
La legge europea sul trattamento dei dati è molto più seria e restrittiva rispetto agli Usa. Questo anche perché l’Europa era finora rimasta indietro: non abbiamo grandi aziende che lavorano sui dati, che sono concentrate soprattutto negli Usa o in Asia. Il rischio era che aziende statunitensi potessero orientare l’opinione pubblica degli europei, e per questo l’Unione europea è corsa ai ripari. Con il Gdpr c’è stata una presa di coscienza importante, anche se da qui in avanti intelligenza artificiale, IoT, assistenti vocali, ci metternano sempre più nella condizione di subire una raccolta dei dati ancora più pervasiva”. Lo ha detto Fabiano Lazzarini, Country manager di Qwant Italy, il motore di ricerca made in Europe che non traccia le attività dei suoi utenti, nel suo intervento al settimo Privacy Day Forum, organizzato da Federprivacy a Roma proprio in concomitanza con l’inizio dell’applicazione negli Stati Ue della General data protection regulation, le nuove norme sul trattamento dei dati nell’area Ue.