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Il diritto all’accesso ai dati reddituali e patrimoniali da parte di un coniuge nei confronti dell’altro nel corso del processo di separazione e di divorzio sta diventando un tema di confronto giurisprudenziale tra chi sostiene la supremazia della privacy e chi, invece, ritiene prevalente il diritto allo svelamento, al fine di garantire una effettiva tutela della parte più debole del rapporto matrimoniale. Con la sentenza 5763 del 2 ottobre 2018 il Tar della Campania si è inserito in questo dibattito,pronunciandosi a favore del diritto all’accesso ai documenti reddituali e affermando che tale diritto è esercitabile dal coniuge anche senza previa autorizzazione da parte del giudice del processo separativo.

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La polizia giudiziaria deve essere tempestiva e precisa nell'esportare i dati necessari alle indagini in caso di sequestro di dispositivi tecnologici. Restituendo prima possibile al legittimo proprietario il sistema e trattenendo nel fascicolo penale solo i dati strettamente pertinenti al procedimento per non violare la privacy dell'indagato. Lo ha evidenziato la procura della repubblica presso il tribunale per i minorenni di Trento con la circolare del 29 novembre 2021.

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Il Garante per la protezione dei dati personali ha avviato una indagine conoscitiva sui siti internet pubblici e privati per verificare l’adozione di idonee misure di sicurezza adeguate ad impedire la raccolta massiva (webscraping) di dati personali a fini di addestramento degli algoritmi di intelligenza artificiale (IA) da parte di soggetti terzi.

Mercoledì, 11 Marzo 2020 11:01

L'autovelox diventa anche investigatore

Nessun limite all'utilizzo investigativo dei dispositivi omologati per il controllo automatico della velocità dei veicoli. Ma per fotografare tutti i veicoli in transito e non solo i trasgressori con il piede pesante occorre che lo strumento sia stato specificamente progettato e autorizzato. E che il comando di polizia municipale osservi scrupolosamente la complessa normativa in materia di tutela dei dati personali e rapporti interforze. Lo ha stabilito il Tribunale amministrativo regionale per la Lombardia, sezione di Brescia, I, con la sentenza n. 116 del 7 febbraio 2020.

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Gli attacchi ransomware non conoscono soste o interruzioni, ma le causano alle piccole e medie imprese, con costi in termini di produttività e danni reputazionali sempre più elevati. A evidenziarlo sono i risultati della ricerca annuale Global State of the Channel Ransomware Report, secondo cui il costo dell’interruzione di servizio causato dai ransomware è addirittura 23 volte superiore alla stessa somma di riscatto richiesta dai cyber criminali, che in media è pari a 5.900 dollari.

Il Garante per la protezione dei dati personali ha inviato una richiesta di informazioni all’Associazione Crop News Onlus che opera nel settore del rating “reputazionale”.  Secondo notizie di stampa l’Associazione avrebbe promosso il Progetto Virtute 4 Students per sperimentare, nei confronti degli studenti, il rating “reputazionale” elaborato sulla base di algoritmi dalla Piattaforma Mevaluate. Al progetto avrebbe aderito un istituto di istruzione superiore.

Privacy Day Forum, dibattito e spunti: lo speciale di TV9

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