NEWS

Furti di dati sensibili, ancora una rete di spionaggio con 4 arresti e oltre 50 indagati

Ancora una rete di spionaggio, costituita da almeno 50 persone, che si baserebbe sull’accesso abusivo “a pagamento” a banche dati di interesse investigativo nazionale.

È quanto emerge dall’indagine condotta dalla procura di Milano insieme al nucleo investigativo dei Carabinieri di Varese, che avrebbero messo in luce un’attività di dossieraggio industriale o per motivi personali "a scopo estorsivo o ricattatorio, per condizionare e influenzare all’occorrenza soprattutto i settori della politica e dell’imprenditoria", come si legge nell’ordinanza di custodia cautelare del gip di Milano.

I dati sensibili sarebbero stati prelevati su commissione per essere poi rivenduti: si parla anche di informazioni riservate appartenenti anche a esponenti politici. Si delinea, stando alle parole degli inquirenti, una presunta associazione a delinquere, che ha portato a quattro misure di arresti domiciliari e a due misure interdittive, oltre al sequestro di società.

Si prefigura uno scandalo delle società di reputazione, che ufficialmente forniscono informazioni ai propri clienti sui loro competitors, ma che poi riescono a spiare i comportamenti dei soggetti individuati con accessi abusivi a banche dati segrete (Inps e Agenzia delle entrate, ma anche sistemi utilizzati dalla Dda e dalla Gdf come Serpico e Siva), inserendo persino trojan nei cellulari di persone considerate snodo di informazioni riservate, avversari politici e familiari, concorrenti.

Gli indagati sono al momento 51, tra cui Enrico Pazzali, presidente della Fondazione Fiera Milano, accusati di associazione a delinquere e accesso abusivo alle banche dati. Le società messe nel mirino sono la Equalize, di cui Pazzali è azionista al 95% (mentre la quota di minoranza è in mano al “super carabiniere” Gallo); la Mercury advisor e Dag. A queste si aggiungono come sub-appaltatrici di singoli servizi, in particolare di "intercettazioni illegali", la Skp, la Neis Agency e la Safe Harbour.

Sarebbero migliaia le informazioni prelevate dalle banche dati strategiche nazionali. Tra gli indagati, hacker, consulenti informatici e appartenenti alle forze dell’ordine, figurano Leonardo Maria Del Vecchio, alla ricerca di informazioni riservate all’interno della faida familiare, e il banchiere Matteo Arpe. Tra i clienti della società di “reputation” Equalize risultano anche Barilla e la Erg. I responsabili delle intercettazioni sono riusciti ad entrare anche nei telefoni, tablet e pc di giornalisti e di comunicatori che si occupano di temi economico finanziari.

Tra i manager spiati compaiono Giovanni Gorno Tempini, ex presidente di Fiera Milano e presidente del cda di Cassa Depositi e Prestiti, l'ex sindaca di Milano Letizia Moratti e l’ex ad dell’Eni Paolo Scaroni. Si tratta, si legge nell’ordinanza del gip, di "informazioni sui contatti dei titolari di tali sistemi e sui loro spostamenti nonché esfiltrando, mediante utilizzo delle parole chiave (...) le conversazioni WhatsApp intercorse tra loro e con terzi".

Negli ultimi 2 anni la banda criminale avrebbe realizzato  “centinaia di migliaia di euro di profitti” con i dossier illeciti.

Note Autore

Federprivacy Federprivacy

Federprivacy è la principale associazione di riferimento in Italia dei professionisti della privacy e della protezione dei dati personali, iscritta presso il Ministero dello Sviluppo Economico ai sensi della Legge 4/2013. Email: [email protected] 

Prev Trovate nel Dark Web le email di 91 parlamentari italiani: indirizzi istituzionali usati anche per siti di incontri
Next Blitz delle forze dell'ordine a livello globale: chiusa una delle piattaforme più grandi al mondo per furto di dati personali

Il furto d'identità con l'intelligenza artificiale

Mappa dell'Italia Puglia Molise Campania Abruzzo Marche Lazio Umbria Basilicata Toscana Emilia Romagna Calabria

Rimani aggiornato gratuitamente con la nostra newsletter settimanale
Ho letto l'Informativa Privacy