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Telecamere in condominio, occorre distinguere tra l'impianto comune assentito dall'assemblea, legittimo a condizione che siano eseguiti una serie di adempimenti, e quelli eventualmente installati dai singoli condòmini a tutela della proprietà esclusiva, che non soggiacciono alla normativa in materia di privacy.

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Se a trasgredire le regole dell’edificio non sono i condòmini, l’amministratore non ha il potere di irrogare alcuna misura punitiva. È il principio sancito dal Tribunale di Brescia con la sentenza 2032/2022.La pronuncia riguarda il tema della sicurezza e le telecamere, un tema che nei mesi estivi torna prepotentemente in primo piano.

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L’amministrazione delle strade pubbliche norvegese aveva installato un sistema di videosorveglianza per monitorare la sicurezza nel cantiere di lavoro ed avere la possibilità di intervenire prontamente in caso di incidenti o infortuni ai dipendenti della società appaltatrice, ma in seguito, diversamente dalle finalità dichiarate originariamente, aveva invece utilizzato quelle telecamere e conservato le video registrazioni per verificare il regolare adempimento delle prestazioni degli appaltatori con l’obiettivo di contestarne l’operato e ottenere le prove per risolvere il contratto con la ditta Veidrift.

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Il Garante per la protezione dei dati personali, riprendendo precedenti interlocuzioni, ha inviato una richiesta di informazioni al Comune di Torino su un nuovo sistema di videosorveglianza che, secondo notizie di stampa, utilizzerebbe anche l’Intelligenza Artificiale.

Il Ministero della Giustizia potrà avviare un nuovo progetto di videosorveglianza in mobilità per garantire maggiore sicurezza alle attività della polizia penitenziaria, ma dovrà adottare precise misure a tutela della riservatezza delle persone coinvolte.

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Mentre asili nido e scuole dell'infanzia italiane sono sempre più spesso teatro di vicende raccapriccianti con bambini che vengono maltrattati e sottoposti a vessazioni fisiche e psicologiche, lo scorso 23 ottobre la Camera ha approvato una proposta di legge per introdurre la videosorveglianza a scopo preventivo nelle scuole, e ora si attende l'approvazione definitiva del Senato, anche se il provvedimento dovrà essere a prova di privacy.

Il primo cittadino che per la fretta di installare telecamere nel centro di raccolta dei rifiuti differenziati dimentica di posizionare i cartelli e di regolare i rapporti privacy con i cittadini e con il fornitore paga dazio. E rischia grosso anche la società partecipata che ha materialmente eseguito l'installazione.

L'accesso da parte delle forze di polizia dello stato ai dati acquisiti dalla polizia locale con le telecamere di lettura targhe e gli autovelox non può essere giustificato solo con generici motivi di sicurezza. Servono sempre rapporti formali, convenzioni e precise regole di sicurezza a tutela della privacy e dei principi di proporzionalità e necessità. Lo ha chiarito il garante della privacy con l'inedito parere n. 13588/2019 inviato alla provincia di Brescia.

Da nostre alleate per proteggerci da ladri e malintenzionati a nemiche della nostra privacy che ci spiano nell’intimità delle nostre abitazioni. Sono le telecamere dei sistemi di videosorveglianza che sempre più spesso vengono prese di mira dai pirati informatici. Nell’operazione “Rear Window” la Polizia Postale e la Procura di Milano hanno sgominato un’organizzazione di criminali che spiavano migliaia di persone inserendosi nei sistemi informatici delle telecamere di videosorveglianza all’interno di spazi particolarmente intimi come camere da letto e bagni di abitazioni, alberghi, uffici, spogliatoi di palestre e piscine, con l’obiettivo di carpire immagini che ritraggono le ignare vittime durante la consumazione di rapporti sessuali o atti di autoerotismo, per poi poterne fare oggetto di commercio sui social.

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I sistemi di sicurezza installati nelle città di tutto il mondo fanno sempre più uso delle tecnologie basate sul riconoscimento facciale: c'è chi ne vuole limitare l'uso in nome della privacy, e c'è invece chi intende sfruttarlo sempre di più aumentando le telecamere CCTV connesse alla rete. Come riporta il Financial Times, è questo, il caso di Londra: a King's Cross sono in uso telecamere di sorveglianza in grado di monitorare oltre 270 mila metri quadrati, dalla affollatissima stazione dei treni fino alla sede di Google.

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Siamo tutti spiati? il presidente di Federprivacy a Cremona 1 Tv

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