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Il 63% dei Dpo ha influito nelle decisioni aziendali durante l'emergenza Covid-19
Tra le numerose criticità riscontrate negli ambienti di lavoro con l'emergenza sanitaria da Covid-19 ci sono anche quelle riguardanti la tutela della privacy ed il rispetto della normativa sulla protezione dei dati personali. Uno studio di Federprivacy si pone l'obiettivo di tracciare un quadro sulla protezione dei dati personali nel contesto del Coronavirus. Pubblicato il Report del sondaggio.
Il Coronavirus è una grande minaccia anche per la sicurezza dei dati
Il volume totale di email di phishing – così come altre minacce di Cyber Security – relative al Covid-19 rappresenta oggi la più grande coalescenza di attacchi informatici attorno a un unico tema mai osservata. Ad oggi sono stati osservati attacchi che vanno dal phishing delle credenziali, allegati e link dannosi, compromissione delle email aziendali (Business Email Compromise o BEC), false landing page, downloader, spam e ceppi di malware e ransomware; tutti legati al coronavirus e in rapida diffusione.
Il Coronavirus fa paura alle aziende ma la privacy di dipendenti e visitatori va comunque rispettata
Il Coronavirus fa paura ma la normativa d'urgenza adottata nelle ultime settimane non permette di violare la privacy di visitatori, utenti e dipendenti. I soggetti pubblici e privati non possono, quindi, chiedere ai visitatori ed agli utenti informazioni circa la presenza di sintomi da Coronavirus e notizie sugli ultimi spostamenti, come misura di prevenzione dal contagio.
Il Covid-19 mette in crisi anche l'Intelligenza Artificiale
La mascherina sul viso, per come sta evolvendo la pandemia, la dovremo portare ancora per un po' di tempo. Ma il volto coperto per buona parte è una vera e propria sfida per gli algoritmi di riconoscimento facciale: le società che sviluppano questa tecnologia sono alle prese con un adeguamento delle proprie soluzioni, in modo che lo spazio dal naso in su sia sufficiente per il loro funzionamento. Il futuro del riconoscimento facciale - discusso, ma sempre più utilizzato nel mondo - potrebbe dipendere da una parte molto specifica del viso, quella intorno agli occhi.
Il Garante della Privacy stoppa la Regione Sicilia: no al censimento dei dipendenti non vaccinati
L'ordinanza del presidente della Regione siciliana Nello Musumeci sul censimento dei dipendenti no-vax finisce nel mirino del garante della privacy: "L'ordinanza di un presidente regionale o provinciale - attacca l'autorità guidata da Pasquale Stanzione - non rappresenta valida base giuridica per introdurre limitazioni a diritti e libertà individuali che implichino il trattamento di dati personali, che ricade nelle materie assoggettate a riserva di legge statale". L'Authority ha aperto un'istruttoria: la Regione, adesso, ha sette giorni per rispondere alle obiezioni del garante.
Il Garante Privacy apre un’istruttoria sulla geolocalizzazione dei positivi al Covid-19 da parte della polizia locale di Ravenna
In relazione alle recenti notizie di stampa secondo le quali la Polizia locale di Ravenna tratterebbe dati personali relativi alla geolocalizzazione dei soggetti positivi al Covid-19 per verificare il rispetto della misura dell’isolamento, il Garante per la privacy ha aperto un’istruttoria ed ha inviato al Comune una richiesta di informazioni.
Il Garante Privacy invia un avvertimento formale al Governo: 'Gravi criticità per i pass vaccinali nel decreto riaperture'
La norma appena approvata per la creazione e la gestione delle “certificazioni verdi”, i cosiddetti pass vaccinali, presenta criticità tali da inficiare, se non opportunamente modificata, la validità e il funzionamento del sistema previsto per la riapertura degli spostamenti durante la pandemia. È quindi necessario un intervento urgente a tutela dei diritti e delle libertà delle persone. Questa l’indicazione del Garante per la protezione dei dati personali contenuta in un avvertimento formale, adottato ai sensi del Regolamento Ue, appena trasmesso a tutti i ministeri e agli altri soggetti coinvolti. Il provvedimento è stato inviato anche al Presidente del Consiglio dei ministri, per le valutazioni di competenza.
Il nuovo numero del magazine Privacy News dedicato al Covid-19
Il secondo numero del 2020 del magazine Privacy News dedica la copertina di questa nuova edizione agli impatti privacy nel contesto della pandemia del Covid-19, e contiene un’ampia rassegna di articoli che trattano le principali criticità che sono emerse durante l’emergenza sanitaria. Proseguendo nelle proprie attività che promuovono il rispetto delle direttive governative che in questo periodo impongono lo smart-working a milioni di professionisti, Federprivacy ha spedito gratuitamente la rivista non solo ai propri associati, ma anche a tutti coloro che ne hanno fatto richiesta tramite l'apposito form online, fino ad esaurimento delle copie disponibili. Adesso è possibile anche leggere il magazine nella versione sfogliabile online per gli associati nell'area riservata e per coloro che partecipano al sondaggio sulla privacy in azienda con il Covid-19.
Il ruolo del datore di lavoro e del medico competente nell'ambito del Covid-19
Dall'inizio della pandemia da Covid-19 il Garante per la protezione dei dati personali ("Garante Privacy"), pur riconoscendo l'interesse preminente alla tutela della salute, è intervenuto a garanzia della protezione dei dati personali. In un contesto del tutto emergenziale, il Garante Privacy ha introdotto un regime eccezionale e derogatorio volto ad attribuire al datore di lavoro un certo margine di elasticità per il trattamento dei dati – anche particolari - dei lavoratori (es. dati contenuti all'interno di autodichiarazioni circa contatti stretti con positivi o soggiorni in Paesi vietati dall'OMS nei ultimi 14 giorni, dati sulla temperatura corporea pur senza annotazione del dato relativo alla salute).
Il trattamento di dati personali nel contesto emergenziale alla luce dell’art.17 bis della Legge 27/2020
La Legge 24 aprile 2020 n. 27 entrata in vigore il 30 aprile scorso reca una importante disposizione in materia di protezione di dati personali: l’art. 17 bis. Esso va a sostituire l’art. 14 del D.L. 09/03/2020 n. 14, siccome abrogato dalla legge n. 27/2020. Al paragrafo 1 tale norma individua il perimetro soggettivo di coloro che sono autorizzati a trattare i dati e a scambiarsi comunicazioni aventi per oggetto dati personali anche di natura particolare (tra cui rientrano i dati relativi alla salute e i dati genetici) e giudiziaria, indicati rispettivamente negli articoli 9 e 10 del GDPR, delimitando l’ambito ai soli trattamenti che risultino necessari all'espletamento delle funzioni ad essi attribuite nell'ambito dell'emergenza determinata dal diffondersi del Covid-19.