Visualizza articoli per tag: messaggistica
Causa di divorzio, la Cedu sdogana l'uso dei messaggi del coniuge sul sito di incontri
La Corte europea dei diritti umani ha stabilito che i messaggi privati pubblicati dal proprio coniuge su un sito di incontri possono essere usati nella causa di divorzio, sempreché la divulgazione della corrispondenza abbia un effetto limitato sulla sua privacy. Per la Cedu dunque non vi è alcuna violazione dell'articolo 8 (Diritto al rispetto della vita privata e della corrispondenza) della Convenzione europea sui diritti umani nel caso di presentazione in giudizio della corrispondenza online del coniuge al fine di stabilire una responsabilità condivisa nella separazione.
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Chat e messaggistica in ambito di lavoro, ecco il decalogo per la conformità al Gdpr
L’apparente facilità, ormai improprio sinonimo di velocità, di utilizzo degli apparecchi e dei servizi elettronici è un insidioso trabocchetto. Ci vuole un consapevole controllo dei mezzi e non un acritico e ingenuo affidamento a tutto ciò che la tecnica produce. L’avviso, di valenza trasversale e poco incline ad accodarsi al compiacimento generale ed aprioristico per ogni novità digital-informatica, è il buon senso della predica inutile ed è il monito che sarà ricordato solo a incidente subito.
Consiglio Nazionale Forense: i messaggi WhatsApp valgono come prova
La sentenza n. 376/2024 del Consiglio Nazionale Forense (CNF), pubblicata il 22 aprile 2025 sul sito del Codice deontologico, affronta la questione dell’utilizzabilità dei messaggi WhatsApp e SMS come prove nel procedimento disciplinare a carico di un avvocato.
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La piattaforma di messaggistica Signal blocca l’intelligenza artificiale di Windows per tutelare la privacy degli utenti
Signal, la piattaforma di messaggistica competitor di WhatsApp, ha pubblicato una nota ufficiale in cui spiega di aver disattivato in automatico la possibilità per l'Intelligenza artificiale in uso su computer Windows, di catturare schermate dei messaggi inviati e ricevuti. Infatti, Recall conserva in maniera automatica, una memoria visiva di tutto ciò che l'utente fa sul proprio pc.
Legittima l'acquisizione di messaggi già decriptati e acquisiti dal giudice di un altro Stato membro dell'Ue
La Cassazione penale coglie l'occasione per valutare la legittimità dell'acquisizione di dati informatici rappresentativi di comunicazioni decripatate e già in possesso di autorità giudiziaria di altro Stato membro, che ha proceduto al loro repriento e a renderle intellegibili al pari di un documento. I giudici di legittimità affermano che la spendibilità in un procedimento penale in Italia del dato acquisito dal giudice straniero europeo è fondata sul rispetto delle regole procedurali del Paese Ue di acquisizione e che si presumono rispettate dall'autorità giudiziaria straniera richiesta di procedere alla trasmissione.
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