Visualizza articoli per tag: consenso
Ancora confusione sul consenso come manifestazione di volontà riguardante uno specifico trattamento
In questi mesi abbiamo ravvisato la necessità di fermarci per un breve ragionamento su un aspetto della normativa sulla protezione dei dati personali che potrebbe sembrare banale, ma sul quale abbiamo notato molta confusione: il consenso al trattamento dei dati personali. Prima dell’entrata in vigore del Regolamento generale sulla protezione dei dati personali, nel decreto legislativo 196/03 (Codice della Privacy), il consenso era posto al centro dell’analisi della liceità del trattamento, apparendo come condizione basilare di liceità.
App gratuite girano i dati personali a Facebook senza consenso degli utenti
Privacy International, l'ente londinese che si batte per una maggiore privacy degli utenti, ha scoperto che molte applicazioni per cellulari, che usano il sistema operativo Android, inviano i dati personali a Facebook senza il permesso degli utenti. Non un fatto da poco.
Attenzione al rispetto della privacy se la confessione religiosa intende fare propaganda con le immagini dei fedeli
Di recente una confessione religiosa del Kenia ha chiesto ai suoi membri di acconsentire all’uso delle immagini registrate durante le funzioni religiose. Quali sarebbero però le implicazioni di un simile trattamento di dati se fosse effettuato da una confessione religiosa in un Paese dell’Ue, come ad esempio l’Italia?
Austria: una sentenza del Tribunale amministrativo federale stabilisce che il meccanismo “acconsenti o paga” viola il GDPR
Il Tribunale amministrativo federale austriaco (BVwG) ha stabilito che il quotidiano austriaco DerStandard ha violato il GDPR con il meccanismo “Pay or Okay”, confermando una precedente decisione dell’Autorità austriaca per la protezione dei dati (DSB).
Banche dati per fare campagne di marketing, chi le compra deve essere in grado di dimostrare la loro conformità al GDPR
Quando un’azienda decide di svolgere una campagna promozionale tramite posta elettronica utilizzando banche dati acquisite da agenzie di marketing o da altri broker di dati che spesso si limitano a proporle come “conformi al GDPR” senza farsi troppi scrupoli, è sempre opportuno accertarsi di essere poi in grado di dimostrare che gli interessati abbiano effettivamente dato il consenso a cedere i loro dati a terzi, e che siano stati messi a conoscenza di quali siano le società a cui vengono cedute le informazioni che li riguardano, altrimenti si rischia di andare incontro a sanzioni salate. Lo ha imparato a sue spese la EDF, che in Francia è la prima azienda di energia elettrica.
Chi pubblica una foto sui social senza il consenso dell'interessato rischia la sanzione
Caricare foto sui profili social senza consenso espone a rischio di sanzioni privacy. È quanto desumibile da una sentenza olandese, i cui principi valgono in Italia e in tutti i paesi dell'Ue in cui si applica il Regolamento sulla protezione dei dati n. 2016/679 (Gdpr). La pronuncia della corte olandese di Gederland del 13 maggio 2020, resa nel giudizio C/05/368427, accogliendo il ricorso della mamma di un minore di 16 anni, ha ordinato a una nonna di rimuovere le foto di quest'ultimo da Facebook e da Pinterest, fissando una penale giornaliera (50 euro fino a un massimo di mille) in caso di ritardo nella cancellazione.
Per leggere l'articolo integrale devi effettuare il login!
Chi vi aggiunge ad un gruppo su WhatsApp senza il vostro consenso può essere sanzionato per violazione della privacy
Sarà probabilmente capitato almeno una volta anche a voi di essere aggiunti a un gruppo di WhatsApp senza che nessuno ve ne chieda il permesso, e non sempre l’amministratore che vi include vi fa una gradita sorpresa. D’altra parte l’app di messaggistica di Facebook neanche vi facilita nell’evitare tali ingerenze nella vostra sfera privata che talvolta possono risultare pure fastidiose, perché per impostazione predefinita chiunque possieda il vostro numero di telefono può aggiungervi in un gruppo da questo amministrato. Ma in certi casi chi vi inserisce nel proprio gruppo senza chiedervi il consenso può essere sanzionato per violazione della privacy.
Clienti obbligati a consentire l’accesso ai loro dati personali per usare le app bancarie, l’Antitrust bastona Poste Italiane con una sanzione da 4 milioni di euro
L'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) ha inflitto una pesante sanzione amministrativa di 4 milioni di euro a Poste Italiane per una pratica commerciale ritenuta scorretta nella gestione delle app per i servizi bancari di BancoPosta e PostePay.
Compagnia assicurativa invia offerte pubblicitarie senza consenso, scatta multa da 1,24 milioni di euro
Una compagnia di assicurazioni tedesca aveva organizzato dei concorsi a premi, ma ai partecipanti non aveva chiesto solo i loro dati personali di contatto, ma anche altre informazioni come i dettagli della loro assicurazione sanitaria con lo scopo di utilizzarli a fini pubblicitari, senza però aver ottenuto un regolare consenso dagli interessati.
Consenso informato sanitario e consenso privacy, due manifestazioni di volontà riferite a due istituti giuridici differenti
I due concetti di "consenso informato" di tipo sanitario e "consenso al trattamento dei dati personali" (cd. "consenso privacy") fanno entrambi riferimento a espresse manifestazioni di volontà del soggetto dichiarante, tuttavia rappresentano due istituti giuridici nettamente differenti.
Per leggere l'articolo integrale devi effettuare il login!
Galleria Video
Il presidente di Federprivacy a Rai Parlamento
Cerca Delegato

