'applicazione del Gdpr alle prove finali. Allo stesso scopo (rispettare la riservatezza) bisogna essere particolarmente prudenti a non propalare notizie nel momento in cui si devono adottare provvedimenti di espulsione per la violazione delle regole relative allo svolgimento delle prove (ad esempio uso di apparecchi elettronici).
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Social network, scattano nuove norme di comportamento per i dipendenti scolastici
Social network sorvegliati speciali. Anche quelli personali devono essere utilizzati con cautela. Per darsi regole certe, gli istituti scolastici sono sollecitati a scrivere protocolli interni per l'uso delle reti sociali. A mettere i social sotto la lente è il nuovo articolo 11-ter del codice di comportamento dei dipendenti pubblici, introdotto dal dpr 81/2023.
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Sospiro di sollievo per alunni e docenti dopo l'attacco hacker al Registro Elettronico: ripristinato il servizio online
E’ tornato online il Registro Elettronico utilizzato da molte scuole italiane a seguito del ransomware che aveva colpito Axios Italia nel week end di Pasqua. A darne la notizia è la stessa società sul proprio sito web con un annuncio pubblicato la sera del 10 aprile. Nei giorni scorsi Axios aveva reso noto di esservi rivolta agli esperti informatici di Swascan e di Momit per risolvere i guai causati dal pericoloso virus progettato per criptare tutti i dati, bloccarli, e poi chiedere un riscatto per restituirne la disponibilità ai legittimi titolari.
Sulle chat private valgono le regole deontologiche: scattano le sanzioni per i docenti che offendono la scuola
Niente immunità digitale per il personale scolastico. La chat privata non garantisce un salvacondotto al pubblico dipendente che commette illeciti in rete, anche se l'account aperto sul social network è individuale.
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Tar Veneto: non c'è diritto all'anonimato sulle dichiarazioni rese nel consiglio di istituto scolastico
Non c'è diritto all'anonimato sulle dichiarazioni rese nel consiglio di istituto. La scuola, infatti, non può invocare la privacy per negare la copia del verbale dell'organo collegiale, contenente in chiaro l'identità di chi ha reso una dichiarazione nel corso della riunione. Così ha deciso il Tar Veneto con la sentenza n. 324/2024 depositata il 23 febbraio 2024.
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