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L’indisponibilità del braccialetto elettronico non giustifica una misura cautelare più afflittiva

L’indisponibilità del braccialetto elettronico non giustifica una misura cautelare più afflittiva

E’ esclusa l’applicazione di una misura cautelare più afflittiva qualora l’applicazione del braccialetto elettronico non sia tecnicamente possibile. Lo ha stabilito la Cassazione annullando l’ordinanza del Riesame del Tribunale di Milano che aveva disposto nei confronti di un indagato per il reato di atti persecutori il divieto di avvicinamento alla persona offesa e l’applicazione del braccialetto.

Il Digital Market Act fa convergere tutela della privacy e della concorrenza

Il Digital Market Act fa convergere tutela della privacy e della concorrenza

La Commissione UE ha definito per la prima volta due sanzioni ai sensi del Digital Markets Act nei confronti di due dei cossiddetti "gatekeeper". Due applicazioni distinte ma complementari che segnano l’inizio di un’applicazione concreta della normativa che vede convergere regole a tutela della concorrenza e norme a protezione dei dati personali.

Consiglio Nazionale Forense: i messaggi WhatsApp valgono come prova

Consiglio Nazionale Forense: i messaggi WhatsApp valgono come prova

La sentenza n. 376/2024 del Consiglio Nazionale Forense (CNF), pubblicata il 22 aprile 2025 sul sito del Codice deontologico, affronta la questione dell’utilizzabilità dei messaggi WhatsApp e SMS come prove nel procedimento disciplinare a carico di un avvocato.

Condominio, gestione dei dati e delle foto in conformità al Gdpr

Condominio, gestione dei dati e delle foto in conformità al Gdpr

Nel contesto della gestione condominiale, la trattazione dei dati personali in occasione di un sinistro è particolarmente delicata. Incidenti come infiltrazioni, danni da incendio, crolli o atti vandalici implicano la raccolta di dati e spesso anche di immagini o documenti che riguardano persone identificabili. L’amministratore di condominio deve operare nel pieno rispetto del Gdpr.

Fake News, l’uso del condizionale non evita la diffamazione

Fake News, l’uso del condizionale non evita la diffamazione

L’uso del condizionale non è sufficiente a escludere l’idoneità della “Fake News” a ledere la reputazione altrui. Lo chiarisce la Cassazione. Espressioni insinuanti o capziose possono indurre il lettore, anche in relazione all’indiscutibile portata suggestiva delle specifiche notizie riportate, a ritenere la effettiva rispondenza a verità dei fatti raccontati.

Agenzia delle Entrate Riscossione, violano la privacy gli elenchi contenenti dati personali di contribuenti estranei al procedimento

Agenzia delle Entrate Riscossione, violano la privacy gli elenchi contenenti dati personali di contribuenti estranei al procedimento

Capita frequentemente che, negli elenchi prodotti dall'Agenzia delle Entrate Riscossione per documentare l’invio delle raccomandate ai contribuenti, compaiano nominativi e indirizzi di soggetti estranei al procedimento in corso. La Corte di giustizia tributaria di primo grado di Roma ha giudicato illegittima tale prassi perchè lesiva della privacy.

Il presidente di Federprivacy a Report Rai 3

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