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Visualizza articoli per tag: scuola

Il Garante per la protezione dei dati personali ha inviato una richiesta di informazioni alla Regione Puglia sul progetto di legge che introduce l’obbligo per gli studenti di scuole medie, superiori ed università, di presentare una certificazione di avvenuta o mancata vaccinazione al Papilloma virus (HPV) per potersi iscrivere ai relativi corsi di istruzione.

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Se a scuola capita un data breach, l'evento deve essere gestito senza perdere tempo. Come desumibile da alcune sentenze della Corte di Giustizia Ue, la scuola deve riflettere se mandare una lettera di scuse o se rivedere i procedimenti interni, rinnovare le istruzioni al personale o sensibilizzare i dipendenti con eventi formativi.

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Duemila euro di multa per aver diffuso i dati personali degli alunni affiggendoli sulla porta della scuola. Nei giorni scorsi l’istituto comprensivo di Uggiano è stato sanzionato dal Garante per la protezione dei dati personali. Al centro della questione c’è quanto avvenuto nel mese di marzo dello scorso anno nella scuola dell’Infanzia di Otranto, dipendente dal Comprensivo di Uggiano. Sulla porta dell’edificio erano stati affissi alcuni elenchi che riportavano i nomi degli alunni, le loro date di nascita, gli indirizzi di residenza e i numeri di telefono. In cima agli elenchi, poi, c’era la dicitura, scritta a matita, «manca copia vaccini».

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Il GDPR impone che i dati personali degli studenti possano essere trattati solo per la determinata finalità della valutazione dell’alunno, e successivamente devono essere trattati in modo legittimo, ovvero non divulgandoli a terzi che non sono autorizzati a conoscere tali informazioni. Il titolare del trattamento (solitamente lo stesso istituto scolastico, nella figura del dirigente) è sempre tenuto a rispettare la privacy svolgendo funzioni di vigilanza per l’osservanza delle citate norme di legge.

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La pandemia di Covid19 ha portato ad una digitalizzazione, forzata e massiva, dell’istruzione sia pubblica che privata. Un processo che, (in una fase non emergenziale) avrebbe richiesto almeno una decina di anni, è stato portato a compimento in circa tre mesi. Questo ha imposto ad una generazione di insegnanti, che sarebbe dovuta andare in pensione nei prossimi anni, l’utilizzo di strumenti e tecniche complesse rispetto alla consolidata gestione della didattica. Al fisiologico smarrimento iniziale sono seguite decine di corsi di alfabetizzazione digitale rivolti al corpo docente e amministrativo del sistema scolastico. Così facendo si è avviata, forse per la prima volta, una imponente azione di sensibilizzazione all’impiego di strumenti informatici.

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Le scuole devono fare attenzione a non raccogliere dati eccedenti quelli necessari per l'attivazione delle offerte formative. Sono eccedenti le informazioni relative al titolo di studio e alla professione dei genitori e degli esercenti la responsabilità genitoriale di alunni/studenti.

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Mercoledì, 11 Settembre 2024 09:50

Educazione digitale a scuola, lo prevede la legge

Nell’ambito dell’insegnamento dell’educazione civica e, in particolare, dell’educazione alla cittadinanza digitale trova posto l’approfondimento delle modalità di uso dei dispositivi e dei servizi digitali nei diversi contesti, compreso, quindi, il contesto scolastico. A prevederlo è l’articolo 5 della legge 92/2019 sull’insegnamento dell’educazione civica.

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Un consenso in realtà praticamente inutile. Un'incertezza sui tempi inammissibile. E un rischio per il trasferimento dei dati all'estero evidentemente sottovalutato. L'università Bocconi di Milano è stata multata dal garante per la protezione dei dati personali con una sanzione di 200mila euro per l'utilizzo, poco trasparente e non corretto, di un sistema di "controllo" per gli esami a distanza durante i mesi più duri dell'emergenza coronavirus, quando gli Atenei erano stati chiusi e gli studenti erano stati costretti a partecipare agli appelli da casa.

Il Garante Privacy ha inviato una richiesta di informazioni all'Istituto nazionale per la valutazione del sistema educativo di istruzione e di formazione (Invalsi) in merito alla possibile integrazione dei test nel curriculum digitale degli studenti.

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L’ordinamento giuridico italiano riconosce la piena capacità di agire al compimento del diciottesimo anno. I giovani devono quindi rinunciare alla propria riservatezza fino alla maggiore età,  rimettendosi del tutto alle decisioni dei propri genitori?

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