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Quella dei feti sepolti con i nomi delle mamme è una vicenda disarmante
Il guazzabuglio della vicenda romana dei feti sepolti con i nomi delle mamme (e anche contro la volontà delle stesse) contiene oggettivamente un’accozzaglia di incompetenze ed anche di contraddizioni e di ipocrisie. Non a caso il Garante per la protezione dei dati personali ha deciso di aprire un’istruttoria per fare luce su quanto accaduto e sulla conformità dei comportamenti, adottati dai soggetti pubblici coinvolti, con la disciplina in materia di privacy.
Rider pubblicano su Facebook la lista dei vip che non danno la mancia
Su Facebook la blacklist di 25 vip che ordinano cibi con le app e non lasciano la mancia ai rider, neanche in caso di pioggia. Il post è stato pubblicato sulla pagina Facebook “Deliverance Milano”, un collettivo di rider precari che mettono alla berlina con nomi e cognomi alcuni vip, accusati di essere tirchi. E per far sentire la loro voce sul fronte di alcuni riconoscimenti sindacali attaccano i vip “tirchi”. Il Sole 24 ore ha intervistato l’avvocato Rosario Imperiali, esperto di privacy.
Riprende una persona ubriaca con lo smartphone e posta il video online: la bravata gli costa una multa da 10mila euro
Per 95 secondi di immagini, carpite contro la volontà del soggetto buttato in pasto alla platea virtuale, l'autore della diffusione ha preso 10 mila euro di sanzione. È successo in Spagna, il cui Garante della privacy (Aepd), ha riscontrato una violazione dell'articolo 6, n. 1, del Gdpr,
Rischia il penale chi fotografa quelli che violerebbero il divieto di uscire di casa e posta le immagini sui social
In tempo di quarantena attenzione alla giustizia fai da te. Segnalare chi esce di casa sui social network, violando le misure restrittive imposte dal Governo, potrebbe rivelarsi pericoloso. Dall’inizio dell’emergenza coronavirus a oggi si moltiplicano i gruppi pubblici, privati, ma anche i singoli profili social che condividono fotografie di chi fa jogging o di chi uscirebbe di casa violando le regole. Una mole enorme di fotografie in chiaro, targhe di veicoli e numeri civici di abitazioni private resa pubblica nel web. Tutti dati personali che per la nostra legge non possono essere diffusi da privati, neppure per denunciare presunti illeciti.
Romania, sanzionata la Raiffeisen Bank per violazione del Gdpr
Il Garante per la privacy rumeno (Autoritatea Naţională de Supraveghere a Prelucrării Datelor cu Caracter Personal) ha sanzionato la Raiffeisen Bank e la piattaforma di credito online "Vreau Credit" per un importo totale di 170.000 euro, di cui 150.000 euro a carico di Raiffeisen, per una serie di violazioni della riservatezza dei dati.
Sanzionabile l’ente che pubblica i dati dei premi sulle performance con nomi e cognomi
Configura illiceità del trattamento la diffusione da parte del Comune sul proprio sito web delle determinazioni dirigenziali riferite alla liquidazione del fondo incentivante recanti gli elenchi dei nominativi dei dipendenti, la posizione economica di ciascuno nonché l’ammontare del compenso individualmente percepito in relazione alla performance individuale.
Scuola: la mail in chiaro inviata indistintamente a tutti i genitori viola la privacy
Viola la privacy inviare con e-mail in chiaro indistintamente a tutti i genitori il calendario delle riunioni del Gruppo di lavoro Operativo per l'inclusione scolastica. Bisogna, invece, mandare separate comunicazioni per ciascuna riunione riservate alle famiglie dei singoli interessati e ai docenti della classe di appartenenza e alle specifiche figure professionali coinvolte. È il principio affermato dal Garante della privacy in una Ingiunzione (n. 148 del 28 aprile 2022), con la quale ha inflitto una sanzione pecuniaria di 1.500 euro a una direzione didattica statale.
Scuole, il rispetto della privacy non consente la pubblicazione online delle composizioni delle classi con i nominativi degli alunni
La pubblicazione sul sito web dei nominativi degli alunni distinti per classe non è consentita. Esistono modalità diverse per rendere nota la composizione delle classi, a seconda che si tratti di studenti delle prime o delle classi successive.
Se si cita il moroso nella bacheca condominiale scatta il risarcimento danni per indebita diffusione di dati personali
L'esposizione in bacheca di documentazione dalla quale possa ricavarsi il nominativo dei condomini morosi è da ritenersi vietata ed espone l'autore al risarcimento dei danni per indebita diffusione dei dati personali, perché in tal modo le informazioni possono venire a conoscenza dei soggetti terzi che transitano nelle parti comuni (fornitori, parenti e amici dei condomini, ecc.). E i danni risarcibili sono anche quelli non patrimoniali, potendosi quindi ricorrere alla prova presuntiva e alla liquidazione equitativa del pregiudizio subito.
Sull’albo pretorio online pubblicate le informazioni sensibili di un cittadino disabile: sanzionato il Comune
Un recente caso (Provv. 16 settembre 2021, doc. web n. 9704069) affrontato dal Garante ha riguardato un reclamo con il quale si denunciava che sul sito di un Comune nell’area «Documenti e dati»/«Albo pretorio»/«storico» era possibile visualizzare e scaricare liberamente una Determinazione di liquidazione che riportava in chiaro, nel testo e nell’oggetto, dati e informazioni personali, quali il nominativo del reclamante e del padre a suo carico con indicazione della relativa situazione di disabilità in quanto portatore di handicap.