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Hackerate centinaia di credenziali di accesso a dati sensibili, migliaia di informazioni private contenute in archivi informatici della pubblica amministrazione, relativi a posizioni anagrafiche, contributive, di previdenza sociale e dati amministrativi appartenenti a centinaia di cittadini e imprese del nostro Paese. Il principale sospettato, originario della provincia di Torino e residente a Imperia, è stato arrestato dalla Polizia postale su provvedimento del Gip di Roma.

Otto mesi di reclusione, con la sospensione della pena. Questa la sentenza di condanna emessa dal Tribunale di Treviso nei confronti di un 27enne di Romano d'Ezzelino processato con l'accusa di essersi introdotto nella rete interna di una azienda editoriale di Villorba e aver sabotato i file degli archivi. Un lavoretto in pieno stile hacker che l'uomo avrebbe però svolto dall'interno:

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Un dispositivo medico, dal pacemaker al defibrillatore, una connessione wireless e adesso l'hacker può non limitarsi più a una "semplice" violazione della privacy, ma si apre piuttosto la porta a un nuovo e più crudele tipo di cybercrime per poter manipolare i software medicali e creare un serio pericolo proprio al cuore del bersaglio, nel verso senso della parola. L'obiettivo del cyber criminale può essere l'azienda che produce i dispositivi medici, ma anche lo stesso paziente che li indossa.

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Un cyberattacco senza precedenti. Vittime un milione e mezzo di cittadini di Singapore, i cui profili sanitari sono stati rubati dai pirati informatici. Tra i dati sottratti ci sono anche quelli del primo ministro Lee Hsien Loong. Le autorità hanno definito l'attacco "il più grave" nella storia del Paese. "Gli aggressori hanno specificamente e ripetutamente preso di mira le informazioni personali e sanitarie del primo ministro", ha detto il ministro della salute Gan Kim Yong in conferenza stampa.

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E’ tornato online il Registro Elettronico utilizzato da molte scuole italiane a seguito del ransomware che aveva colpito Axios Italia nel week end di Pasqua. A darne la notizia è la stessa società sul proprio sito web con un annuncio pubblicato la sera del 10 aprile. Nei giorni scorsi Axios aveva reso noto di esservi rivolta agli esperti informatici di Swascan e di Momit per risolvere i guai causati dal pericoloso virus progettato per criptare tutti i dati, bloccarli, e poi chiedere un riscatto per restituirne la disponibilità ai legittimi titolari.

Dopo 40 anni lo spam è ancora l'arma più usata dagli hacker. Lo evidenzia una nuova ricerca di F-Secure e Mwr Infosecurity che mette in luce come ai cybercriminali "basta aggiungere pochi nuovi trucchi a questo classico metodo di attacco". "Lo spam via e-mail è ancora una volta la scelta più comune per l'invio di virus malevoli.

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Gli hacker di Sodinokibi REvil, specializzati nelle attività criminali tramite il ransomware REvil, hanno annunciato di essersi infiltrati nella rete di Quanta Computer, società con sede a Taiwan che è un fornitore chiave di Apple nella produzione di Macbook e Apple Watch, riuscendo a carpire una quantità imprecisata di dati che conterrebbero documenti e progetti del colosso tecnologico di Cupertino, e chiedendo alla stessa Apple di pagare un riscatto di 50 milioni di dollari per evitare che i pirati diffondano i segreti industriali nel dark web.

Da nostre alleate per proteggerci da ladri e malintenzionati a nemiche della nostra privacy che ci spiano nell’intimità delle nostre abitazioni. Sono le telecamere dei sistemi di videosorveglianza che sempre più spesso vengono prese di mira dai pirati informatici. Nell’operazione “Rear Window” la Polizia Postale e la Procura di Milano hanno sgominato un’organizzazione di criminali che spiavano migliaia di persone inserendosi nei sistemi informatici delle telecamere di videosorveglianza all’interno di spazi particolarmente intimi come camere da letto e bagni di abitazioni, alberghi, uffici, spogliatoi di palestre e piscine, con l’obiettivo di carpire immagini che ritraggono le ignare vittime durante la consumazione di rapporti sessuali o atti di autoerotismo, per poi poterne fare oggetto di commercio sui social.

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Un tempo la parola fatata era “Sim sala bim” e chi – bambino negli anni settanta – era affascinato dai giochi di prestidigitazione di Silvan sa che quell’espressione significa “Che la magia si compia”. Oggi l’attenzione è concentrata su “Sim swap scam”, dizione legata ad una terrificante dinamica fraudolenta che fa perno sulla telefonia mobile e semina il panico tra chi adopera il proprio smartphone non solo per telefonare.

I mercenari russi del Gruppo Wagner sono stati colpiti da un attacco informatico sferrato dalla Ukrainian It Army, un gruppo di volontari creato dal governo dell'Ucraina all'inizio dell’invasione per rispondere alla guerra cibernetica di Mosca. L’azione, secondo quanto riferiscono gli ucraini, avrebbe messo fuori uso il sito web dell’organizzazione militare e avrebbe anche raccolto tutti i dati personali dei mercenari. A dare la notizia è stato Mikhail Fedorov, ministro ucraino della Trasformazione digitale.

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Privacy Day Forum 2023: il trailer della giornata

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