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Laboratorio medico vittima di un ransomware paga riscatto milionario agli hacker per fermare la diffusione di dati sanitari
Il laboratorio Clinical Diagnostics, con sede a Rijswijk nei Paesi Bassi, è stato di recente vittima di un attacco ransomware da parte del gruppo hacker denominato “Nova”, e per fermare la pubblicazione di dati sensibili e sanitari che erano stati trafugati, la struttura ha ceduto alle minacce dei cybercriminali decidendo di pagare il riscatto che gli era stato richiesto.
Legittimo vietare il burqa negli ospedali
No a burqa, nikab e volti coperti negli ospedali e negli ambulatori. A prescindere dalla disponibilità a consentire la propria identificazione rimuovendo temporaneamente il velo. È quanto afferma la Corte d'Appello di Milano nella sentenza del 28 ottobre 2019 dichiarando legittima la delibera della Regione Lombardia che aveva disposto l'adozione, da parte delle strutture competenti, di cartelli contenenti il divieto di ingresso a soggetti con il volto coperto da casco, passamontagna o burqa per ragioni di sicurezza.
Lettere inviate a destinatari sbagliati: addio privacy per migliaia di pazienti del servizio sanitario veneto
Massiccia fuga di informazioni sensibili dagli archivi dell’Usl 6 Euganea. Nei giorni scorsi sono stati infatti migliaia i padovani che si sono visti recapitare le lettere di esenzione che in realtà erano destinate ad altri pazienti del servizio sanitario dell’Euganea.
L’avvocato generale UE: illecito svelare la sostanza utilizzata da atleti dopati
Pubblicare online i nomi degli atleti professionisti sospesi per doping rischia di violare la loro privacy, soprattutto se le informazioni non vengono «minimizzate», a cominciare dal tipo di sostanza illecita rilevata. Queste le conclusioni dell'avvocato generale dell'UE nella Causa C-474/24.
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L’ex dipendente fa la spia sulle vulnerabilità delle misure di sicurezza delle cartelle cliniche dei pazienti e l’ospedale prende 200.000 euro di multa
L' Agenzia spagnola per la protezione dei dati ha inflitto una multa di 200.000 euro agli ospedali HM per aver violato le norme sulla protezione dei dati personali sulle cartelle cliniche elettroniche dei pazienti, dopo che un ex dipendente aveva denunciato carenze nel sistema informativo ospedaliero utilizzato da tutti i centri del gruppo.
L’Intelligenza Artificiale nel campo della sanità: gli effetti delle recenti modifiche al Codice Privacy
Il Decreto PNRR ha introdotto modifiche significative al Codice Privacy, ridefinendo le basi giuridiche per il trattamento dei dati personali e ponendo l’accento sulla necessità di una gestione sicura ed etica delle informazioni.
L’Italia tra i primi Paesi UE a riconoscere per legge il diritto all’oblio oncologico
Il 5 dicembre è una data importante nel percorso di costruzione dei diritti afferenti alla privacy e alla vita delle persone: il Senato ha infatti approvato in via definitiva la legge sull’ oblio oncologico, che attende ora la promulgazione del Presidente della Repubblica per poi entrare in vigore previa pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale.
Medici utilizzavano gli indirizzi dei pazienti per promuovere le proprie candidature politiche: sanzionati dal Garante per la privacy
I dati personali raccolti nell’ambito dell’attività di cura della salute da parte dei sanitari non sono utilizzabili per fini di propaganda elettorale senza uno specifico consenso degli interessati. È quanto ha ribadito il Garante privacy sanzionando due medici per aver utilizzato gli indirizzi dei pazienti per promuovere le proprie candidature in occasione delle elezioni comunali.
Modifica al Codice Privacy: come cambiano le regole per la ricerca scientifica in campo medico, biomedico ed epidemiologico
La significativa modifica di cui si discute interessa il Codice in materia di protezione dei dati personali, di cui al decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196, ed è stata apportata in sede di conversione del decreto-legge 2 marzo 2024 n. 19, recante “Ulteriori disposizioni urgenti per l’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR)”.
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Niente scuse per i medici che condividono i dati dei pazienti tramite WhatsApp senza rispettare la privacy
Dati sensibili dei pazienti condivisi su WhatsApp da parte di almeno 26 membri del personale sanitario per più di 500 volte accertate. Attraverso l’app di Meta venivano inviati nominativi, indirizzi, immagini, video, e screenshot, che includevano informazioni cliniche dei diretti interessati. Ma anche divulgazione illecita di dati personali a un utente non autorizzato non appartenente allo staff medico che era stato aggiunto nel gruppo per errore.
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Tavola rotonda su privacy e intelligenza artificiale nel mondo del lavoro
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