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App di giochi per i giovani, spesso legittimità dubbia e dati in paesi dove le tutele non sono adeguate
App per i minori pericolose e molto spesso illegittime. Sono pericolose perché spiano i bambini, li tracciano e, prendendo il controllo dei dispositivi utilizzati, diffondono i loro dati anche in paesi in cui la tutela della riservatezza non è adeguata. Sono a rischio di illegittimità se non c'è stato il consenso dei genitori, perché secondo la legge italiana il minore di età non può concludere un contratto e, di conseguenza, scaricare una app (che per la disciplina italiana è assimilabile in molti casi a un contratto).
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Data Protection Officer sotto pressione da marketing e management per limitare la conformità al GDPR
Quando il GDPR entrò, la nuova legge sulla protezione dei dati era stata accolta come un cambiamento verso un'applicazione più rigorosa, garantendo che nell'UE il diritto fondamentale alla protezione dei dati non sarebbe esistito solo sulla carta. Ma il 74% degli addetti ai lavori afferma che le autorità troverebbero "violazioni rilevanti" se varcassero la soglia di un'azienda media.
Gli italiani si preoccupano della privacy, ma sottovalutano i rischi oltre lo smartphone
In un mondo sempre più permeato dalla tecnologia e dall’Intelligenza Artificiale, una nuova ricerca condotta a livello europeo da Samsung rivela che in Italia quasi 9 persone su 10 (90%) esprimono preoccupazione per la propria privacy in relazione a queste innovazioni, con il 45% che si dichiara addirittura molto preoccupato.
Il 36% degli utenti è convinto che la navigazione in incognito protegga la loro privacy rendendoli completamente invisibili online
Un nuovo studio di Kaspersky ha fatto luce sui principali falsi miti e superstizioni digitali degli italiani: il 36% di essi è erroneamente convito che attivare modalità di navigazione in incognito li renda completamente invisibili online. Inoltre, il 19% è disposto a cliccare su link sconosciuti nei messaggi, con il rischio di compromettere la propria sicurezza.
Indagine ‘State of Privacy 2025’: professionisti della protezione dei dati più stressati che mai
Secondo una nuova ricerca di ISACA, nonostante i progressi compiuti nei team che si occupano della protezione dei dati, i professionisti della privacy si sentono sempre più stressati sul posto di lavoro alle prese con un complesso quadro di conformità e rischi da gestire.
Innovazione responsabile e compliance per la sostenibilità della società digitale: il sondaggio di Federprivacy
Come sarà messo in evidenza al Privacy Day Forum di quest’anno, la rapida diffusione dell'intelligenza artificiale richiede la necessità di promuovere un’innovazione responsabile e la compliance, perché il coscienzioso sviluppo delle nuove tecnologie e il rispetto delle regole sono alla base della realizzazione di una società digitale sostenibile.
Oltre il 70% delle aziende ritiene che la privacy sia un valore aggiunto
Nonostante il difficile contesto economico le aziende continuano a investire nella privacy dei dati, con un aumento significativo della spesa: da 1,8 milioni di dollari del 2020 si è passati infatti a 2,2 milioni di dollari di quest'anno. Tuttavia il 92% degli intervistati ritiene che la propria azienda debba fare di più per rassicurare i clienti sull’utilizzo dei dati, e che le priorità delle aziende in materia di privacy sono in realtà diverse rispetto a quelle espresse dai consumatori. Questi i primi elementi che scaturiscono dalla sesta edizione del Cisco Data Privacy Benchmark Report 2023, indagine annuale a livello globale che analizza le prospettive dei professionisti sulle strategie di privacy dei dati.
Per gli utenti americani la privacy vale tre dollari al mese
Un nuovo studio ha rivelato che gli utenti tedeschi di Facebook credono che il social network dovrebbe pagare 8 dollari al mese per avere il permesso di utilizzare le informazioni personali, mentre gli utenti statunitensi si accontenterebbero di soli 3,50 dollari al mese.
Privacy, oltre 400 milioni di euro di sanzioni in Europa nel 2019
Studio di Federprivacy rileva che lo scorso anno sono state 190 le multe comminate dalle autorità per la privacy nello SEE per un totale di 410 milioni di euro. Il Garante italiano è l'authority più attiva con 30 provvedimenti, mentre la più severa è quella del Regno Unito con sanzioni per 312 milioni. Ancora all'asciutto Irlanda e Lussemburgo. Bernardi: "Fenomeno di autorità di controllo a doppia velocità". Il 44% dei casi per trattamenti illeciti di dati. Settore più colpito quello della p.a. con il 17% del totale delle multe
Solo il 49% delle aziende che ha subìto un attacco hacker decide di investire in cybersecurity
Nella società digitale in cui viviamo gli attacchi hacker sono ormai all’ordine del giorno, eppure le imprese che ne sono colpite non corrono ai ripari per mettere in sicurezza i dati come ci si aspetterebbe, e le ultime statistiche sembrano evidenziare pure un calo di sensibilità verso i rischi cibernetici.
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Il furto d'identità con l'intelligenza artificiale
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