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Fatturazione elettronica, verso proroga di tre mesi per la conservazione

Per la conservazione delle fatture elettroniche verso la proroga di almeno tre mesi del termine, fissato attualmente al 28 febbraio 2020. È questo ciò che sta valutando l'Agenzia delle entrate, dopo il via libera del Garante della privacy e sullo stimolo del sindacato nazionale dei dottori commercialisti e degli esperti contabili (Adc nazionale).

Fatturazione elettronica, la conservazione deve rispettare la normativa privacy

Si ricorda, innanzitutto che la procedura di conservazione elettronica dei documenti informatici, rilevanti ai fini tributari, deve avvenire, ai sensi dell'art. 3 del dm 17/06/2014 nel rispetto delle norme del codice civile, delle disposizioni del codice dell'amministrazione digitale (Cad) e delle relative regole tecniche approvate con alcuni provvedimenti (dpcm 3/12/2013 e 13/11/2014) nonché dalle linee guida del 9/09/2020 dell'Agenzia per l'Italia digitale (Agid) .

La conservazione deve consentire l'utilizzo delle funzioni di ricerca e di estrazione delle informazioni dagli archivi informatici in base a cognome, nome, denominazione, codice fiscale, partita Iva, data o associazioni logiche tra questi, laddove tali informazioni siano obbligatoriamente previste, l'apposizione del riferimento temporale opponibile a terzi sul pacchetto di archiviazione e, infine, per tutti i documenti informatici, entro il termine di cui al comma 4-ter, dell'art. 7 del dl 357/1994, ossia entro tre mesi dal termine di presentazione delle dichiarazioni annuali, da intendersi, in un'ottica di semplificazione e uniformità del sistema, con il termine di presentazione delle dichiarazioni dei redditi (Agenzia delle Entrate, risoluzione 46/E/2017).

In presenza di contribuente con periodo d'imposta coincidente con l'anno solare, il termine di presentazione delle dichiarazioni è fissato al 30/11 dell'anno successivo, ai sensi dell'art. 2 del dpr 322/1998 e, quindi, con riferimento al periodo d'imposta 2019, stante il fatto che il modello Redditi 2020 doveva essere presentato entro il 30/11/2020, il termine di conservazione di registri e dei documenti scade il 28/02/2021.

Se il contribuente ha scelto di aderire al servizio di conservazione gratuito dell'Agenzia delle entrate in corso d'anno (per esempio l'1/07/2019), si rende necessario procedere con la conservazione delle fatture emesse in precedenza (1/019 – 30/06/2019), con l'inoltro di apposita richiesta tramite il portale «Fatture e corrispettivi», che subisce un limite di non più di tre richieste al giorno, seguendo le istruzioni indicate nel manuale del servizio collocato sul sito istituzionale.

L'Agenzia delle entrate pare aver accolto le istanze del citato sindacato e sta valutando la proroga, concordata con il Garante, di almeno tre mesi della scadenza fissata, come appena indicato, al 28 febbraio prossimo, anche in un'ottica di miglioramento del sistema consentendo, ai contribuenti e ai commercialisti, un maggior tempo per il rispetto dell'adempimento e, per l'associazione, per elaborare e consegnare all'agenzia un documento con l'analisi delle problematiche.

Fonte: Italia Oggi del 26 febbraio 2021

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