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Corte di Giustizia Ue: quando cessa l'incarico il tutore deve rendere tutti i dati personali
Il tutore cessato dall'incarico è, ai fini privacy, un titolare del trattamento. In quanto tale deve rendere al tutelato tutte le carte che contengono dati. È questo l'effetto della sentenza della Corte di Giustizia dell'Unione europea (Cgue) dell'11 luglio 2024, resa nella causa C 461/22.
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Cosa deve fare una piattaforma online di giochi riguardo al consenso dei minori?
Nelle linee guida dei garanti europei (WP29) si danno queste indicazioni operative. Il titolare del trattamento potrebbe seguire questi passaggi. In primo luogo chiede all'utente di dichiarare se sono minori di 16 anni (o età inferiore a quella prevista dai singoli stati per il consenso digitale; se l'utente dichiara al sua minore età la piattaforma informa che è necessario il consenso del genitore.
Cronaca e privacy dei minori: il richiamo del Garante al rispetto delle regole deontologiche dell'attività giornalistica e della Carta di Treviso
L'Autorità Garante per la protezione dei dati personali è recentemente intervenuta per bloccare la diffusione di un video che circolava su internet e che ritraeva una bambina in tenera età mentre , accompagnata dal nonno, si apprestava ad entrare in un carcere, presso cui la madre è attualmente trattenuta. Cosa prevedono la Carta di Treviso e le regole deontologiche dell'attività giornalistica.
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Cyberbullismo, app con uno scudo protettivo per bambini e adolescenti
In un mondo sempre più interconnesso, le interazioni digitali comportano anche nuovi rischi, soprattutto per i bambini e gli adolescenti che utilizzano sempre di più lo smartphone, i social network e i servizi di messagistica istantanea. Tra i pericoli cui vanno incontro i più giovani, c'è sicuramente quello del cyberbullismo, un fenomeno che purtroppo sta crescendo anche in Italia. Un aiuto viene dalla tecnologia grazie alla nascita di app e piattaforme che consentono alle famiglie di proteggere i figli su questo fronte, cercando di rispettarne il più possibile la privacy.
Cyberbullismo: il 47% dei giovani che se ne rende responsabile lo fa per divertirsi a mettere in ridicolo gli altri
I minori che almeno una volta hanno subìto prepotenze nella vita reale sono il 54%, mentre il 31% dei giovani utenti sono stati vittima almeno una volta di cyberbullismo. Nel rovescio della medaglia di questo fenomeno i giovani non sono però solo le vittime, ma in certi casi ne sono essi stessi i responsabili: il 10% dei ragazzi ammette di aver preso parte ad episodi di prepotenza, mentre il 6% ha usato foto o video per offendere altre persone.
Dal 12 novembre obbligatorio dimostrare la maggiore età per accedere a siti e piattaforme che diffondono contenuti pornografici
In vigore dal 12 novembre l'obbligo per i siti pornografici, stabilito dall'Agcom, di verificare la maggiore età degli utenti, "assicurando un livello di sicurezza adeguato al rischio e il rispetto della minimizzazione dei dati personali raccolti in ragione dello scopo".
Dalla Commissione UE l'app per la verifica dell'età sui social. Anche l’Italia tra i cinque paesi coinvolti nella fase pilota del progetto
La Commissione Ue ha presentato delle linee guida per la protezione digitale dei minori e un prototipo di un'applicazione per la verifica dell'età degli utenti sulle piattaforme ai sensi del Digital Services Act.
Dall’Europa un concreto passo avanti per la tutela online dei minori
La rete non è priva di rischi e quando si tratta di tutela dei minori scattano doppie cautele e diventa cruciale, per un operatore, da un lato, riuscire a rispettare le diverse normative applicabili, cercando al tempo stesso, dall’altro lato, di portare avanti le proprie legittime strategie di business.
Dati personali dei bambini affissi sulla porta dell'aula, multata una scuola per violazione della privacy
Duemila euro di multa per aver diffuso i dati personali degli alunni affiggendoli sulla porta della scuola. Nei giorni scorsi l’istituto comprensivo di Uggiano è stato sanzionato dal Garante per la protezione dei dati personali. Al centro della questione c’è quanto avvenuto nel mese di marzo dello scorso anno nella scuola dell’Infanzia di Otranto, dipendente dal Comprensivo di Uggiano. Sulla porta dell’edificio erano stati affissi alcuni elenchi che riportavano i nomi degli alunni, le loro date di nascita, gli indirizzi di residenza e i numeri di telefono. In cima agli elenchi, poi, c’era la dicitura, scritta a matita, «manca copia vaccini».
Dispositivi elettronici, sistemi di parental control di default
Parental control by default. Deve essere una impostazione predefinita dei servizi offerti dai fornitori di servizi di comunicazione elettronica. E alla modifica delle modalità di utilizzo dei dispositivi si abbina la previsione di iniziative di alfabetizzazione digitale per le famiglie.
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Il presidente di Federprivacy al TG1 Rai
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