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Federprivacy

Federprivacy è la principale associazione di riferimento in Italia dei professionisti della privacy e della protezione dei dati personali, iscritta presso il Ministero dello Sviluppo Economico ai sensi della Legge 4/2013. Email: urp@federprivacy.org 

Alt alle recensioni on line fasulle o pilotate di prodotti o servizi e filtri ad hoc per stanare quelle false che cercano di intrufolarsi tra quelle genuine; alla luce del sole le pubblicità nei risultati di ricerca in rete e piena trasparenza pre-contrattuale sui contenuti e servizi digitali quanto a garanzie, assistenza, compatibilità ed interoperabilità. Sono i tratti più significativi della miniriforma del codice del consumo (dlgs 206/2005) dovuta al decreto legislativo di recepimento della direttiva Ue 2019/2161, approvato in via definitiva dal consiglio dei ministri il 23 febbraio 2023.

Informative privacy “congiunte”, alto livello di attenzione e rigorose garanzie a tutela dei lavoratori. Sono solo alcune delle indicazioni fornite dal Garante privacy sui nuovi obblighi informativi e sulle modalità di utilizzo di sistemi decisionali o di monitoraggio automatizzati inseriti in contesti lavorativi. Le prime indicazioni, diffuse a fine gennaio scorso e inviate dal Garante per la protezione dei dati personali al ministero del Lavoro e all’Ispettorato Nazionale del Lavoro, si sono rese necessarie a seguito di numerosi quesiti posti da imprese e Pa, che si sono trovate a dover applicare le nuove disposizioni previste dal decreto Trasparenza (Dlgs 104/2002) nel pieno dell’agosto scorso.

Il 78% delle imprese considera ancora la privacy come un mero adempimento burocratico. Il caso della multa da mezzo milione di euro alla società di e-commerce che aveva nominato un DPO in conflitto d’interessi. Bernardi: “Con applicazioni fuorvianti del GDPR ci sono imprese di pulizia che sono state nominate responsabili del trattamento solo perché i loro addetti vedono informazioni aziendali quando svuotano i cestini dei rifiuti”. Paola Casaccino: “Spesso le società sanzionate si erano affidate a consulenti che avevano prodotto solo documentazione burocratica senza badare alla sostanza. Necessario passare dalla teoria alla pratica”.

Il 9 marzo 2023 il Consiglio dei Ministri ha approvato in via definitiva il decreto legislativo che recepisce la direttiva (UE) 2019/1937 del Parlamento europeo e del Consiglio, la cd. direttiva whistleblowing.

Mercoledì, 15 Marzo 2023 11:47

Il Parlamento Europeo ha approvato il Data Act

Martedì 14 marzo 2023, il Parlamento Europeo ha adottato la sua posizione negoziale su una proposta di legge del Data Act che mira a contribuire allo sviluppo di nuovi servizi digitali, in particolare nel settore dell'intelligenza artificiale dove sono necessarie enormi quantità di dati per formare gli algoritmi. Inoltre, la normativa dovrebbe abbassare i prezzi dei servizi post-vendita e delle riparazioni di dispositivi connessi.

Per contrastare cyberbullismo e revenge porn il Garante per la protezione dei dati personali e Co.re.com rafforzano la collaborazione. L’Autorità e i Comitati regionali per le comunicazioni della Campania, della Calabria e della Lombardia hanno sottoscritto protocolli d’intesa.

Il Comitato europeo per la protezione dei dati (European Data Protection Board) ha dato il via alla sua azione coordinata per l’attuazione del Regolamento nel 2023 (Coordinated Enforcement Framework - CEF 2023).  Nel corso dell'anno, 26 Autorità di controllo dello Spazio Economico Europeo (SEE), compreso il Garante europeo della protezione dei dati (EDPS), parteciperanno al CEF 2023 focalizzandosi sulla designazione e la posizione dei Responsabili della protezione dei dati (Data Protection Officer).

Il legittimo interesse a trattare dati personali per difendere un proprio diritto in giudizio non annulla il diritto dei lavoratori alla protezione dei dati personali. Tanto più se riguarda una forma di corrispondenza, come i messaggi di posta elettronica, la cui segretezza è tutelata anche costituzionalmente.

Il Garante privacy ha sanzionato una società di servizi di messaggistica con una multa di 80mila euro per aver conservato illecitamente il contenuto degli sms inviati dai propri clienti (circa 7.250utenze). Alla società sono state inoltre contestate altre condotte illecite relative in particolare alle misure adottate per garantire la sicurezza del trattamento dei dati di traffico telematico e l’assenza di una base giuridica per effettuare controlli antifrode.

Intercettazioni ambientali estese anche ai fatti reato espressione di un diverso disegno criminoso. Lo ha chiarito la Corte di cassazione, con la sentenza n. 10704, con riferimento alla disciplina previgente, rigettando il ricorso di un uomo agli arresti domiciliari, in via cautelare, con l'imputazione di scambio elettorale politico mafioso con un esponente del clan dei "barcellonesi" anch'egli agli arresti domiciliari e soggetto ad intercettazioni a mezzo trojan.

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