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Hacker, il nuovo obiettivo è il numero di cellulare: a rischio soldi e privacy
Dammi il tuo cellulare e mi prenderò il tuo mondo. È il principio che sta dietro un boom di furti di numeri di cellulare, riportato negli ultimi tempi dalle autorità americane. Ma sempre più diffuso anche in Italia, a quanto risulta agli addetti ai lavori. In sostanza, i pirati informatici riescono a prendere il controllo di un numero di cellulare e di lì a un conto corrente bancario o bitcoin, a un account su Facebook, a foto private, per esempio.
Tutto questo perché il numero di cellulare è, sempre di più, porta di accesso a un mondo di contenuti e servizi, anche molto importanti. Come appunto il conto corrente, da cui l’attaccante può fare un bonifico a proprio favore.
Il 29% degli utenti che deve vendere o rottamare il proprio smartphone non sa come fare a cancellare i dati contenuti nel dispositivo
L’Information Commissioner’s Office del Regno Unito ha rilevato che, benché molte persone adulte siano consapevoli dell’importanza di eliminare informazioni personali dai dispositivi che non utilizza più, specialmente quando arriva il momento di venderli, cederli a terzi, o rottamarli, circa il 30% non sa come fare a eliminare i dati dall'apparecchio.
Il sequestro dello smartphone 'copiato' e restituito giustifica l’istanza di riesame
Non viene meno l’interesse a impugnare, a fini del suo riesame, la misura cautelare di sequestro probatorio che abbia colpito lo smartphone già restituito dopo l’effettuazione della copia forense di tutti i dati in esso contenuti.
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Insieme allo smartphone usato attenti a non vendere anche i vostri segreti più intimi
In giro per il mondo ci sono circa 6,6 miliardi di smartphone attivi. Solo in Italia sono più o meno 80 milioni, quindi più degli abitanti. Nessuna sorpresa, quindi, se accanto al mercato degli smartphone nuovi ce ne sia uno sempre più fiorente di smartphone di seconda mano nel quale circolano telefonini venduti, comprati e scambiati direttamente tra utenti e dispositivi, come si dice, ricondizionati, da società specializzate che, prima li "rimettono a nuovo" e poi li rivendono.
La base giuridica per l’utilizzo e la memorizzazione dei dati personali archiviati nei dispositivi degli utenti per finalità di marketing può essere solo il consenso
Il Regolamento (UE) 2016/679 nel prevedere che ogni trattamento debba trovare fondamento in un’idonea base giuridica individua, come noto, nell’articolo all’articolo 6 le seguenti basi giuridiche: consenso, adempimento obblighi contrattuali, interessi vitali della persona interessata o di terzi, obblighi di legge cui è soggetto il titolare, interesse pubblico o esercizio di pubblici poteri, interesse legittimo prevalente del titolare o di terzi cui i dati vengono comunicati.
La batteria dello smartphone potrebbe essere usata per spiarci
I nostri smartphone sono sempre più vulnerabili. Un recente rapporto del Clusit (Associazione Italiana per la Sicurezza Informatica) ha evidenziato il trend preoccupante sui rischi della cybersecurity, dovuti anche all’impiego su larga scala dell’intelligenza artificiale. Adesso, si scopre che i pericoli possono arrivare anche dalla batteria del cellulare.
La Corte Ue frena sull’accesso ai tabulati per ritrovare lo smartphone rubato
No all’accesso indiscriminato ai tabulati telefonici e a tutti gli altri dati nelle mani delle Telco - come posizione, pagine internet visitate ecc. - per identificare gli autori di un reato che non sia di gravità tale da autorizzare una simile ingerenza nei diritti fondamentali della persona. Questo principio viene esteso dalla Corte Ue, sentenza della Corte nella causa C-178/22.
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Lo smartphone sequestrato deve essere restituito al legittimo proprietario dopo che è stata realizzata la copia forense
Lo smartphone sequestrato deve essere restituito al legittimo proprietario dopo che è stata realizzata la copia forense. Una volta che la memoria del telefonino è stata clonata, possono essere svolte ulteriori indagini e viene meno la necessità di mantenere il sequestro probatorio sul cellulare e sulla scheda. Così la sentenza 44010/22 della Cassazione, VI sez. pen.
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New York regala un’app che protegge i cellulari dagli hacker e tutela la privacy
Il sindaco di New York Bill de Blasio ha presentato una nuova app gratuita per cellulari che servirà a proteggere i dati online dei cittadini newyorkesi. La app fa parte di un’iniziativa chiamata NYC Secure e aiuterà le persone a monitorare le reti Wi-Fi non sicure e i contenuti dannosi per i loro telefonini.
Possibile tracciare i cellulari anche senza consenso se i dipendenti sono tutelati
Tracciabilità dello smartphone possibile, in alcuni casi anche senza consenso; ma con garanzie per i lavoratori e i terzi. È uno degli aspetti che emerge dalla relazione del 2017 del Garante della privacy; una lettura particolare, orientata non solo a conoscere il bilancio di quanto si è fatto in un anno di attività, ma anche indicazioni pratiche per trattare i dati valide nell'era europea della privacy appena iniziata. Così considerata la relazione del 2017 è una miniera d'oro: alle imprese e ai consulenti il compito di estrarre le informazioni utilizzabili dalle imprese per districarsi nella ragnatela del Regolamento Ue 2016/679 (o Gdpr, come comunemente siglato), operativo dal 25 maggio 2018.
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Il furto d'identità con l'intelligenza artificiale
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