Visualizza articoli per tag: etica
La dimensione etica della privacy per guidare le scelte delle aziende sull’utilizzo dei dati personali
Parlando di protezione dei dati personali si usa spesso la parola “sistema”. Altrettanto frequentemente si afferma che l’etica “fa parte” del sistema della protezione dei dati personali. Non sempre però è chiaro il modo in cui questi due concetti dialogano tra loro.
La privacy a presidio del minimo etico
Negli ultimi tempi, l’etica si professa tanto ma si pratica poco. L’essere umano nel luogo di lavoro è normalmente considerato una “risorsa”, un “asset” da “gestire”. A 50 anni, se non è più utile all’organizzazione in cui lavora diventa un’“esubero”. Al di fuori del luogo di lavoro, quale consumatore, diventa “target” delle “campagne” di marketing, che, come ben sa chi ha svolto il servizio militare, designa i bersagli dei bombardieri o dei pezzi di artiglieria. In ogni caso, sembra che la persona fisica venga essenzialmente considerata come uno strumento per far funzionare il sistema economico produttivo.
L’intelligenza artificiale per una società digitale etica: costruire fiducia attraverso un approccio umano
Negli ultimi anni, l’intelligenza artificiale (IA) ha rivoluzionato la nostra società, trasformando il modo in cui viviamo, lavoriamo e interagiamo. Tuttavia, per garantire che l’IA contribuisca positivamente allo sviluppo della società digitale, è fondamentale adottare un approccio incentrato sulla dimensione umana, capace di instaurare un clima di fiducia tra tecnologia e cittadini.
L’unica strada per la tutela effettiva della privacy è quella dell’etica
In venticinque anni la privacy ha fatto un passo intero indietro e uno mezzo avanti. Il livello di chiarezza e di adeguatezza delle norme è insufficiente. La difficoltà delle imprese ad adeguarsi è la conseguenza diretta di disposizioni incapaci di esprimere regole certe e prescrizioni comprensibili. A cascata abbiamo la ineffettività della legge e lo scadimento di tutela effettiva della riservatezza (sì, ha ancora un senso usare questa parola). La fiducia degli interessati è diminuita più di quanto sia aumentata la loro consapevolezza (in genere antidoto alla sfiducia). La trasparenza dei trattamenti è opacizzata da surplus (a volte doloso) di informazioni, è facilmente eludibile e non tocca il cuore dei problemi (utilizzo arbitrario dei dati).
Molta etica e poca pratica: nel digitale servono linee guida a tutela dei diritti online sulla privacy e sulla libertà d’espressione
Etica e governance delle tecnologie digitali dovrebbero andare di pari passo, sia per identificare i valori e diritti che il digitale deve rispettare sia per assicurarci che effettivamente valori e diritti siano propriamente rispettati nella progettazione, sviluppo e uso di queste tecnologie.
Mondo digitale, serve cultura della legalità ed evitare 'paradisi della privacy'
Il 37% delle piattaforme online ricorre a pratiche ingannevoli per persuadere gli utenti a fare scelte non convenienti o rinunciare alla loro privacy. Sanzione da oltre 7 milioni di euro ad Amazon per uso di dark pattern.
Per la tutela della privacy nei data center oltre all’etica serve anche la deontologia
Come è noto, nell’era digitale i dati sono fonte di ricchezza, e i data center sono quindi la stanza del tesoro, nella quale tutelare la privacy significa proteggere il patrimonio che è custodito nelle infrastrutture tecnologiche.
Privacy by design e Gdpr: un’etica per l’Intelligenza artificiale
Una delle novità più rilevanti, ma al tempo stesso più sfuggenti ed ineffabili, del GDPR è l’introduzione del principio di privacy by design (PbD, o protezione dei dati sin dalla progettazione, secondo la traduzione italiana riportata in Gazzetta Ufficiale), di cui all’art. 25 del noto Regolamento Europeo n. 679/2016. Nell’ambito del complesso dibattito in materia di privacy, la PbD – la cui maternità è tecnicamente e storicamente attribuita ad Ann Cavoukian, studiosa e fino al 2014 Garante privacy dello Stato canadese dell’Ontario – ha fatto emergere posizioni contrastanti.
Privacy e Intelligenza Artificiale: vademecum per una guida etica all'uso responsabile della tecnologia
Un vademecum che può servire come punto di partenza per le organizzazioni e gli individui che desiderano impegnarsi nell'uso responsabile e etico dell'intelligenza artificiale, garantendo che la tecnologia operi a beneficio di tutti senza compromettere i diritti fondamentali o la sicurezza.
Rispettare la legge alla lettera è importante ma non è sufficiente. L'etica viene prima, durante e dopo la legge
Gli Stati Uniti e il resto del mondo devono seguire la guida dell'Europa sul tema della privacy» ha detto Tim Cook, ceo della Apple nel corso della International Conference of Data Protection and Privacy Commissioners 2018, a Bruxelles. «Alla Apple non smettiamo di cercare di produrre nuove tecnologie sperando di migliorare il mondo. Ma sappiamo che le tecnologie non possono migliorare il mondo se non cerchiamo di rispondere alla domanda: “In che tipo di mondo vogliamo vivere?”».
Galleria Video
Il presidente di Federprivacy a Report Rai 3
Cerca Delegato

