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Anonimizzazione delle sentenze solo per motivi legittimi, anzi 'opportuni'
La procedura di anonimizzazione dei provvedimenti giurisdizionali prevede che fermo restando quanto deciso dalle disposizioni concernenti la redazione e il contenuto di sentenze e di altri provvedimenti giurisdizionali dell'autorità giudiziaria, l'interessato può chiedere per "motivi legittimi", che sia apposta a cura della medesima cancelleria o segreteria, sull'originale della sentenza o del provvedimento, un'annotazione volta a precludere, in caso di riproduzione della sentenza o provvedimento in qualsiasi forma, per finalità di informazione giuridica su riviste giuridiche, supporti elettronici o mediante reti di comunicazione elettronica, l'indicazione delle generalità e di altri dati identificativi del medesimo interessato riportati sulla sentenza o provvedimento.
Corte di giustizia UE, anonime le cause pregiudiziali
A partire dal 1° luglio 2018, le cause pregiudiziali nelle quali sono coinvolte persone fisiche saranno rese anonime. Alla luce dell'entrata in vigore del nuovo Regolamento UE 2016/679 sulla protezione dei dati personali, la Corte di Giustizia UE ha deciso di rafforzare la protezione dei dati nell'ambito delle pubblicazioni relative alle cause pregiudiziali. Sarà eliminato anche qualsiasi elemento supplementare atto a consentire l'identificazione delle persone implicate.
Corte Ue: nei rinvii pregiudiziali il giudice nazionale deve anonimizzare i dati
Protezione dei dati personali rafforzata nei procedimenti pregiudiziali dinanzi alla Corte di giustizia dell’Unione europea. Con le nuove «Raccomandazioni all’attenzione dei giudici nazionali, relative alla presentazione di domande di pronuncia pregiudiziale» (pubblicate sulla Gazzetta ufficiale dell’Unione europea C 257), che sostituiscono quelle del 2016, la Corte è intervenuta a rafforzare la cooperazione tra giudici interni e giudici Ue anche nel segno della tutela dei dati personali e di una maggiore digitalizzazione nel procedimento.
Cosa si intende per anonimizzazione dei dati personali?
Per anonimizzazione si intende una tecnica che viene applicata ai dati personali in modo tale che le persone fisiche interessate non possano più essere identificate in nessun modo: l’obiettivo è eliminare la correlazione tra i dati personali e una determinata persona fisica interessata, rendendo impossibile l’identificazione della stessa. Nel momento in cui i dati personali riferiti ad un individuo sono stati adeguatamente anonimizzati, dovrebbe essere impossibile poter invertire il processo.
La pseudonimizzazione non è un metodo di anonimizzazione
Il Regolamento UE 679/2016 considera anonimo un dato quando non si riferisce a una persona fisica identificata o identificabile o se il dato personale è reso sufficientemente anonimo da impedire o da non consentire più l'identificazione dell'interessato (Vedi Considerando n.26). Per determinare se una persona è identificabile si devono esaminare i mezzi che possono essere ragionevolmente utilizzati dal titolare o da un terzo.
L’investigatore privato condannato per il porto d’armi scaduto non può evitare la pubblicazione del suo nome nella sentenza
Chi viene condannato in tribunale può mantenere la propria privacy chiedendo che le proprie generalità non vengano riportate sulla sentenza pubblicata solo se vi sono dati sensibili o se la vicenda trattata riveste particolare delicatezza. La Cassazione non ha pertanto accolto la richiesta di un investigatore privato che chiedeva di oscurare i propri dati personali in una sentenza riguardante la sua condanna penale relativa al porto illegale di armi, perché ha ritenuto non legittime come motivazioni le "negative conseguenze sui vari aspetti della vita sociale e di relazione dell'interessato (…) in ambito familiare o lavorativo."
No al ricorso anonimo, per la difesa necessario conoscere l’avversario
Il conflitto tra la pubblicità degli atti giudiziari e la tutela di chi effettua segnalazioni alla magistratura trova un nuovo capitolo nella sentenza 15 febbraio 2022 n. 1808 del Tar Lazio che respinge un ricorso notificato in forma anonima. Per i giudici, nei processi ci deve essere parità delle armi e l’esigenza di anonimato di una parte non può impedire all’avversario di difendersi adeguatamente.
Oscuramento dati personali in una sentenza ammissibile solo per validi motivi
La Cassazione spiega che per ottenere l'oscuramento dei dati da una sentenza occorrono buoni motivi come la delicatezza della materia o la presenza di dati sensibili. Alla suprema Corte, adita per risolvere una questione di natura tributaria, viene chiesto anche, in via preliminare, di ottenere l'oscuramento dei nomi dalla sentenza. Gli Ermellini nel caso di specie non accolgono l'istanza perché la questione non verte su questioni delicate e nel provvedimento non è necessario indicare dati sensibili. Queste le conclusioni contenute nell'ordinanza n. 22561/2021 della Cassazione.
Per anonimizzare i dati personali non basta sostituire nome e cognome con le sole iniziali
Una ex dipendente del Comune di Greve in Chianti (Firenze) presentava reclamo all’Autorità Garante dolendosi della pubblicazione, nella sezione “Albo online” del sito web del Comune, di una determinazione al cui interno erano menzionati riferimenti a vicende relative al suo rapporto di lavoro. In particolare, la determinazione conteneva riferimenti alla propria persona, essendo seppur menzionata tramite le iniziali del proprio cognome e nome, nonché dati personali relativi a condanne penali e reati.
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