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Non punibile la diffamazione online su WhatsApp se la chat ha pochi iscritti

Non punibile la diffamazione online su WhatsApp se la chat ha pochi iscritti

Può scattare la particolare tenuità del fatto se la diffamazione nei confronti di alcuni graduati da parte di un militare è avvenuta su una chat WhatsApp con pochi iscritti. È quanto emerge dalla sentenza n. 31898/2023 della prima sezione penale della Cassazione che ha accolto sul punto il ricorso dell’imputato.

Anche in assenza di regole sulla conservare i dati, il titolare dello studio deve fissare tempi ragionevoli per cancellarli

Anche in assenza di regole sulla conservare i dati, il titolare dello studio deve fissare tempi ragionevoli per cancellarli

La gestione dei dati di clienti e dipendenti in studio va sempre monitorata. Il professionista deve non solo procedere subito alla cancellazione dei dati su richiesta dell’interessato, ma deve di propria iniziativa cancellare i dati, quando non sono più necessari rispetto allo scopo per cui sono stati raccolti.

La sentenza del tribunale di Pordenone sulla responsabilità dell'utilizzo delle banche dati sanitarie

La sentenza del tribunale di Pordenone sulla responsabilità dell'utilizzo delle banche dati sanitarie

L'Azienda sanitaria locale non è responsabile delle violazioni della privacy commesse nell'attuazione di progetti decisi dalla Regione, anche se realizzate usando le banche dati dell'Asl. In questi casi l'Asl non è titolare del trattamento. È quanto deciso dal tribunale di Pordenone, con sentenza del 13/10/2023, nella causa n. 228/2023.

Non risarcibili le lesioni minime della privacy che non hanno prodotto danni comprovati

Non risarcibili le lesioni minime della privacy che non hanno prodotto danni comprovati

L’affissione in bacheca di notizia già resa nota verbalmente in assemblea e subito rimossa non produce danno risarcibile. Lo ha stabilito il Tribunale ordinario di Milano con sentenza numero 7732 del 6 ottobre 2023.

Sanzionabile l’ente che pubblica i dati dei premi sulle performance con nomi e cognomi

Sanzionabile l’ente che pubblica i dati dei premi sulle performance con nomi e cognomi

Configura illiceità del trattamento la diffusione da parte del Comune sul proprio sito web delle determinazioni dirigenziali riferite alla liquidazione del fondo incentivante recanti gli elenchi dei nominativi dei dipendenti, la posizione economica di ciascuno nonché l’ammontare del compenso individualmente percepito in relazione alla performance individuale.

Molestie via social, niente reato se la vittima può disattivare le notifiche al cellulare

Molestie via social, niente reato se la vittima può disattivare le notifiche al cellulare

La Cassazione ha chiarito che sono i sistemi di alert o preview che affiancano la forma di comunicazione a distanza a rendere la stessa evidentemente invasiva da dover essere considerata molesta nel significato penalmente rilevante, e per la configurazione del reato non dipende dal soggetto che invia la mail o il messaggio, ma da quello che riceve.

Privacy Day Forum 2023: il trailer della giornata

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