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Visualizza articoli per tag: Commissione Europea

La Commissione europea ha previsto con un provvedimento del 29 ottobre nuove misure per aumentare la cybersicurezza dei dispositivi senza fili disponibili sul mercato europeo.  Poiché i telefoni cellulari, gli smartwatch, i fitness tracker ed i giocattoli senza fili sono sempre più presenti nella nostra vita quotidiana, le minacce informatiche rappresentano ormai un rischio crescente per tutti i consumatori. L'atto delegato emanato dalla Commissione relativo alla direttiva sulle apparecchiature radio mira, quindi, a garantire la sicurezza di tutti i dispositivi senza fili venduti sul mercato dell'UE.

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Sporge un reclamo il Beuc, l’Organizzazione Europea dei Consumatori, alla Commissione Europea e alla Rete di cooperazione per la tutela dei consumatori contro TikTok. Il social network, che riscuote un grande successo fra bambini e adolescenti, è accusato di non tutelare adeguatamente gli utenti da contenuti inappropriati, pubblicità occulta e di violarne numerosi diritti. Insieme al Beuc, le organizzazioni di consumatori di 15 Paesi del network, fra cui Altroconsumo in Italia, si sono rivolte alle autorità – in Italia, il Garante privacy e l’Autorità garante della concorrenza e del mercato - chiedendo di indagare sulla condotta del social.

A poco più di due anni dalla sua piena applicazione, la Commissione europea ha pubblicato un rapporto di valutazione sul Regolamento europeo in materia di protezione dei dati personali (Gdpr). Il rapporto mostra come il Gdpr abbia raggiunto la maggior parte dei suoi obiettivi, in particolare garantendo ai cittadini Ue un solido insieme di diritti e creando un nuovo sistema europeo di governance. Il Gdpr si è peraltro dimostrato flessibile nel supportare soluzioni digitali in circostanze impreviste come la crisi dovuta al Covid-19.

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Secondo una fonte consultata da Reuters, la Commissione Europea sta indagando sul modo in cui Google raccoglie e gestisce i dati dei propri utenti, in vista di possibili nuovi provvedimenti nei confronti di Alphabet, la holding che controlla il motore di ricerca più utilizzato al mondo.

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La Commissione europea ha reso nota la lista di 19 grandi piattaforme digitali che saranno sotto la lente dell’UE a partire dal prossimo 25 agosto, con 4 mesi di tempo per adeguarsi al Digital Services Act. Lo ha annunciato il commissario per il Mercato interno, Thierry Breton, avvertendo che le big tech "dovranno cambiare i loro comportamenti se vorranno continuare a operare in Europa".

Un'indagine a tappeto della Commissione Europea svolta in collaborazione con le autorità nazionali per la tutela dei consumatori ha controllato 399 siti web di shopping online, ed è emerso che 148 di essi contengono “Dark Pattern”, cioè quelle pratiche di manipolazione scorrette che spesso spingono gli utenti a compiere scelte che non necessariamente sarebbero nel loro interesse.

C’è l’accordo politico sul Digital Service Act e sembrerebbe che l’accordo in questione preveda tra l’altro che i dati dei bambini non si potranno più utilizzare per fare profilazione.È una bellissima notizia. Peccato che il destino abbia voluto che sia rimbalzata sui giornali di mezzo mondo negli stessi giorni nei quali il Consiglio d’Europa ha reso noto in un rapporto che i bambini europei entrano per la prima volta nei siti pornografici – che sarebbero ovviamente riservati ai maggiorenni – in media a undici anni e che i gestori di questi siti, con poche eccezioni, si limitino a chiedere loro di confermare con un click di avere almeno diciotto anni.

Il Presidente USA Biden, con l’ Executive Order On Enhancing Safeguards For United States Signals Intelligence Activities firmato il 7 ottobre si è mosso lungo la road map dell’intesa raggiunta a marzo con la Commissione UE per il varo di un nuovo sistema che sostituisca il Privacy Shield, volto alla ripresa del trattamento / trasferimento oltreoceano dei dati personali.

Sabato, 18 Aprile 2020 08:01

Ue, app anti-Covid solo se salva-privacy

App contro il Covid-19 a tinte Ue: devono essere anonime e interoperabili a livello europeo. Sotto la supervisione della Commissione europea, gli stati dell'Unione si stanno dotando di applicazioni di tracciamento dei contatti ritenuti utili anche per la gestione del dopo lockdown. Ma nel rispetto della privacy. Sempre dalla Commissione sono arrivati, infatti, gli Orientamenti ufficiali relativi alla protezione dei dati nell'ambito dello sviluppo di nuove app.

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La BEUC, (Bureau Européen des Unions de Consommateurs) che è l'organizzazione europea fondata nel 1962 che raggruppa 46 associazioni dei consumatori europee di 32 paesi (Altroconsumo per l’Italia), ha presentato una denuncia alla Commissione europea e alla rete europea delle autorità per i consumatori contro WhatsApp, accusando la nota app di messaggistica istantanea di proprietà di Facebook di aver esercitato continue e indebite pressioni sugli utenti per forzarli ad accettare nuovi termini sulla privacy che non sarebbero né comprensibili né trasparenti, e quindi in palese violazione dei diritti che il Gdpr riconosce agli interessati.

Privacy Day Forum, dibattito e spunti: lo speciale di TV9

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