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Uso improprio dell'auto aziendale, datore di lavoro legittimato ad avvalersi dell'agenzia investigativa per fare accertamenti
La Corte di Cassazione Civile, Sezione Lavoro, con l’ordinanza n. 3607 del 12 febbraio 2025 è tornata a pronunciarsi sulla legittimità dei controlli eseguiti dal datore di lavoro con l’ausilio di un’agenzia investigativa.
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Uso indiscriminato di AI in azienda: la formazione dei dipendenti gioca un ruolo chiave per la compliance privacy
L’uso indiscriminato di applicazioni e tool di intelligenza artificiale da parte dei dipendenti è una delle principali criticità nella gestione della sicurezza aziendale. La formazione gioca un ruolo chiave: i lavoratori devono essere informati e sensibilizzati sui pericoli pericoli legati all'adozione di strumenti non autorizzati, comprendendo l'importanza della protezione dei dati personali e aziendali.
Vaccinazioni nei luoghi di lavoro, fondamentale il dialogo con il Dpo
Le recentissime indicazioni pervenute dall’Autorità Garante per la protezione dei dati personali circa le vaccinazioni nei luoghi di lavoro e relativamente al ruolo del medico competente aprono indubbiamente una serie di punti di attenzione. È chiaro innanzitutto che, nonostante la premura manifestata da molte aziende per avviare piani vaccinali, tale attività non potrà iniziare prima di un chiaro atto normativo che funga da solida base giuridica. In questo contesto si inserisce la documentazione appena rilasciata dal Garante, in modo che il legislatore possa acquisire tutte le considerazioni utili e possa collaborare con l’autorità per delineare una procedura studiata per garantire la massima tutela della riservatezza.
Varato dal Garante Privacy il Codice di Condotta per le agenzie per il lavoro
Approvato dal Garante Privacy il Codice di condotta promosso da Assolavoro, l’Associazione Nazionale delle Agenzie per il Lavoro. Il Codice definisce le “buone prassi” per il corretto trattamento dei dati effettuato nell’ambito delle attività di intermediazione, ricerca e selezione del personale.
Videocamere, email, e investigazioni: la privacy del lavoratore non è un diritto assoluto
La privacy del lavoratore non è un diritto assoluto. Negli anni la giurisprudenza ha dettato precisi confini per bilanciare da un lato la tutela alla riservatezza e la dignità dei dipendenti; dall’altro la protezione del patrimonio e dell’immagine aziendale.
Videorveglianza, se non ci sono mutamenti all'azienda che subentra può bastare la notifica
Il mero subentro di una impresa in locali già dotati degli impianti audiovisivi o altri strumenti similari non integra di per sé profili di illegittimità qualora gli impianti stessi siano stati installati osservando le procedure (accordo sindacale o autorizzazione dell’Ispettorato) previste dall’articolo 4 della legge 300/1970 e non siano intervenuti mutamenti.
Videosorveglianza fai da te nell’esercizio commerciale: occhio all’effetto boomerang delle dichiarazioni fornite al Garante Privacy
L’esercente che decide di installare nel proprio locale un impianto di videosorveglianza deve affrontare una serie di adempimenti tutt’altro che formali. E di certo non potrà installare le telecamere allo scopo di controllare in maniera indiscriminata i propri clienti e i dipendenti.
Videosorveglianza nei luoghi di lavoro: il legittimo interesse deve essere adeguatamente documentato
All’esito dell’attività ispettiva condotta da parte dell’Autorità Garante per la protezione dei dati personali iniziata nel 2021, l’ambito della videosorveglianza ha registrato un rilevante numero di non conformità per lo più riconducibili a trasparenza, liceità e limitazione della conservazione.
Videosorveglianza nei luoghi di lavoro: l’accordo sindacale o l’autorizzazione dell'ispettorato sono imprescindibili condizioni di legittimità del trattamento
Torna a far parlare di sé per le lacune nel rispetto della privacy la casa della moda Hennes & Mauritz dopo che nel 2020 fu sanzionata dal Garante svedese a pagare una multa di 35,3 milioni di euro per aver “spiato” i propri dipendenti nella filiale tedesca di Norimberga.
Videosorveglianza senza accordo sindacale: il consenso del lavoratore non esime dalla responsabilità penale
In caso di installazione di un impianto di videosorveglianza in mancanza di accordo sindacale, il consenso del lavoratore non costituisce esimente della responsabilità penale. È il principio affermato dalla Cassazione con sentenza 1733 del 17 gennaio 2020.
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Il presidente di Federprivacy al TG1 Rai
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