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Quando il volto diventa una password: il riconoscimento facciale tra necessità di ordine pubblico e rispetto della privacy
Il riconoscimento facciale è, oggi, una delle forme più invasive di sorveglianza e profilazione. Non si limita a identificarci: ci osserva, ci interpreta, ci classifica. Silenziosamente, e spesso senza il nostro consenso. Eppure, lo accettiamo ogni giorno.
Quanto vale la nostra privacy? Il caso di ClearviewAI: se mi paghi, ti perdono
ClearviewAI, famosa in tutto il mondo per aver pescato a strascico online decine di miliardi di immagini di volti di miliardi di persone, averne estratto le impronte biometriche e averle messe in vendite nell’ambito di un servizio di riconoscimento facciale ha appena raggiunto un accordo per chiudere dodici class action proposte nei suoi confronti da chi lamentava una violazione della propria privacy.
Regno Unito: utenti schedati tramite riconoscimento facciale con le immagini prese dai loro profili social: un'altra maxi sanzione per Clearview AI
Dopo la sanzione di 20 milioni di euro inflitta lo scorso marzo dal Garante italiano, adesso è l’autorità per la protezione dei dati britannica (Information Commissioner’s Office) a bastonare Clearview AI con una multa per violazione della privacy da 7,5 milioni di sterline, pari a circa 9 milioni di euro.
Riconoscimento facciale negli aeroporti: le persone dovrebbero avere il massimo controllo sui loro dati biometrici
Nel corso della sua ultima sessione plenaria, l'EDPB ha adottato un parere sull'uso delle tecnologie di riconoscimento facciale da parte degli operatori aeroportuali e delle compagnie aeree per razionalizzare il flusso di passeggeri negli aeroporti.
Riconoscimento facciale per il tracciamento della diffusione del coronavirus, una lama a doppio taglio
Nel bel mezzo della pandemia di coronavirus in corso, la tecnologia di riconoscimento facciale viene adottata a livello globale come strumento per tracciare la diffusione del virus. Ma nella fretta di implementare una misura efficace di tracciamento della diffusione del COVID-19, le questioni importanti e radicate intorno alla raccolta e all'archiviazione dei dati, al consenso dell'utente e alla sorveglianza sono state un po’ messe in secondo piano.
Riconoscimento facciale, attacco hacker alla banca dati di Clearview AI
Un massiccio data breach mette in difficoltà Clearview Ai, la startup di New York specializzata in tecnologie per il riconoscimento facciale. L’intera banca dati della società, che conta su miliardi di immagini, è finita nelle mani degli hacker. Ad ammetterlo è la stessa azienda, impegnata a inviare comunicazione di quanto accaduto ai propri clienti, che ha anche annunciato di aver posto rimedio al problema. “Sfortunatamente i data breach fanno parte della vita – afferma Tor Ekeland, avvocato di Clearview AI – Finora nessuno era mai riuscito ad accedere ai nostri server. E continuiamo a lavorare per rafforzare la nostra sicurezza”.
Riconoscimento facciale, controlli di sicurezza e sistemi di pagamento ingannati da una maschera
Una maschera o una semplice fotografia è quanto in certi casi può bastare per ingannare la tecnologia del riconoscimento facciale, evidenziando un'allarmante lacuna di quello che negli ultimi tempi viene definito e pubblicizzato come il più moderno ed efficace strumento di sicurezza al posto della password o di altri metodi di identificazione tradizionali.
Riconoscimento facciale, gli impatti privacy alla luce degli ultimi orientamenti europei
A metà Febbraio 2021 il Consiglio d’Europa ha rilasciato, tramite il Comitato della Convenzione 108, le linee “di indirizzo” per i governi, i legislatori, i fornitori e le imprese interessati dalla tecnologia del riconoscimento facciale e ad Aprile 2021 la Commissione Europea ha rilasciato la proposta di Regolamento del Parlamento Europeo e del Consiglio, che stabilisce regole armonizzate sull’intelligenza artificiale.
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Riconoscimento facciale, niente spesa al supermercato e addio privacy per chi ha precedenti penali
Se avete precedenti penali le telecamere del supermercato lo rilevano subito e vi impediscono di entrare facendo scattare l’allarme per avvertire la polizia. Non sono scenari avveniristici, ma è ciò che accade già da qualche giorno in circa 40 supermercati spagnoli situati a Maiorca, Saragozza e Valencia.
Riconoscimento facciale, una decisione della Corte europea dei diritti dell’uomo in Russia riguarda anche noi
L’utilizzo del riconoscimento facciale per individuare e arrestare un manifestante viola la Convenzione europea dei diritti dell’uomo, in particolare gli articoli 8 e 10 riguardanti rispettivamente il diritto al rispetto della vita privata e familiare e la libertà di espressione. Lo ha deciso la Corte europea dei diritti dell’uomo esprimendosi sul caso di Nikolay Glukhin, un cittadino russo che nell’agosto 2019 sulla metropolitana di Mosca portava con sé un cartonato a grandezza naturale del dissidente Konstantin Kotov, imprigionato per aver partecipato a manifestazioni non autorizzate, e la scritta “Rischio fino a cinque anni… per proteste pacifiche”.
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