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Visualizza articoli per tag: sanità

Le aziende sanitarie devono adottare tutte le misure tecniche e organizzative necessarie per evitare che i dati dei pazienti siano comunicati per errore ad altri destinatari. Lo ha ribadito il Garante per la privacy nel sanzionare un’azienda sanitaria del Veneto per una violazione di dati personali (data breach), che ha coinvolto 39.852 assistiti, minori di 6 anni e maggiori di 65, con reddito inferiore a 36.151,98 euro.

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Scienza e diritto, alleati o antagonisti? Non dovrebbe accadere che la ricerca scientifica, che del progresso è la vera anima, trovi nelle regole giuridiche un ostacolo anziché una leva di sviluppo. Invece è proprio quanto si sta verificando sull'applicazione delle norme sul trattamento dei dati personali, con riferimento al quadro regolatorio per gli Irccs (istituti di ricovero e cura a carattere scientifico), ospedali di alta specializzazione che svolgono, contemporaneamente, attività di cura e di ricerca.

Dati personali di 78 pazienti dell'Ospedale di maternità della Cork University sono stati scoperti mentre venivano smaltiti in una struttura di riciclaggio pubblica. A denunciare il fatto era stato un dirigente pubblico, che lo scorso anno aveva prima portato la questione all’attenzione dello stesso ospedale, e poi fatto segnalazione all’autorità di controllo per la protezione dei dati irlandese.

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Dopo che era andato in pensione, l'istituto ha pensato di inscatolare e spedire all'ex dipendente quelli che avrebbero dovuto essere gli effetti personali dimenticati sul luogo di lavoro. Chissà con quale sorpresa, l'uomo aveva però ricevuto pacchi molto più voluminosi di quello che poteva ragionevolmente aspettarsi rispetto all'ingombro di oggetti come la foto di famiglia o il souvenir dell'ultima vacanza lasciati sulla scrivania dell'ufficio.

L'elenco delle persone in quarantena non può essere spedito dall'asl ad un indirizzo generico del comune accessibile da qualunque dipendente. Lo ha chiarito il Garante della Privacy con provvedimento del 13 maggio 2021 [doc. web 9685865]. Un comune ha segnalato all'autorità la possibile violazione della disciplina in materia di corretto trattamento dei dati personali da parte dell'Asl di Asti che ha inviato l'elenco delle persone contagiate ad un indirizzo email del municipio pubblicato nella pagina dei contatti del sito del comune, accessibile a tutti i dipendenti.

Secondo il Tar Puglia-Lecce in caso di incidente stradale e conseguenti responsabilità, la compagnia assicuratrice ha diritto a copia della registrazione della richiesta telefonica d’intervento pervenuta alla centrale operativa del 118, fatta salva la possibilità di procedere ad oscurare talune parti della documentazione qualora ciò si renda necessario a salvaguardia della privacy altrui.

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I sistemi informatici del San Raffaele di Milano sono stati depredati a seguito di un “databreach” verificatosi nel marzo scorso. La notizia dell’intrusione fraudolenta arriva dal gruppo italiano LulzSec, noto alle cronache per scorribande di vario genere e in tempi recenti protagonista di una plateale campagna di smascheramento di pedofili che scambiavano materiale di pornografia infantile tramite canali Telegram.

L'Azienda sanitaria locale non è responsabile delle violazioni della privacy commesse nell'attuazione di progetti decisi dalla Regione, anche se realizzate usando le banche dati dell'Asl. In questi casi l'Asl non è titolare del trattamento. È quanto deciso dal tribunale di Pordenone, con sentenza del 13/10/2023, nella causa n. 228/2023.

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Mercoledì, 26 Febbraio 2020 11:48

Legittimo vietare il burqa negli ospedali

No a burqa, nikab e volti coperti negli ospedali e negli ambulatori. A prescindere dalla disponibilità a consentire la propria identificazione rimuovendo temporaneamente il velo. È quanto afferma la Corte d'Appello di Milano nella sentenza del 28 ottobre 2019 dichiarando legittima la delibera della Regione Lombardia che aveva disposto l'adozione, da parte delle strutture competenti, di cartelli contenenti il divieto di ingresso a soggetti con il volto coperto da casco, passamontagna o burqa per ragioni di sicurezza.

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Massiccia fuga di informazioni sensibili dagli archivi dell’Usl 6 Euganea. Nei giorni scorsi sono stati infatti migliaia i padovani che si sono visti recapitare le lettere di esenzione che in realtà erano destinate ad altri pazienti del servizio sanitario dell’Euganea.

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Privacy Day Forum 2023: il trailer della giornata

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