NEWS

Visualizza articoli per tag: investigazioni

La Corte Ue chiarisce il perimetro del controllo giurisdizionale sulle misure investigative transfrontaliere da parte dei giudici nazionali con la sentenza sulla causa C-281/22. Quando la Procura europea svolge un’indagine in più Stati membri dell’Unione europea, sono competenti i giudici dello Stato membro del procuratore che è responsabile dell’indagine.

Etichettato sotto

La deroga al segreto investigativo mette a rischio le indagini condotte dall'autorità giudiziaria. Lede le attribuzioni costituzionali del Pm la norma, inserita nel decreto legislativo 177/2016, in base alla quale ogni rappresentante delle forze dell'ordine deve trasmettere al suo superiore le notizie sulle informative di reato indipendentemente dagli obblighi dettati dal Codice di rito penale.

Con ordinanza del 14 marzo 2023 il Tribunale del Lavoro di Roma è tornato sull’annosa questione dell’utilizzo di agenzie investigative per l’accertamento di fatti disciplinarmente rilevanti nel rapporto di lavoro, dichiarandone la legittimità anche ove abbiano avuto a oggetto la verifica di condotte (illecite) non penalmente rilevanti e a prescindere dal fatto che il datore di lavoro avrebbe potuto accertare la sussistenza delle stesse ricorrendo ad altri strumenti a sua disposizione.

Etichettato sotto

Un’azienda sospetta che un suo dipendente abusi dei permessi di cui alla Legge 104/1992. Il datore di lavoro si affida quindi a un investigatore privato e, a seguito delle indagini licenzia il lavoratore. Il Tribunale ritiene legittimo il licenziamento, ma la Corte di Appello lo annulla e ordina il reintegro del lavoratore, e la controversia giunge in Cassazione.

Etichettato sotto

Chi viene condannato in tribunale può mantenere la propria privacy chiedendo che le proprie generalità non vengano riportate sulla sentenza pubblicata solo se vi sono dati sensibili o se la vicenda trattata riveste particolare delicatezza. La Cassazione non ha pertanto accolto la richiesta di un investigatore privato che chiedeva di oscurare i propri dati personali in una sentenza riguardante la sua condanna penale relativa al porto illegale di armi, perché ha ritenuto non legittime come motivazioni le "negative conseguenze sui vari aspetti della vita sociale e di relazione dell'interessato (…) in ambito familiare o lavorativo."

Licenziato il lavoratore che usa il permesso sindacale per motivi personali. Il detective ingaggiato dall'azienda che lo accerta non commette alcuna violazione della privacy perché il controllo che gli è stato affidato risulta eseguito in luoghi pubblici e serve ad accertare le cause effettive della richiesta di permesso.

Etichettato sotto

Pronuncia della Cassazione su un caso di licenziamento per giusta causa di un dipendente, il quale aveva contestato la violazione della sua privacy attraverso il ricorso ad un’agenzia investigativa ingaggiata dal datore di lavoro per accertare se i permessi concessi ai sensi della Legge n. 104/1992 venissero effettivamente utilizzati per assistere familiari con disabilità.

Etichettato sotto

Pedinare il vicino di casa, rivolgergli occhiatacce e scattargli fotografie di nascosto. Non si tratta di dispetti ma di vere e proprie molestie alla base di gravi episodi di stalking condominiale. Una condotta molesta su cui non è possibile applicare la causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto. Così ha stabilito la Cassazione nella sentenza 49269/2022, rigettando il ricorso di un ottantenne siciliano, accusato di aver ripetutamente importunato uno degli inquilini del palazzo in cui abitava.

Alzare gli occhi al cielo e vedere un drone ormai non ci sorprende più. Qualche tempo fa sarebbe stato un evento inusuale da lasciarci a bocca aperta ma oggi non è più così. Non vogliamo entrare nel merito della normativa ENAC. Il focus è la tutela dei dati personali raccolti attraverso il drone. Il suo utilizzo è ormai alla portata di tutti: appassionati, fotografi, registi web, sportivi del drone-racing e molti altri, utilizzano questo straordinario mezzo più o meno con le stesse finalità. Da qualche tempo anche la categoria degli investigatori privati si è aggiunta a questa lista di utilizzatori per le proprie finalità professionali.

Etichettato sotto

La stretta della giurisprudenza attorno ai lavoratori che fanno un uso improprio dei permessi per assistere i familiari disabili si conferma sempre più severa.  Con l'ordinanza n. 4670/2019, depositata lo scorso 18 febbraio, infatti, la Corte di cassazione torna a pronunciarsi con decisione sul licenziamento del dipendente che invece di impiegare le ore di permesso “104” nell'assistenza del familiare le dedichi invece ad attività personali, confermando come una simile condotta sia idonea a ledere definitivamente il vincolo fiduciario indispensabile alla prosecuzione del rapporto di lavoro.

Pagina 2 di 3

Privacy Day Forum 2025: il trailer della giornata

Mappa dell'Italia Puglia Molise Campania Abruzzo Marche Lazio Umbria Basilicata Toscana Emilia Romagna Calabria

Rimani aggiornato gratuitamente con la nostra newsletter settimanale
Ho letto l'Informativa Privacy