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Facebook deve risarcire il danno all'utente se lo banna ingiustamente dal social network

Facebook deve risarcire il danno all'utente se lo banna ingiustamente dal social network

L’utente ingiustamente bannato da un social network ha diritto di ottenere il risarcimento del danno subìto a causa della sospensione delle proprie relazioni sociali. Lo ha ribadito la Corte d’appello dell’Aquila con la sentenza 1659 pubblicata lo scorso 9 novembre che fa il punto sul rapporto contrattuale che si instaura quando ci si iscrive a una community virtuale. La vicenda trae origine dal ricorso con rito sommario presentato da un utente sospeso da Facebook per oltre quattro mesi per aver pubblicato alcune foto di Mussolini, didascalie e commenti che evocavano la sua appartenenza politica, oltre a post taglienti e sprezzanti. Il social network aveva sospeso in più occasioni l’account per violazione degli «standard della comunità».

Gli uffici postali perdono i documenti di 290.000 clienti. Imbarazzante data breach in Giappone

Gli uffici postali perdono i documenti di 290.000 clienti. Imbarazzante data breach in Giappone

Più di 6.000 uffici postali del Giappone hanno perso i documenti contenenti le informazioni personali di circa 290.000 clienti, tra cui molti che avevano acquistato prodotti finanziari. A renderlo noto lo scorso 15 dicembre sono state le stesse società del gruppo Japan Post Co. e Japan Post Bank Co. Gli sportelli coinvolti sono circa il 30% di tutti gli uffici postali in Giappone, e nei documenti che sono andati smarriti vi sono i dati anagrafici dei clienti, i loro numeri di conto, i registri delle transazioni per fondi fiduciari di investimento, titoli di stato, ed altre informazioni finanziarie.

‘Il riconoscimento facciale viola la privacy degli utenti’: le autorità di Francia e Regno Unito contro Clearview

‘Il riconoscimento facciale viola la privacy degli utenti’: le autorità di Francia e Regno Unito contro Clearview

Le autorità europee per la protezione dei dati personali sono sempre più sul piede di guerra contro Clearview AI, la nota azienda statunitense che sviluppa un software di riconoscimento facciale usato dalle forze di polizia in diversi paesi, ma che potrebbe vedere successivamente una più ampia diffusione in altre parti del mondo.

La metro francese deraglia sulla privacy: prima la maxi sanzione e ora anche il data breach

La metro francese deraglia sulla privacy: prima la maxi sanzione e ora anche il data breach

Il mese scorso era stata sanzionata dall’autorità francese per la privacy (CNIL) con una bacchettata da 400.000 euro, ma i guai sui dati personali sembrano non finire per la RAPT. Infatti, la società francese che gestisce gran parte dei trasporti a Parigi e un gran numero di linee nei quartieri e comuni periferici con autobus, metro, e tram, nei giorni scorsi è finita di nuovo sotto la lente per un data breach che ha visto mettere a repentaglio i dati di 57mila dipendenti.

Ransomware, prevedibile un aumento del 30% durante le festività natalizie

Ransomware, prevedibile un aumento del 30% durante le festività natalizie

I ricercatori di Darktrace, realtà operante nell’Intelligenza Artificiale per la cybersecurity, hanno registrato un incremento del 30% rispetto alla media mensile del numero di tentativi di attacchi ransomware durante le festività natalizie negli anni scorsi tra il 2018 e il 2020. Inoltre, gli esperti hanno osservato un aumento medio del 70% dei tentativi di attacco ransomware nei mesi di novembre e dicembre rispetto al periodo di gennaio e febbraio. In prossimità delle festività è pertanto importante non abbassare la guardia.

Ormai su WhatsApp la privacy sembra quasi un miraggio: i dati delle nostre conversazioni possono finire in mano all’FBI

Ormai su WhatsApp la privacy sembra quasi un miraggio: i dati delle nostre conversazioni possono finire in mano all’FBI

Chi era preoccupato per la propria riservatezza usando WhatsApp adesso ha la conferma che la nota app di messaggistica non è proprio lo strumento migliore per scambiare informazioni confidenziali. A dimostrarlo è un documento interno dell’FBI che è stato reso pubblico da Property of the People, associazione che si batte per la trasparenza e i diritti dei cittadini negli Stati Uniti.

Privacy Day Forum 2025: il servizio dell'Ansa

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