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La quarantesima conferenza mondiale dei garanti per la Privacy si svolgerà dal 22 al 26 ottobre a Bruxelles, ospitando delegazioni da 81 Paesi. La sfida che ha contraddistinto le ultime edizioni dell’appuntamento è quella di tentare di adottare un approccio più “pratico” e meno “teorico”, fornendo un contributo sui temi d’attualità.

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Lunedì, 04 Dicembre 2023 08:23

A Roma il G7 dei Garanti Privacy nel 2024

“La privacy nell’era dei dati”, questo è il tema che il Garante per la protezione dei dati personali ha scelto per i tre giorni di confronto con le altre Autorità dei 7 Grandi sulle più importanti sfide che la protezione dati si trova oggi ad affrontare.

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Obbligare gli spettatori che devono entrare allo stadio per assistere a una partita di calcio a sottoporsi alla tecnologia di riconoscimento facciale per essere identificati viola la loro privacy. A sostenerlo con severità è il garante per la protezione dei dati spagnolo (AEPD) che ha imposto una multa da 1 milione di euro per violazione del GDPR alla Liga.

L’utilizzo sempre maggiore di sistemi di Intelligenza Artificiale (IA) nelle pubbliche amministrazioni (PA) ha comportato nel febbraio del 2025 l’adozione di linee guida da parte dell’AGID (Agenzia per l’Italia Digitale).

Fino al 20 marzo sono in consultazione pubblica le Linee Guida per l’adozione dell'Intelligenza Artificiale nella Pubblica Amministrazione, adottate dall'AgID (Agenzia per l'Italia Digitale) con la Determinazione n.17/2025.

Il piano di rilancio dell’UE, diffuso dalla Commissione Europea lo scorso 9 aprile, si pone l’obiettivo per i prossimi cinque anni di creare ‘’un vero mercato unico dei dati’’, allo scopo di promuovere ulteriormente l’intelligenza artificiale in Europa, rafforzando, da un lato, la sua posizione di vantaggio e diminuendo, dall’altro, il gap innovativo.

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Nel panorama professionale contemporaneo, l'integrazione dell'intelligenza artificiale sta trasformando radicalmente il modo in cui i professionisti operano, ponendo nuove sfide etiche e giuridiche. Per gli avvocati, acquisire una solida formazione sull'AI non rappresenta più un'opzione facoltativa, ma una necessità imprescindibile per esercitare la professione con competenza e diligenza.

Una sentenza del Tribunale di Torino accende i riflettori sull'utilizzo dei sistemi automatizzati per l'assegnazione delle supplenze e le conseguenze che queste tecnologie possono avere sui diritti dei lavoratori. Al centro della vicenda c’è una docente precaria che si è vista assegnare un contratto a tempo determinato di sole 9 ore settimanali, nonostante fossero disponibili incarichi a tempo pieno.

Circa il 20% degli utenti aziendali ha installato di propria iniziativa almeno un'estensione di AI generativa nel proprio browser, ma il 58% delle estensioni di AI ha permessi di accesso classificati come a rischio alto o critico, mentre il 5,6% di esse è addirittura potenzialmente dannoso, in quanto ha la capacità di sottrarre informazioni sensibili.

Prima una lettera aperta pubblicata dal Future of Life Institute, dove un nutrito gruppo di studiosi e ricercatori incluso Elon Musk hanno chiesto uno stop di almeno sei mesi nello sviluppo di sistemi di intelligenza artificiale come ChatGPT, poi l’intervento della nostra Autorità Garante per la protezione dei dati personali che fa da apripista ad altri interventi dei garanti europei contro ChatGPT in tema di violazione della privacy, adesso la più recente lettera di coloro che sono stati ritenuti padrini dell'intelligenza artificiale, i quali ritengono che addirittura l’IA potrebbe portare all’estinzione dell’umanità.

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Privacy Day Forum 2025: il trailer della giornata

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