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I messaggi WhatsApp mantengono le stesse garanzie costituzionali della corrispondenza tradizionale

La Corte di Cassazione (sentenza n. 25549/2024) ha enunciato il principio di diritto secondo cui in tema di mezzi di prova, i messaggi WhatsApp e gli SMS conservati nella memoria di un telefono cellulare conservano la natura di “corrispondenza” anche dopo la ricezione da parte del destinatario, almeno fino a quando, per il decorso del tempo o per altra causa, essi non abbiano perso ogni carattere di attualità, in rapporto all’interesse alla riservatezza, trasformandosi in un mero “documento storico”. Dal che - fino a quel momento - la loro acquisizione deve avvenire secondo le coordinate costituzionali in tema di sequestro della corrispondenza: esattamente come le lettere cartacee e i biglietti chiusi.

Fonte: Il sole 24 Ore - di Pietro Alessio Palumbo

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