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Visualizza articoli per tag: lavoro

Una recente sentenza del Tribunale di Genova, relativa a una dipendente licenziata dopo che il datore di lavoro controllando la sua email aveva scoperto che aveva inviato verso terzi dati riservati, permette di approfondire il tema della liceità delle verifiche sull’email di un lavoratore dipendente anche per scopi difensivi.

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Le cronache recenti hanno riportato al centro del dibattito un tema tanto delicato quanto diffuso: le relazioni affettive tra colleghi e la loro compatibilità con l'organizzazione del lavoro. Tra gli episodi più discussi vi è quello che ha visto un dirigente di una grande azienda immortalato durante un concerto dei Coldplay insieme a una collega con la quale, a quanto pare, intratteneva una relazione.

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L’uso non regolamentato di app e tool di IA da parte dei dipendenti può esporre le aziende a gravi violazioni normative e rischi legali, compromettendo la sicurezza delle informazioni nonchè la privacy e la protezione dei dati personali.

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Se state cercando lavoro e notate che nei questionari delle procedure di selezione del personale vi vengono fatte un po’ troppe domande, e magari qualcuna anche indiscreta, talvolta chi ha il compito di assumervi potrebbe davvero esagerare, rischiando pure una sanzione per violazione della privacy.

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Con decisione del 6 giugno il Garante per la protezione dei dati personali ha rielaborato significativamente le direttive pubblicate il 6 febbraio sui tempi di conservazione dei metadati. Il documento sembra trovare un equilibrio più gestibile a livello aziendale.

Nel trattamento di dati personali per scopi di lavoro devono essere garantiti il rispetto della vita privata e la protezione dei dati personali, segnatamente al fine di consentire il libero sviluppo della personalità del dipendente ed opportunità di rapporti personali e sociali sul luogo di lavoro. I datori di lavoro devono ridurre al minimo il trattamento di dati personali, limitandolo ai dati necessari per lo scopo perseguito nel singolo caso (principio della limitazione delle finalità).

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Registrare di nascosto le conversazioni con i colleghi non costituisce motivo di licenziamento per giusta causa. Infatti è legittimo il comportamento del lavoratore finalizzato a precostituirsi un mezzo di prova contro il datore di lavoro per una causa futura o imminente. È dunque possibile produrre in giudizio le registrazioni occulte di vari colloqui avvenuti con i colleghi, in quanto il diritto di difesa prevale sulla tutela della privacy. Attenzione però: le registrazioni sul lavoro sono consentite a patto che i dialoghi siano pertinenti alla tesi da sostenere in giudizio e il mezzo utilizzato non ecceda le finalità.

Il proposito di questo articolo è precisare la relazione tra il regolamento interno (aziendale) che abbia ad oggetto l'uso di beni e strumenti di lavoro (ed il controllo a distanza, se del caso), da un lato, e il codice disciplinare, dall'altro. La fissazione da parte datoriale di regole mirate a stabilire limiti e modalità d'uso di beni/strumenti in dotazione ai lavoratori per lo svolgimento delle mansioni è cruciale rispetto agli obiettivi di efficienza e di sicurezza delle attività, ovviamente anche di trattamento dei dati personali.

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Adita in materia di trattamento dei dati personali e tutela dei dati nominativi osserva in sentenza la Corte d’Appello di Palermo come i dati sensibili idonei a rivelare lo stato di salute possano essere trattati soltanto mediante modalità organizzative, quali tecniche di cifratura o criptatura che rendano non identificabile l’interessato.

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Check list privacy per le richieste di permesso retribuito formulate dal dipendente scolastico. Al procedimento, fin dalla fase di verifica dei motivi, bisogna applicare il Gdpr. In particolare, vanno osservati i principi di minimizzazione e di conservazione limitata nel tempo nonché le precauzioni di sicurezza. Sono queste le dirette conseguenze dell'orientamento espresso dalla Corte di cassazione con l'ordinanza della sezione lavoro n. 12991/2024.

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Ansa: presentato alla Camera il libro 'Smetti di farti spiare difendi la tua privacy'

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