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Procedure sempre più rapide e snelle per ottenere un finanziamento sul web, ma si diffondono sistemi di analisi dei profili social degli utenti basati su algoritmi di machine learning che concorrono a determinare la concessione del finanziamento, con perplessità sulla mancanza di consapevolezza degli utenti. Bernardi: "Notevoli vantaggi con i prestiti online, ma istituti di credito devono operare con trasparenza e rispettare regole del GDPR". La raccomandazione di Federprivacy: "Leggere bene le informative e tutta la documentazione disponibile, dando il proprio consenso solo se sì é certi di aver compreso ‎tutte le condizioni."

L'AI spiegabile (eXplainable Artificial Intelligence, di seguito XAI) è un insieme di metodi e processi che consentono agli utenti di comprendere e considerare attendibili i risultati e l'output creati dagli algoritmi di machine learning. L'AI spiegabile viene utilizzata, quindi, per descrivere un modello AI, il relativo impatto previsto ed i potenziali errori. Aiuta a caratterizzare la precisione, la correttezza, la trasparenza e i risultati del modello nel processo decisionale con tecnologia AI.

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Una delle novità più rilevanti, ma al tempo stesso più sfuggenti ed ineffabili, del GDPR è l’introduzione del principio di privacy by design (PbD, o protezione dei dati sin dalla progettazione, secondo la traduzione italiana riportata in Gazzetta Ufficiale), di cui all’art. 25 del noto Regolamento Europeo n. 679/2016. Nell’ambito del complesso dibattito in materia di privacy, la PbD – la cui maternità è tecnicamente e storicamente attribuita ad Ann Cavoukian, studiosa e fino al 2014 Garante privacy dello Stato canadese dell’Ontario – ha fatto emergere posizioni contrastanti.

La Legge 23 settembre 2025, n. 132 sull'intelligenza artificiale segna un momento di convergenza tra due universi normativi che fino ad oggi hanno viaggiato su binari paralleli: la protezione dei dati personali e la regolamentazione dell'AI. 

Un vademecum che può servire come punto di partenza per le organizzazioni e gli individui che desiderano impegnarsi nell'uso responsabile e etico dell'intelligenza artificiale, garantendo che la tecnologia operi a beneficio di tutti senza compromettere i diritti fondamentali o la sicurezza.

Le applicazioni dell’intelligenza artificiale (AI) devono rispettare i diritti fondamentali, incluso quello alla protezione dei dati. Sviluppatori, produttori e fornitori di servizi AI devono valutare preventivamente i possibili rischi, adottando un approccio di tipo “precauzionale”. Necessarie precise prescrizioni nelle procedure di appalto pubblico.

L’Intelligenza Artificiale (IA) e le sue applicazioni in ambito medico stanno favorendo cambiamenti apprezzabili. Forse il campo dove i progressi sono più evidenti ed auspicabili è quello di predire le malattie. Nel campo della medicina predittiva attraverso l’elaborazione dei parametri giusti, l’Intelligenza Artificiale è in grado di indicare le probabilità che possa insorgere un disturbo in termini percentuali. Tutto ciò è reso possibile dalla creazione di determinati algoritmi predittivi.

Siamo in piena rivoluzione industriale. L’intelligenza artificiale generativa (GAI), strumento potentissimo che ci permette di creare testi, immagini, video a partire da un semplice comando, è sempre più utilizzata dalle persone e dalle aziende. Una tecnologia, che ha impatti potenzialmente devastanti, sotto il profilo etico, sociale e politico.

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L'introduzione di tecnologie di intelligenza artificiale incide molto sulla gestione dell'impresa, modificando radicalmente le forme di esercizio del potere direttivo e di controllo sul personale, con rilevanti rischi giuridici, organizzativi e reputazionali, in particolare laddove l'utilizzo di algoritmi incida sui diritti fondamentali dei lavoratori, tra cui quello alla protezione dei dati personali.

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Senza dubbio l'introduzione dell'Al Act ha evidenziato la sua interazione con il GDPR, che è stato concepito in un periodo storico in cui l'IA non era ancora così diffusa. Ma in realtà l’AI Act non include soltanto la tutela della privacy, ma anche la salvaguardia della libertà di espressione e il diritto alla dignità umana.

Il presidente di Federprivacy alla trasmissione Ore 12 su CR1 TV

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