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Federprivacy

Federprivacy è la principale associazione di riferimento in Italia dei professionisti della privacy e della protezione dei dati, iscritta presso il Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MISE) ai sensi della Legge 4/2013. Email: urp@federprivacy.org 

L’European Center for Digital Rights dell'organizzazione non-profit noyb.eu fondata dall'attivista Max Schrems, ha pubblicato la relazione sulle proprie attività svolte lo scorso anno: oltre alla presentazione di oltre 40 nuove denunce, il 2023 è stato un anno di varie decisioni di rilievo in casi perorati da noyb che hanno portato a diverse sanzioni significative.

La Commissione Europea ha imposto una sanzione di circa 16 milioni di euro nei confronti di un’impresa, dopo aver accertato che, nel corso di un’ispezione condotta dalla Commissione per accertare una possibile violazione del diritto antitrust, un dipendente della società aveva cancellato dei messaggi Whatsapp scambiati con un concorrente aventi ad oggetto informazioni di natura commerciale.

Nei giorni scorsi si è verificato un serio problema con Google Chrome per Windows: un inconveniente con il password manager del browser, di cui per primo ha dato notizia Forbes, che ha comportato la sparizione della password di oltre 15 milioni di utenti, obbligando l’azienda a scusarsi per quanto accaduto.

Una delle più grandi aziende del mondo è finita vittima di un attacco ransomware, cedendo al ricatto degli hacker, a cui avrebbe pagato la cifra record di ben 75 milioni di dollari pur di rientrare in possesso dei propri dati.

Pubblicata la seconda relazione della Commissione Europea sullo stato di applicazione del regolamento generale sulla protezione dei dati (GDPR) che permette di avere un quadro aggiornato delle varie situazioni, presenti nei vari paesi europei.

Un vademecum per evitare violazioni della privacy su dati personali nei provvedimenti pubblicati online. E’ quanto ha predisposto Anac, e approvato dal Consiglio dell’Autorità del 3 luglio 2024 con un Comunicato del Presidente Giuseppe Busia.

Il riconoscimento facciale costerà 1,4 miliardi di dollari a Meta. Tanto ha accettato di pagare la società di Mark Zuckerberg allo Stato del Texas (Stati Uniti) per chiudere una causa sull’utilizzo non autorizzato dei dati biometrici di milioni di cittadini americani.

L’invio dell’offerta tecnica attraverso WeTransfer non legittima l’esclusione del concorrente dalla gara per violazione del principio di segretezza delle offerte. Lo ha stabilito il Consiglio di Stato.

La Corte di Cassazione (sentenza n. 25549/2024) ha enunciato il principio di diritto secondo cui in tema di mezzi di prova, i messaggi WhatsApp e gli SMS conservati nella memoria di un telefono cellulare conservano la natura di “corrispondenza” anche dopo la ricezione da parte del destinatario.

È illegittimo il decreto di ispezione informatica con il quale il pubblico ministero, prima di disporre la restituzione della “copia forense” dei dati acquisiti tramite il sequestro probatorio di telefoni cellulari, annullato dal tribunale del riesame, acquisisca nuovamente i medesimi dati. Lo ha stabilito la Corte di cassazione, sentenza n. 31180/2024 accogliendo il ricorso dell’imputato.

Il presidente di Federprivacy al TG1 Rai

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