Privacy Sandbox al capolinea: Google continuerà ad usare i cookie per tracciare gli utenti
A quasi 5 anni dal primo annuncio e una tediosa serie di rinvii da parte di Google, ora l'iniziativa Privacy Sandbox sembra definitivamente destinata a naufragare, e gli utenti dovranno pertanto rassegnarsi ad essere tracciati online dai cookie.

Ad annunciare lo stop al progetto il 22 aprile è stato niente meno che Anthony Chavez, VP di Google Privacy Sandbox, il quale ha confermato che Google manterrà l'attuale sistema di gestione dei cookie di terze parti su Chrome, facendo sostanzialmente arrivare al capolinea l'iniziativa che avrebbe dovuto dare agli utenti una maggiore tutela sulla privacy.
Per chi si fosse perso qualche passaggio, Privacy Sandbox era l’iniziativa assunta da Google nel 2019 per puntare a bloccare totalmente i cookie di terze parti che profilano gli utenti Chrome, sostituendoli con delle Topic API che avrebbero dovuto classificare gli interessi degli utenti per continuare ad offrire sistemi di tracciamento e targettizzazione pubblicitaria anche senza i famigerati cookie che gli utenti hanno dovuto sorbirsi per anni, anche se adesso Google ne sventola i pregi come se questi fossero strumenti che agevolano veramente la possibilità di scelta di essere tracciati o meno, come afferma adesso lo stesso Anthony Chavez:
“Abbiamo deciso di mantenere il nostro attuale approccio per offrire agli utenti la scelta dei cookie di terze parti in Chrome….gli utenti potranno continuare a scegliere l'opzione migliore per Le stesse impostazioni di privacy e sicurezza di Chrome”.
Nel corso di questi anni si sono sollevate diverse voci contrarie a Privacy Sandbox, in quanto l'attuazione di un tale sistema avrebbe accentrato ancor di più il potere nelle mani di Google, generando un evidente conflitto d'interessi riguardo il ruolo che la casa di Mountain View ha nel campo della vendita della pubblicità online.
L'attuazione di Privacy Sandbox avrebbe probabilmente portato ad un nuovo procedimento antitrust che Google non avrebbe mai potuto superare indenne, motivo per cui l'azienda ha infine scelto di fare un passo indietro sull'iniziativa.






