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Garante Privacy, no a invio newsletter promozionali senza consenso
No alle newsletter promozionali senza consenso. È quanto ha riaffermato il Garante per la privacy affrontando il caso di un utente che lamentava la ricezione sulla propria mail di una newsletter a carattere promozionale proveniente dall’indirizzo di posta elettronica di una società che opera nell’e-commerce di articoli medicali.
Governance dei dati sostenibile e strategie di marketing
Quando si parla di sostenibilità, probabilmente la prima cosa che viene in mente è l’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile sottoscritta il 25 settembre 2015 dai governi dei 193 Paesi membri delle Nazioni Unite. Seppure implicitamente, essa promuove anche il diritto alla privacy, che rientra a pieno titolo nel perseguimento dello sviluppo sostenibile.
I dark patterns e la privacy dei social media
Nel 2010 la Electronic Frontier Foundation era talmente infastidita dal modo in cui Facebook stimolava gli utenti a rinunciare sempre di più alla loro privacy che coniò il termine “Privacy Zuckering” per indicare l’invasività della piattaforma che caratterizzava il noto social network di Mark Zuckerberg. A distanza di un decennio, anche se Facebook ha fatto fronte a numerosi scandali che fanno preoccupare le persone per tali manipolazioni, i ricercatori hanno scoperto che la “Privacy Zuckering“ persiste ancora con le sue strategie discutibili.
Il caso della sanzione ad AccorHotels costituisce un'applicazione virtuosa del meccanismo di 'One Stop Shop' previsto dal GDPR
Il 17 agosto la Autorità di protezione dei dati personali francese, la CNIL, ha comminato una sanzione di 600.000 euro alla catena alberghiera AccorHotels, che ha sede in Francia, per aver utilizzato una newsletter contenente offerte commerciali di suoi partners che veniva inviata automaticamente, senza alcun consenso esplicito da parte degli interessati e senza adeguata informativa sull’uso dei dati a tutti i clienti che avessero fatto una prenotazione direttamente presso uno dei suoi hotels o sul sito della stessa Accor per prenotare un stanza.
Il nostro smartphone ci ascolta davvero con la tecnologia dell'active listening
Negli ultimi anni, la questione se i moderni smartphone siano in grado di "ascoltare" le nostre conversazioni è diventata un tema di grande interesse e preoccupazione, e recentemente, le dichiarazioni di Cox Media Group (CMG) hanno riacceso il dibattito, portando nuove evidenze e sollevando interrogativi sulla privacy e la sicurezza dei dati personali.
Il ruolo dell’informativa quando la videosorveglianza è utilizzata per finalità di marketing
Come noto, tra i presupposti di legittimità di un trattamento un ruolo fondamentale lo riveste l’informativa ai sensi dell’art. 13 Reg.UE 679/2016. Si tratta di un adempimento che nel tempo ha trovato una speciale declinazione nel mondo della videosorveglianza finalizzata alla rilevazione dell’audience di gradimento di prodotti o servizi per scopi commerciali.
L'azienda che commissiona una campagna di sms marketing risponde anche per le società di cui si avvale
Chi commissiona una campagna promozionale deve sempre verificare che le società incaricate di svolgerla operino correttamente e non utilizzino illecitamente i dati di consumatori che non desiderano essere disturbati. Questa la decisione del Garante per la privacy nel sanzionare due società per l’invio di milioni di sms pubblicitari. L’Autorità era intervenuta su richiesta di due reclamanti che si lamentavano per la continua ricezione di messaggi indesiderati.
La base giuridica per l’utilizzo e la memorizzazione dei dati personali archiviati nei dispositivi degli utenti per finalità di marketing può essere solo il consenso
Il Regolamento (UE) 2016/679 nel prevedere che ogni trattamento debba trovare fondamento in un’idonea base giuridica individua, come noto, nell’articolo all’articolo 6 le seguenti basi giuridiche: consenso, adempimento obblighi contrattuali, interessi vitali della persona interessata o di terzi, obblighi di legge cui è soggetto il titolare, interesse pubblico o esercizio di pubblici poteri, interesse legittimo prevalente del titolare o di terzi cui i dati vengono comunicati.
La profilazione a scopo commerciale e il processo decisionale automatizzato secondo il Gdpr
L’evoluzione tecnologica in generale e la crescita della intelligenza artificiale negli ultimi anni hanno reso più facile la creazione di profili e l’adozione di decisioni automatizzate, con potenziali ripercussioni significative sui diritti e sulle libertà delle persone fisiche. L‘ampia diffusione dei social network e degli e-commerce, consultabili in ogni momento attraverso device, sempre più performanti hanno trasformato internet in un bacino di informazioni e di dati personali, dal quale è possibile la determinazione, l’analisi e la previsione di aspetti della personalità, del comportamento, degli interessi e delle abitudini di una persona.
La pubblicità mirata viola il Gdpr e rende una miseria ai siti web
Anche se gli utenti di Internet si sono da tempo abituati a visualizzare sul display annunci pubblicitari mirati in base ai loro gusti e ai loro comportamenti online, ora i siti web potrebbero dover rivalutare le loro strategie di business digitale.