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L’AI sta trasformando radicalmente il mondo del lavoro, aprendo scenari inediti e criticità di carattere giuridico che l’AI Act cerca di rendere governabili contrastandone i rischi di usi distopici, bias, erosione dei diritti dei lavoratori, e invasione della loro sfera privata. Ne hanno parlato esperti della materia e rappresentanti delle istituzioni durante la tavola rotonda svoltasi martedì 21 ottobre 2025 a Roma.

Consultazione pubblica sulla congruità del termine di conservazione dei metadati degli account dei servizi di posta elettronica dei lavoratori. Datori di lavoro pubblici e privati, esperti della disciplina di protezione dei dati e tutti i soggetti interessati avranno a disposizione 30 giorni, a partire dalla pubblicazione in Gazzetta ufficiale, per inviare osservazioni, commenti, informazioni, e proposte.

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Il provvedimento del Garante Privacy nei confronti di Foodinho s.r.l. del 10 giugno 2021 (docweb 9675440) ha messo in luce ancora una volta la necessità di assicurare che gli algoritmi utilizzati dalle aziende per la gestione delle attività lavorative siano configurati in modo da garantire la “trasparenza” dei processi decisionali ed evitare discriminazioni tra i lavoratori.

Con un interessante provvedimento del 21 maggio 2025, l’Autorità Garante per la protezione dei dati personali ha sanzionato una società autostradale, contestando di avere illecitamente trattato dati personali di un dipendente.

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Il Garante, con provvedimento del 6 giugno 2024, ha emesso il documento di indirizzo aggiornato e definitivo sul trattamento dei log di posta elettronica nel contesto lavorativo. Le indicazioni operative e una check list per gli addetti ai lavori.

Quali sono le regole e le garanzie da applicare ai lavoratori del mondo digitale? Come sfruttare le potenzialità dell’Intelligenza Artificiale senza ledere i diritti fondamentali? Come assicurare la salute nei luoghi di lavoro e rispettare la vita privata dei dipendenti, anche oltre l’emergenza Covid? Qual è l’impatto dei nuovi strumenti tecnologici sul controllo a distanza dei lavoratori? Questi sono alcuni dei temi che saranno approfonditi nel convegno – organizzato dal Garante per la protezione dei dati personali e dall’ Ispettorato nazionale del lavoro – che si terrà mercoledì 5 ottobre 2022 a Roma.

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La lotta all’evasione e l’obiettivo dell’equità fiscale sono questioni di interesse pubblico. Pertanto, il whistleblower che divulga informazioni fiscali in suo possesso per il lavoro da lui svolto gode della protezione della Convenzione europea dei diritti dell’uomo, anche se consegna a un giornalista documenti sui quali era tenuto al segreto professionale. L’interesse pubblico su notizie di ambito generale, come quelle sulle pratiche fiscali delle società multinazionali, infatti, prevale sugli obblighi di confidenzialità. Lo ha stabilito la Corte europea dei diritti dell’uomo rafforzando in modo netto, nell’ambito della vicenda Luxleaks, la tutela dei whistleblower (sentenza della Grande camera, Halet contro Lussemburgo, ricorso 21884/18, depositata il 14 febbraio 2023).

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Si dovrà ora rassegnare a rispettare la normativa sulla privacy, la cooperativa di pulizie che ogni settimana affiggeva imperterrita nella bacheca aziendale un cartello con le foto dei lavoratori associate a delle “faccine” che rappresentavano i giudizi espressi su di loro e anche le eventuali contestazioni disciplinari adottate nei loro confronti, etichettandoli davanti a colleghi e perfino ad estranei con aggettivi come “assenteista”, “simulatore di malattia”, “scarso servizio”, oppure “licenziato”.

Un dipendente del Consumer Financial Protection Bureau ha violato la privacy di circa 256.000 consumatori inviando i loro dati riservati al proprio account di posta elettronica privato. Le informazioni personali che il membro dello staff si è spedito tramite 65 email, riguardavano i clienti di sette istituti finanziari, ed erano contenute in due fogli di calcolo comprendenti informazioni di identificazione personale, i loro nominativi ed i numeri di conto specifici delle transazioni.

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Tecnologia e diritto anzi diritti. Ed ancora quanto la presenza pubblica sui social deve coordinarsi con il profilo professionale? Temi e domande ormai parte importante delle relazioni industriali e del diritto del lavoro. Ne è una conferma l’aumento di policy aziendali sempre più all’attenzione della giurisprudenza. Le policy aziendali sull’uso dei social network, delle e-mail e in generale degli strumenti informatici sui luoghi di lavoro sono sempre più spesso infatti al centro delle sentenze in tema di licenziamenti e sanzioni disciplinari.

Il presidente di Federprivacy al TG1 Rai

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