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Mercoledì, 17 Luglio 2019 09:01

Faceapp: bye bye privacy per un pugno di risate

Si chiama Faceapp e sta spopolando in tutto il mondo. È un’app che si scarica gratis dall’Apple store e dal Playstore, si installa sui nostri smartphone e promette di regalarci qualche risata con gli amici modificando il nostro viso con una serie di filtri più o meno intelligenti tra i quali uno, particolarmente gettonato, capace di disvelarci come invecchieremo.

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Quando gli utenti scaricavano i videogiochi sul loro dispositivo elettronico veniva richiesto loro il consenso a profilarli, ma anche se rifiutavano venivano di fatto ugualmente tracciati online. Per questo l’Autorità per la privacy ha inflitto una maxi sanzione allo sviluppatore.

Lunedì, 06 Febbraio 2023 17:03

Fuorilegge le app senza filtri per i minori

Fuori legge le app senza filtri per i minorenni. Questo il principio applicato d'urgenza dal Garante della privacy nel provvedimento n. 39 del 2/2/2023, con il quale ha disposto la limitazione dei trattamenti di dati e cioè la sospensione dell'attività della applicazione denominata Replika: usando quest'ultima, l'utente costruisce, su una piattaforma on line, un amico del cuore, un partner o un mentore, tutti virtuali e creati dalla tecnologia digitale, cui si può confidare tutto, che scrivono e parlano e da cui si ricevono consigli e suggerimenti. Sembra tutto positivo: solo che non c'è nessun ostacolo all'accesso di minori di età e talvolta i contenuti sono inappropriati; alcuni riferiscono di avere ricevuto sollecitazioni sessualmente esplicite o inviti a commettere reati.

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Tracciatura dei contatti limitata, attraverso una app attiva su base volontaristica. Ma per avviare il controllo sui cellulari con il bluetooth occorre una norma di rango primario. Il garante della privacy Antonello Soro traccia, nell'audizione di ieri alla Camera, i confini in materia di analisi delle informazioni per contenere la pandemia soprattutto nella fase due.

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Il Garante per la protezione dei dati personali ha aperto un’istruttoria su un’app realizzata dalla Associazione Covid Healer Onlus per offrire consulenza e assistenza sanitaria, trattando i dati di “utenti pazienti” e di “professionisti sanitari”.

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Microfoni degli smartphone sempre accesi a carpire informazioni rivendute poi a società per fare proposte commerciali. Un fenomeno sempre più diffuso, che sembrerebbe causato anche dalle app che scarichiamo sui nostri cellullari. Molte app, infatti, tra le autorizzazioni di accesso che richiedono al momento del download, inseriscono anche l’utilizzazione del microfono. Una volta che si accetta, senza pensarci troppo e senza informarsi sull’uso che verrà fatto dei propri dati, il gioco è fatto.

Via libera del Garante per la protezione dei dati personali alle regole che disciplinano l’accesso telematico ai servizi della Pubblica amministrazione, anche attraverso l’uso della App IO. L’Autorità ha espresso parere favorevole sullo schema di Linee guida predisposte dall’Agenzia per l’Italia digitale (AgID). Il documento definisce le modalità di realizzazione e di funzionamento del punto di accesso telematico per consentire alle pubbliche amministrazioni e ad altri soggetti erogatori di rendere disponibili agli utenti i propri servizi (avvisi di scadenze, pagamenti, certificazioni, ecc.).

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La società Foodinho, controllata da GlovoApp23, dovrà modificare il trattamento dei dati dei propri rider, effettuato tramite l’utilizzo di una piattaforma digitale, e verificare che gli algoritmi di prenotazione e assegnazione degli ordini di cibo e prodotti non producano forme di discriminazione. La società dovrà anche pagare una sanzione di 2,6 milioni di euro. Questa la decisione del Garante per la privacy, la prima riguardante i rider, all’esito di un primo ciclo ispettivo sulle modalità di gestione dei lavoratori di alcune delle principali società di food delivery che operano in Italia.

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Cala la scure di Google sul Play Store: migliaia di app verranno cancellate nei prossimi mesi se non aggiorneranno i permessi richiesti agli utenti. Come mai questo cambio di strategia da parte dell’azienda di Mountain View? Per proteggere i dati personali degli utenti, anche a causa delle nuove normative entrate in vigore lo scorso anno con il GDPR.

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Appena qualche settimana fa l’Osservatorio di Federprivacy aveva pubblicato una ricerca che evidenziava come il 93,8% delle più diffuse app di giochi rivolte ai minori contengano tracker che spiano i comportamenti online dei giovanissimi utenti, e adesso Google ha rimosso alcune delle applicazioni “incriminate”.

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Cyber e Privacy Forum 2023, il trailer dell'evento

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