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Secondo il Tar Lazio il genitore divorziato che corrisponde un assegno di mantenimento è legittimato all'accesso dei dati relativi agli studi universitari della propria figlia, anche se maggiorenne, al fine dell'eventuale revisione dell'obbligo di assegno.

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I centri residenziali, i condomini e in generale tutti i soggetti privati che vogliono installare telecamere di videosorveglianza rivolte verso le strade devono prima accordarsi con il proprio comune. Che diversamente può ordinare la rimozione immediata dell'impianto segnalando l'abuso direttamente all'Autorità garante. Lo ha chiarito il Tar Lazio, sez. II–bis, con l'inedita sentenza n. 3316 del 17 marzo 2020. Un centro residenziale alle porte di Roma ha installato dei sistemi di videosorveglianza applicando anche dei cartelli di avvertimento.

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Il conflitto tra la pubblicità degli atti giudiziari e la tutela di chi effettua segnalazioni alla magistratura trova un nuovo capitolo nella sentenza 15 febbraio 2022 n. 1808 del Tar Lazio che respinge un ricorso notificato in forma anonima. Per i giudici, nei processi ci deve essere parità delle armi e l’esigenza di anonimato di una parte non può impedire all’avversario di difendersi adeguatamente.

Non basta invocare la riservatezza degli utenti per far spostare un varco elettronico installato dal comune a presidio di un'area pedonale. Specialmente se la richiesta è tardiva e viene classificata come una semplice segnalazione con funzioni sollecitatorie. Lo ha evidenziato il Tar Lazio con la sentenza n. 15818 del 25 ottobre 2023.

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Il Tar Friuli Venezia Giulia interviene sui requisiti che deve rivestire il DPO nel contesto del nuovo Regolamento europeo sulla privacy e sul ruolo delle certificazioni ai fini della selezione da parte delle pubbliche amministrazioni di questo ultimo ruolo. Il ruolo del Dpo ( data protection officer) e’ eminentemente giuridico, secondo l’organo giurisdizionale amministrativo.

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Le organizzazioni sindacali firmatarie del contratto collettivo nazionale di lavoro hanno diritto a conoscere dettagliatamente i nominativi dei lavoratori che sono stati retribuiti con il fondo dell'istituzione scolastica e gli importi dei compensi corrisposti. Lo ha stabilito il Tar del Friuli Venezia Giulia con una sentenza pubblicata il 3 febbraio scorso (42/2021). Si tratta della prima sentenza dopo che l'Aran, con la nota 6076/2020, aveva affermato che le disposizioni contenute nel contratto sottoscritto il 19/4/2018 non prevedono più l'obbligo per i dirigenti scolastici di fornire ai sindacati i nominativi del personale utilizzato nelle attività retribuite con il fondo.

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Il titolare del terreno ha diritto di vedere il progetto che il confinante intende realizzare a pochi metri dal suo fondo. E deve poterlo conoscere per intero: il Comune, dunque, ha 30 giorni di tempo per mostrare tutta la pratica edilizia a chi ha chiesto l'accesso civico generalizzato; all'amministrazione locale, infatti, non basta esibire il titolo abilitativo concesso al vicino, laddove si limita a richiamare altri atti, ma deve tirare fuori anche le relazioni tecniche e le tavole grafiche: è escluso poi che si ponga un problema di privacy, nel senso di riservatezza anche commerciale, in quanto si tratta di un'opera priva di un'originale valenza sul piano architettonico e urbanistico. È quanto emerge dalla sentenza 136/22, pubblicata il 14 febbraio 2022 dal Tar Lombardia.

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Autovelox e sistemi di rilevamento automatico delle infrazioni ai semafori non possono essere dotati anche di funzioni in grado di verificare che le vetture in transito siano in regola con la polizza Rc auto o la revisione, perché tali apparecchiature violano la normativa sulla privacy. A stabilirlo è il Tar del Veneto con sentenza 8/2022 depositata lo scorso 4 gennaio.

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Il TAR Lazio, Sez. I, con l'ordinanza n. 1547/2021, respinge l'istanza cautelare avanzata da un segretario comunale raggiunto da una sanziona pecuniaria per avere a sua volta sanzionato un dipendente pubblico che aveva segnalato illeciti sul posto di lavoro. Il Tribunale regionale ha respinto le richieste del ricorrente perché il provvedimento dell'ANAC emesso nei suoi confronti è ben motivato.

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25 maggio 2023: il Privacy Day Forum al CNR di Pisa nel giorno del 5° anniversario del GDPR

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