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Grossolano scivolone sulla privacy dell'Asl Toscana Sud Est che lo scorso anno aveva preso l’iniziativa di celebrare la “la sanità di tutti per la salute di tutti” diffondendo dei cartelloni con questo slogan che ritraevano in primo piano un'infermiera intenta a lavorare sul computer del pronto soccorso dell'ospedale San Donato di Arezzo, senza accorgersi però che sul suo schermo era nitidamente leggibile il nominativo di un paziente.

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L’affissione in bacheca di notizia già resa nota verbalmente in assemblea e subito rimossa non produce danno risarcibile. Lo ha stabilito il Tribunale ordinario di Milano con sentenza numero 7732 del 6 ottobre 2023.

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Dopo aver ricevuto un reclamo per l'illecita pubblicazione di dati sensibili di un paziente ricoverato in una clinica psichiatrica forense sul sito web della Regione di Örebro, il Garante per la privacy svedese ha avviato un'indagine, appurando che la segnalazione era fondata. Infatti, nel comunicato reso noto dalla stessa autorità per la protezione dei dati personali lo scorso 13 maggio, viene confermato che "le informazioni sensibili del paziente sono state erroneamente pubblicate e quindi rese accessibili al pubblico sul sito web della regione ".

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Per i furbetti del Green Pass non c’è bisogno di andare nel Dark Web o su qualche canale Telegram di truffatori per procurarsi un valido QR Code pagando centinaia di euro, perché si può comprare con pochi click a 9,99 euro su Alamy, noto sito di vendita online di immagini in stock.

Quotidiani e siti on line riportano notizie di iniziative promosse da gruppi No Vax che, su chat e social media, diffondono e invitano a diffondere indirizzi e cellulari di medici, giornalisti, rappresentanti delle istituzioni, politici. E' vero che tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero, ma ciò deve sempre avvenire nel rispetto delle leggi vigenti. Protestare è quindi un diritto sacrosanto, ma calpestare la privacy delle persone che la pensano diversamente da noi non lo è.

Meglio fare un passo indietro sulla trasparenza dei procedimenti amministrativi. Evitando di pubblicare documenti di riconoscimento e curriculum integrali per non incorrere in sanzioni privacy.

Pubblicato dal Garante per la protezione dei dati personali il vademecum “Attenzione quando pubblichi immagini online” contenente alcuni pratici suggerimenti sulla pubblicazione di post e video su internet. L’Autorità ricorda che si possono pubblicare immagini di altre persone solo con il loro consenso. E inoltre suggerisce di non inserire nelle immagini tag con i nomi di altre persone, a meno che queste non siano d’accordo.

A tutti capita sovente di inoltrare qualche messaggio di testo, audio o video ricevuto tramite WhatsApp o altri social. C’è forse da preoccuparsi temendo di compiere un illecito o, addirittura, un reato? Sino a pochi anni fa, si temeva che una cosa riferita da una persona venisse poi divulgata ad altri da parte del pettegolo o della pettegola di turno. Oggi forse non è più così, perché quello che temiamo maggiormente è che un giudizio, una battuta, un messaggio audio o video o chissà cos’altro che abbiamo postato online venga poi “inoltrata” ad altri, magari divenendo di dominio pubblico.

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Il guazzabuglio della vicenda romana dei feti sepolti con i nomi delle mamme (e anche contro la volontà delle stesse) contiene oggettivamente un’accozzaglia di incompetenze ed anche di contraddizioni e di ipocrisie.  Non a caso il Garante per la protezione dei dati personali ha deciso di aprire un’istruttoria per fare luce su quanto accaduto e sulla conformità dei comportamenti, adottati dai soggetti pubblici coinvolti, con la disciplina in materia di privacy.

Su Facebook la blacklist di 25 vip che ordinano cibi con le app e non lasciano la mancia ai rider, neanche in caso di pioggia. Il post è stato pubblicato sulla pagina Facebook “Deliverance Milano”, un collettivo di rider precari che mettono alla berlina con nomi e cognomi alcuni vip, accusati di essere tirchi. E per far sentire la loro voce sul fronte di alcuni riconoscimenti sindacali attaccano i vip “tirchi”. Il Sole 24 ore ha intervistato l’avvocato Rosario Imperiali, esperto di privacy.

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Privacy Day Forum 2023: i momenti salienti

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