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Il reato di molestie si può configurare attraverso sms e WhatsApp, ma non tramite email

Il reato di molestie si può configurare attraverso sms e WhatsApp, ma non tramite email

La mail non è molesta al pari degli sms o dei messaggi whatsapp. Questo in sintesi l’orientamento ribadito dalla Corte di cassazione penale con la sentenza n. 8231/2025, con cui ha rigettato il ricorso di un padre condannato a 200 euro di ammenda, ma che la decisione di legittimità ha ridotto di un terzo proprio affermando che “il fatto non sussiste” in ordine alla mail inviate dal ricorrente.

Violano la privacy le telecamere installate dal comune per la lettura delle targhe senza valutazione d’impatto né ok del prefetto

Violano la privacy le telecamere installate dal comune per la lettura delle targhe senza valutazione d’impatto né ok del prefetto

I comuni che installano telecamere per la lettura delle targhe devono ottenere il nulla osta della Prefettura e redigere una valutazione d’impatto privacy. Fondamentale è anche la trasparenza verso i cittadini e la corretta gestione delle informative. Lo ha ribadito il Garante per la protezione dei dati personali con il provvedimento n. 10107263/2024, sanzionando un comune ligure.

Whisteblowing non utilizzabile per questioni personali o per contestazioni rispetto a superiori e colleghi

Whisteblowing non utilizzabile per questioni personali o per contestazioni rispetto a superiori e colleghi

La procedura di whistleblowing non può essere utilizzata dal lavoratore per esprimere lamentele di carattere personale o per promuovere rivendicazioni relative alla disciplina del rapporto di lavoro, né per formulare contestazioni rispetto ai superiori gerarchici o ai colleghi.

Mancanza di trasparenza nelle informative ai consumatori, rischio moltiplicazione delle sanzioni

Mancanza di trasparenza nelle informative ai consumatori, rischio moltiplicazione delle sanzioni

Rischio di moltiplicazione delle sanzioni per le imprese per scarsa trasparenza nei confronti dei consumatori. La mancanza di chiarezza nelle comunicazioni alla clientela può essere sia una violazione dei divieti di pratiche commerciali scorrette sia una violazione dell’obbligo di informativa privacy.

I limiti della Corte europea dei diritti dell’uomo sulla responsabilità per i commenti sui social

I limiti della Corte europea dei diritti dell’uomo sulla responsabilità per i commenti sui social

È ancora una volta la Corte europea dei diritti dell’uomo a intervenire per assicurare la libertà di espressione su questioni di interesse generale, anche nel caso di utilizzo di espressioni sferzanti e per chiarire il perimetro entro il quale può essere affermata una responsabilità per i commenti altrui apparsi sulla propria pagina Facebook.

Corte di Giustizia Ue: sanzioni per violazioni del Gdpr più care nei gruppi societari

Corte di Giustizia Ue: sanzioni per violazioni del Gdpr più care nei gruppi societari

Il massimo dell’ammenda per le violazioni del Gdpr va calcolato sul fatturato del gruppo, di cui fa parte la società coinvolta nella condotta illecita. È quanto deciso dalla Corte di Giustizia Ue con la sentenza del 13/2/2025 nella causa C‑383/23, che ha interpretato l’art. 83 Gdpr, nella parte in cui, per le imprese, fissa i massimi delle sanzioni mediante un calcolo in percentuale sul fatturato.

Privacy Day Forum 2025: il servizio di Arezzo Tv

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