Dall'Ordine degli avvocati di Milano la prima carta dei principi per un uso consapevole dell’IA
Arriva da Milano la prima carta dei principi per l’uso consapevole dell’intelligenza artificiale in ambito forense.

Un’iniziativa replicabile in tutta Italia - La Carta dei Principi, il cui obiettivo è quello di tracciare confini etici e operativi chiari, promuovendo la conoscenza tra gli avvocati e fornendo linee guida utili per affrontare le sfide legate all’uso dell’intelligenza artificiale nel diritto, è un primo passo importante che, secondo il presidente dell’ordine meneghino, Antonino La Lumia, non deve restare un semplice documento formale, ma “fungere da apripista per altre realtà italiane, affrontando in modo organico e condiviso l’impatto delle tecnologie sul diritto”.
“La nostra sfida è mantenere la decisione umana come elemento imprescindibile. L’AI, per quanto veloce ed efficiente, presenta limiti significativi, come la mancanza di trasparenza nei processi decisionali degli algoritmi”, ha spiegato durante la presentazione Giuseppe Vaciago, coordinatore del tavolo intelligenza artificiale e giustizia del COA di Milano.
(L'Avv. Giuseppe Vaciago, Coordinatore Tavolo AI e Giustizia COA di Milano, speaker al Privacy Day Forum 2025)
I contenuti della Carta - Dieci i principi contenuti nella Carta che spaziano, oltre al preambolo formato dai principi generali, dal dovere di competenza alla trasparenza nell’uso, dalla centralità della decisione umana alla diversità e sostenibilità ambientale, sino alla formazione continua e alla tutela del diritto d’autore.
Il fine è, dunque, quello di definire confini adeguati e garantire che gli avvocati rimangano attivamente coinvolti nella supervisione dei risultati generati dall’AI. “È fondamentale evitare, infatti – chiosa la nota del COA - una fiducia cieca nelle decisioni automatizzate, assicurare il rispetto della privacy e proteggere la riservatezza del mandato fiduciario”.
Un modello di riferimento per l’avvocatura - Il settore legale si trova davanti a una sfida cruciale: integrare competenze legate alla supervisione dell’AI e garantire la centralità dell’uomo nei processi decisionali.
Ciò richiede un ampliamento delle conoscenze da parte dei professionisti del diritto, per calibrare e guidare l’interazione tra intelligenza umana e tecnologie avanzate in un panorama giuridico in rapida evoluzione.
La Carta dei Principi, in definitiva, rappresenta un passo fondamentale verso un sistema giuridico etico e responsabile, capace di sfruttare le potenzialità dell’AI senza comprometterne i valori fondamentali, puntando a diventare un modello di riferimento per l’intera avvocatura.
Fonte: Il Sole 24 Ore







