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Irlanda, WhatsApp accantona 77,5 milioni di euro per potenziali sanzioni su violazioni del Gdpr
La filiale irlandese della piattaforma di messaggistica WhatsApp, istituita dalla proprietaria Facebook nel 2017 per operare come titolare del trattamento per gli utenti europei, ha accantonato 77,5 milioni di euro per far fronte ad eventuali sanzioni che potrebbero arrivare a seguito di un’indagine condotta dall’autorità di controllo nazionale per la protezione dei dati.
Irlanda: maxi sanzione da 225 milioni di euro a WhatsApp
La Data Protection Commission (DPC), che è l’autorità di controllo irlandese per la protezione dei dati, ha inflitto una sanzione di 225 milioni di euro a WhatsApp. L'azienda americana, dal 2014 di proprietà di Facebook, è accusata di aver violato le norme europee in materia di protezione dei dati personali. Secondo l'autorità, WhatsApp non avrebbe infatti "assolto ai suoi obblighi di trasparenza" richiesti dal Gdpr per quanto riguarda la comunicazione agli utenti sull'utilizzo dei loro dati personali.
L'FBI può leggere le chat di Signal su un iPhone
A quanto pare neanche le chat di Signal sono sicure al 100%. A dimostrarlo sono dei documenti che provano che l'FBI disporrebbe di uno strumento che gli permette di leggerle. Se negli ultimi tempi milioni di utenti hanno abbandonato WhatsApp sperando di trovare maggiore privacy in altre app come Telegram e Signal, le loro aspettative sono purtroppo sempre più soggette ad essere disattese.
La Commissione Europea dà tempo a WhatsApp fino a fine febbraio per fornire chiarimenti sulla privacy degli utenti
La Commissione europea e la rete delle autorità nazionali per i consumatori hanno inviato una lettera a WhatsApp per chiedere all'azienda di chiarire le modifiche apportate nel 2021 ai suoi termini di servizio e alla politica sulla privacy e garantire la loro conformità al diritto Ue sulla protezione dei consumatori.
La Corte di Giustizia UE respinge il ricorso di WhatsApp contro l’European Data Protection Board per la maxi sanzione da 225 milioni di euro
La Corte di giustizia dell'Unione europea ha respinto come inammissibile un'azione intentata da WhatsApp contro la decisione vincolante dello European Data Protection Board assunta ai sensi dell’art. 65 del Regolamento UE 2016/679 che lo scorso anno aveva portato alla sanzione da 225 milioni di euro per la nota piattaforma di microchat.
La panoramica delle più recenti sanzioni inflitte alle banche per violazioni del Gdpr
Mail contenenti i dati personali dei clienti inviate per sbaglio ad altri clienti, invio errato di sms di addebito per bonifici mai effettuati, spedizione di documenti bancari tramite WhatsApp ai destinatari sbagliati, spedizione ripetuta di messaggi pubblicitari nonostante l’opposizione dei clienti, procedure interne che finiscono per ostacolare l’esercizio dei diritti, e pure la profilazione senza consenso degli utenti dell’home banking per analizzare quanto usavano la stampante per riprodurre gli estratti conto. Questi sono alcuni dei motivi che hanno generato le più recenti sanzioni inflitte dalle autorità per la protezione dei dati personali agli istituti bancari.
La piattaforma di messaggistica Signal blocca l’intelligenza artificiale di Windows per tutelare la privacy degli utenti
Signal, la piattaforma di messaggistica competitor di WhatsApp, ha pubblicato una nota ufficiale in cui spiega di aver disattivato in automatico la possibilità per l'Intelligenza artificiale in uso su computer Windows, di catturare schermate dei messaggi inviati e ricevuti. Infatti, Recall conserva in maniera automatica, una memoria visiva di tutto ciò che l'utente fa sul proprio pc.
Legittimo l'utilizzo delle foto di conversazioni WhatsApp come prova di infedeltà nella causa di separazione
La Cassazione con l'ordinanza del 12 maggio 2023, n. 13121 ha ribadito un principio consolidato cioè, che in tema di separazione, grava sulla parte che richieda , per l'inosservanza dell'obbligo di fedeltà, l'addebito della separazione all'altro coniuge, l'onere di provare la relativa condotta e la sua efficacia causale nel rendere intollerabile la prosecuzione della convivenza , mentre è onere di chi eccepisce l'inefficacia dei fatti posti a fondamento della domanda, e quindi dell'infedeltà nella determinazione dell'intollerabilità della convivenza , provare le circostanze su cui l'eccezione si fonda , vale a dire l'anteriorità della crisi matrimoniale all'accertata infedeltà.
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Licenziamento nullo per il dipendente che insulta il capo su una chat privata tra colleghi
L’utilizzo di una chat su whatsapp tra colleghi di lavoro per veicolare messaggi vocali di contenuto offensivo, minatorio e razzista nei confronti di un superiore gerarchico e di altri dipendenti non ha contenuto diffamatorio, non costituisce violazione dell’obbligo di fedeltà e non ha, in definitiva, portata rilevante sul piano disciplinare.
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L’84% dei medici invia ricette e valuta esami clinici tramite WhatsApp, ma la metà di essi non si aggiorna su come tutelare la privacy dei pazienti
WhatsApp è lo strumento di comunicazione che va ormai per la maggiore tra i professionisti del settore sanitario, utilizzato dall'84,3% dei medici, mentre solo il 14,5% di essi usa Telegram o Messenger. I tradizionali sms vengono invece usati dal 50,9% dei dottori.
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Il presidente di Federprivacy a Rai Parlamento
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