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Donna afroamericana incinta di 8 mesi arrestata ingiustamente per un errore del riconoscimento facciale

Una 32enne afroamericana è stata arrestata ingiustamente a causa di un errore commesso dalla tecnologia di riconoscimento facciale. Da quanto riporta il New York Times, la donna, incinta di 8 mesi, si è vista piombare a casa sei agenti di polizia con un mandato di arresto per rapina e furto d'auto. E anche se all'inizio pensava che si trattasse di uno scherzo, alla fine la visita dei poliziotti si è conclusa con il suo arresto.

Una donna incinta è stata arrestata ingiustamente per un errore del riconoscimento facciale

Stando a quanto riportato da alcuni documenti legali, la donna “ha scoperto di essere stata implicata come sospetta attraverso una serie di foto mostrate alla vittima" del furto "a seguito di una corrispondenza di riconoscimento facciale errata”. Ma, data la sua gravidanza in stato avanzato, è piuttosto evidente che non potesse essere veramente la responsabile del crimine.

Circa due settimane prima che la polizia si presentasse a casa della signora incinta, un uomo aveva denunciato un furto subìto poche ore dopo aver abbordato una donna in una stazione di servizio. Dopo aver avuto rapporti con lei in auto e averla salutata nel parcheggio, l'uomo era stato aggredito da un complice che gli aveva portato via il portafogli, il telefono e l'auto. A seguito della denuncia, gli inquirenti avevano subito richiesto di utilizzare il riconoscimento facciale sui filmati girati all'interno della stazione di servizio, così da identificare i colpevoli. Al termine della ricerca, il sistema aveva identificato Porcha Woodruff di Detroit come la donna nei video della sorveglianza,  e l'identificazione era stata confermata anche dalla stessa vittima, anche se la polizia gli aveva mostrato una sua foto risalente al 2015, quando la donna era stata fermata per aver guidato con una patente scaduta.

Un duplice errore che ha portato all'arresto della malcapitata, rilasciata poi con il pagamento di una cauzione di 100.000 dollari. Dopo aver trascorso una giornata in prigione, la donna era stata accompagnata dal marito in un centro medico, dove le erano state diagnosticate serie complicanze della gravidanza dovute proprio allo stress correlato all'incidente. Così, Porcha Woodruff ha infine deciso di fare causa al Comune di Detroit e al detective della polizia che aveva seguito il suo caso.

Quello che preoccupa è che non si tratta del primo caso di un arresto ingiustificato dovuto a un errore del riconoscimento facciale. Sono state infatti decine le persone identificate erroneamente fino a ora, con una maggioranza di casi che riguarda soprattutto le persone di colore. Ciò dimostra che la tecnologia di riconoscimento facciale utilizzata attualmente non è ancora affidabile e non dovrebbe essere considerata a tutti gli effetti una prova valida per un arresto.

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